Organici ATA 2025/2026: pubblicato il nuovo decreto del MIM. Ecco la ripartizione regionale e tutte le novità
Il MIM conferma i parametri nazionali e ridefinisce la distribuzione dei posti tra regioni, province e CPIA
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato il nuovo decreto sugli organici ATA per l’anno scolastico 2025/2026, definendo la consistenza delle dotazioni di personale amministrativo, tecnico e ausiliario in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il provvedimento aggiorna la ripartizione dei posti territoriali alla luce del quadro normativo vigente, mantenendo invariati i limiti nazionali e recependo le indicazioni del contratto collettivo nazionale recentemente rinnovato.
Un impianto normativo complesso: cosa prevede la nuova ripartizione degli organici ATA
La revisione tiene conto dei vincoli fissati da diverse norme finanziarie e legislative – dal decreto-legge 98/2011 fino alla legge di bilancio 2024 – che impongono il rispetto del tetto massimo di organico stabilito oltre dieci anni fa, quello dell’anno scolastico 2011/2012.
Questo significa che, nonostante l’evoluzione del sistema scolastico, il contingente nazionale dei posti ATA non può essere ampliato.
Il decreto conferma inoltre gli stessi parametri già adottati nel 2024/2025, una scelta che permette di evitare la creazione di personale in esubero, soprattutto in vista della procedura di progressione verticale che porterà molti lavoratori ATA all’area degli operatori entro il 2025.
Le tipologie di personale ATA e le modifiche previste dalle tabelle ministeriali
Il provvedimento è accompagnato da una serie di tabelle che dettagliano le dotazioni organiche per ciascuna figura professionale:
Assistenti amministrativi (Tabella B)
È prevista una leggera riduzione, pari a 18 unità, dovuta esclusivamente a cessazioni dal servizio. Non si registrano invece tagli strutturali.
Assistenti tecnici (Tabelle C, C1 e C2)
Oltre alla distribuzione tradizionale dei posti, vengono confermati i 1.000 posti aggiuntivi introdotti negli ultimi anni per potenziare i laboratori informatici della scuola del primo ciclo.
Si tratta di un investimento mirato per sostenere la transizione digitale della didattica.
Collaboratori scolastici (Tabella D)
Rappresentano la componente numericamente più consistente dell’organico ATA. Il contingente rimane stabile, distribuito in base alle caratteristiche dei territori e al piano di dimensionamento regionale.
Organici ATA: come avviene la ripartizione tra regioni e province
Il Ministero assegna a ogni regione un contingente definito, ma la suddivisione dettagliata tra province e singole istituzioni scolastiche è di competenza degli Uffici scolastici regionali (USR).
Nella ripartizione territoriale devono essere considerati:
-
numero degli studenti, con particolare attenzione alla presenza di alunni con disabilità;
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caratteristiche geografiche dei territori (aree montane, isole minori, zone disagiate);
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livelli di dispersione scolastica;
-
esiti del dimensionamento e della rete scolastica territoriale;
-
specificità socio-economiche delle singole province.
Le regioni possono anche rimodulare i posti tra i diversi gradi scolastici, ma senza superare la dotazione complessiva autorizzata.
Nemmeno l’aumento degli alunni può determinare ampliamenti, se non nei limiti già previsti dal quadro normativo.
CPIA: confermate le dotazioni minime per l’istruzione degli adulti
Un capitolo specifico del decreto riguarda i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA).
A ogni centro viene garantito:
Gli USR possono inoltre prevedere l’assegnazione di personale tecnico o attivare accordi tra più istituti per la condivisione delle risorse, così da garantire il pieno funzionamento dei percorsi dedicati agli adulti.
Monitoraggio costante e controlli nazionali
Il Ministero dispone un sistema di controllo continuo delle dotazioni, sia a livello regionale sia centrale.
Ogni eventuale variazione o richiesta di adeguamento dovrà essere verificata per:
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non superare i tetti autorizzati;
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rispettare le compatibilità finanziarie;
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mantenere coerenza con le normative vigenti;
-
garantire un impiego equilibrato del personale ATA sul territorio.
Questo monitoraggio permetterà, nei prossimi mesi, di valutare eventuali interventi correttivi o adattamenti legati al dimensionamento scolastico e ai cambiamenti demografici in atto.
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