Giornata contro la violenza sulle donne, FederIstruzione: “La scuola deve diventare un presidio permanente di educazione al rispetto”
Il Segretario Generale Antonio Scarpellino richiama istituzioni e comunità educante a un impegno stabile e strutturale: “Contrastiamo la violenza cambiando la cultura”
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata ogni anno il 25 novembre, FederIstruzione diffonde un articolato messaggio che mette al centro il ruolo della scuola nella lotta a tutte le forme di violenza e discriminazione.
A intervenire è il Segretario Generale Antonio Scarpellino, che invita a trasformare questa ricorrenza da semplice celebrazione a momento di responsabilità collettiva e programmazione concreta delle politiche educative.
“Non è un’emergenza, è una realtà quotidiana: servono prevenzione e cultura”
Nel suo intervento, Scarpellino sottolinea come la violenza contro le donne non sia un fenomeno episodico, ma una manifestazione ricorrente di disuguaglianze profonde.
Secondo i dati ISTAT, migliaia di donne subiscono violenze fisiche, psicologiche, economiche e digitali ogni anno, spesso all’interno delle mura domestiche.
«La violenza affonda le radici nei modelli culturali che tollerano il possesso, il controllo e la svalutazione dell’altro. È lì che dobbiamo intervenire, ed è per questo che la scuola rappresenta la prima linea della prevenzione», afferma Scarpellino.
La scuola come presidio culturale contro tutte le violenze
FederIstruzione ribadisce che gli ambienti scolastici svolgono un ruolo fondamentale nel riconoscere, prevenire e contrastare la violenza. Non solo quella di genere, ma anche:
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bullismo e cyberbullismo
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violenza psicologica e isolamento
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odio online e linguaggi tossici
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discriminazioni legate all’identità, al genere o all’orientamento
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aggressioni fisiche o verbali tra studenti
Per Scarpellino, la scuola non deve essere un luogo che “osserva e reagisce”, ma uno spazio capace di formare cittadini consapevoli, promuovere empatia, rispetto e gestione non violenta delle relazioni.
“Non bastano progetti episodici: serve continuità formativa”
Uno dei punti più sottolineati da FederIstruzione è l’insufficienza di iniziative sporadiche o giornate simboliche.
Il Segretario insiste sulla necessità di trasformare la prevenzione in un percorso educativo stabile:
«La cultura del rispetto si costruisce nel tempo. Servono programmi continuativi e strumenti educativi integrati nel curriculum, non interventi isolati che finiscono con l’essere semplici ritualità».
FederIstruzione propone quindi un modello formativo che includa:
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educazione alle emozioni e alla gestione dei conflitti
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educazione affettiva e relazionale
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contrasto degli stereotipi di genere
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utilizzo consapevole del digitale
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promozione di linguaggi non violenti
Scuola, famiglie e istituzioni: una rete che deve funzionare
Scarpellino richiama con forza il ruolo delle famiglie, dei servizi territoriali e delle istituzioni:
«La scuola non può essere lasciata sola. Serve una rete stabile con servizi sociali, psicologi, centri antiviolenza, enti locali e forze dell’ordine.»
Secondo FederIstruzione, una presa in carico efficace dei casi di violenza richiede collaborazione costante, chiarezza nei protocolli e rapidità nelle segnalazioni.
Una rete che troppo spesso, secondo l’organizzazione sindacale, rimane frammentata o poco coordinata.
Le proposte operative di FederIstruzione
Per rendere la scuola realmente incisiva nel contrasto alla violenza di genere, FederIstruzione avanza un insieme di misure concrete:
1. Rafforzare la presenza di psicologi scolastici
Una figura essenziale per intercettare segnali di disagio e offrire supporto.
2. Formazione obbligatoria per tutto il personale
Docenti e ATA devono saper riconoscere situazioni di rischio, ascoltare le vittime e attivare le procedure corrette.
3. Protocolli chiari e immediati
Procedure standardizzate per segnalazioni, interventi e presa in carico dei casi.
4. Educazione alla parità di genere come parte del curriculum
Non un “tema aggiuntivo”, ma un pilastro formativo.
5. Collaborazione stabile con i centri antiviolenza
Partnership strutturate e incontri periodici.
6. Monitoraggio delle situazioni a rischio
Strumenti per prevenire l’isolamento, l’autolesionismo e la manipolazione psicologica.
Violenza digitale: la nuova frontiera dell’abuso
Un’attenzione particolare viene posta alla violenza digitale.
Nelle scuole italiane aumentano i casi di:
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diffusione non consensuale di immagini intime
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controllo digitale attraverso password o social
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gruppi di chat con contenuti offensivi o discriminatori
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campagne di odio online
Scarpellino sottolinea che il digitale è oggi uno dei principali vettori di violenza tra giovani, e che affrontarlo richiede competenze specifiche e interventi tempestivi.
Il messaggio finale di Scarpellino: “Il rispetto si insegna, la violenza si può prevenire”
Il Segretario Generale conclude con un appello che va oltre la ricorrenza del 25 novembre:
«La violenza non nasce all’improvviso: cresce in un terreno fatto di silenzi, stereotipi, parole sbagliate e relazioni distorte. Solo educando al rispetto possiamo costruire una società che rifiuta la violenza in ogni sua forma. FederIstruzione continuerà a lavorare affinché la scuola sia davvero uno dei pilastri di questo cambiamento.»
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