I diritti dei bambini con la fiaba
I Diritti dei Bambini: Un Mondo di Avventure e Giustizia nelle Fiabe
L’infanzia è un periodo magico, popolato da draghi, principesse, eroi coraggiosi e, soprattutto, dal diritto di essere felici e protetti. La Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) stabilisce i principi fondamentali che ogni bambino, indipendentemente dal luogo di nascita o dalla situazione sociale, dovrebbe vedere rispettati. Ma come si possono rendere concetti così formali e complessi accessibili ai più piccoli?
La risposta risiede nell’eterno potere delle fiabe.
Le storie che da secoli cullano l’immaginazione dei bambini non sono solo intrattenimento, ma veri e propri strumenti educativi, capaci di tradurre i “diritti” in “azioni” e i “doveri” in “scelte morali”.
Fiabe e Diritti: Un Ponte Verso la Consapevolezza
Le fiabe tradizionali, così come le storie moderne, offrono uno specchio in cui i bambini possono riflettersi e comprendere concetti cruciali:
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Il Diritto all’Identità (Art. 7 e 8 – Nome, Nazionalità):
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Esempio: La storia del Brutto Anatroccolo insegna che l’identità non è data dall’approvazione altrui, ma dalla scoperta della propria vera natura. Ognuno ha il diritto di avere un nome e di appartenere a un luogo.
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Il Diritto a Non Essere Discriminati (Art. 2):
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Esempio: Nelle storie dove personaggi di diverse specie (animali, umani, creature fantastiche) lavorano insieme per un bene comune (come in molte favole di Esopo o avventure corali), il bambino impara che ogni individuo, con le sue unicità, ha pari valore.
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Il Diritto alla Salute e all’Assistenza (Art. 24):
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Esempio: Il tema del “lieto fine” spesso passa attraverso la guarigione o il superamento di una malattia o di una debolezza. Le pozioni magiche e gli aiuti provvidenziali simboleggiano l’importanza di ricevere cura e supporto quando si è in difficoltà.
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Il Diritto alla Protezione dalla Violenza e dall’Abbandono (Art. 19):
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Esempio: La parabola di Hansel e Gretel (e il suo salvataggio dalla strega malvagia) mostra come la figura del “cattivo” rappresenti le minacce e i pericoli del mondo. L’intervento del coraggio e dell’astuzia dei bambini, o di un adulto positivo, sottolinea l’importanza di essere protetti e al sicuro.
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Il Diritto di Essere Ascoltati (Art. 12):
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Esempio: Nelle storie in cui il protagonista, spesso piccolo o apparentemente insignificante (si pensi a Jack e il fagiolo magico), deve convincere un adulto o una comunità della verità, si evidenzia come la voce dei bambini abbia un peso e debba essere presa in considerazione.
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L’Insegnamento Morale: Dall’Astratto al Concreto
Il grande vantaggio della narrazione è che permette ai bambini di vivere un’esperienza emotiva in un contesto sicuro. Quando un personaggio subisce un’ingiustizia, il bambino prova empatia. Quando il torto viene riparato, sperimenta il senso di giustizia.
Questa immedesimazione emotiva è il motore che trasforma i principi astratti in valori interiorizzati:
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Imparare l’Empatia: Mettendosi nei panni dell’orfano o del povero, il bambino capisce che non tutti godono degli stessi privilegi e che aiutare è un dovere civico.
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Riconoscere l’Ingiustizia: Le fiabe permettono di identificare chiaramente i comportamenti sbagliati (il bullo, il prepotente, il bugiardo) e di elaborare strategie per superarli.
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Potenziare la Resilienza: L’eroe affronta prove, cade e si rialza. Questo insegna che, anche di fronte alle difficoltà (che possono essere il mancato rispetto di un diritto), è possibile trovare la forza per reclamare ciò che è giusto.
Educare ai diritti dei bambini attraverso le fiabe non è un semplice “raccontare”, ma un “seminare” nel cuore dei piccoli la consapevolezza che il loro valore è inalienabile.
Ogni libro letto ad alta voce, ogni racconto ascoltato prima di dormire, può diventare la scintilla che accende la luce della giustizia, formando non solo bambini consapevoli dei propri diritti, ma anche futuri adulti responsabili in grado di rispettare quelli altrui.
Per l’attività sul quaderno ho preso spunto da Maestra Mile.


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