Come recuperare l’audio di un vecchio convegno
Le vecchie audiocassette conservano spesso interventi, conferenze o convegni che hanno un valore storico, didattico o affettivo. Quando capita di ritrovarle dopo anni, può nascere il desiderio di salvarne il contenuto, trasferendolo in formato digitale prima che il nastro si deteriori definitivamente.
Fino a non molti anni fa, conferenze e convegni si svolgevano esclusivamente in presenza e, talvolta, venivano registrati sulle classiche audiocassette.
Nel mondo della scuola, poi, era possibile che interventi di esperti, lezioni particolarmente importanti o incontri formativi venissero incisi su nastro per poi essere riascoltati dagli insegnanti o condivisi con chi non aveva potuto partecipare.
A distanza di tempo ci può quindi capitare che, durante qualche operazione di riordino in garage o in soffitta, rovistando nel fondo di uno scatolone, riaffiori una vecchia cassetta contenente un intervento che vorremmo recuperare, digitalizzandone l’audio.
In questo articolo vediamo quindi come recuperare, in maniera economica, l’audio di un vecchio convegno o di una vecchia conferenza.
Attrezzatura
Questo è quello che ci serve:
- un lettore di audiocassette;
- una scheda audio USB che accetti un ingresso di linea stereo;
- cavi adeguati;
- un software per l’editing audio.
Vediamo il tutto nel dettaglio.
Lettore di audiocassette
Abbiamo bisogno della piastra a cassette di un “impianto stereo hi-fi” (si chiamavano così all’epoca) oppure di un vecchio walkman, apparecchiature che potremmo avere in casa. Il problema principale di questi apparecchi riguarda le cinghie, che trasmettono il moto dal motore alle bobine: con il passare degli anni tendono a indurirsi, allungarsi o addirittura sciogliersi, rendendo impossibile il corretto trascinamento del nastro.
Ad ogni modo, oggi sono disponibili sul mercato moderni riproduttori di audiocassette, spesso del costo di poche decine di euro.
Scheda audio USB
Sul mercato esiste una grande varietà di schede audio, con prezzi molto diversi tra loro. Per un semplice recupero domestico può essere più che sufficiente una Behringer U-PHONO UFO202, facile da installare e attualmente acquistabile intorno ai 15 euro.

Cavi
La scheda audio in questione dispone di due ingressi (left e right) con connettori RCA.
Le piastre di un impianto stereo, in genere, hanno uscite RCA: in questo caso basterà un doppio cavo RCA–RCA.

I riproduttori portatili tipo walkman hanno invece solo un’uscita mini-jack stereo per le cuffie: occorre quindi un cavo RCA–mini-jack stereo.

La scheda audio si connette al computer tramite il cavo USB in dotazione. In alcuni casi potrebbe essere necessario un adattatore.

Software per l’editing audio
Per digitalizzare un segnale audio analogico, ci serve un software applicativo per acquisire il flusso audio in ingresso. Audacity è un software di editing e registrazione audio gratuito e open-source, disponibile per Windows, Mac e Linux.
Si scarica da questa pagina web, usando i link a sinistra.

Acquisizione dell’audio
Dopo aver connesso il lettore di audiocassetta alla scheda audio e la scheda audio al computer, in alcuni sistemi operativi potrebbe essere necessario selezionare la fonte audio in ingresso e il livello.
Nell’immagine sotto, si vede che nel macOS, in “Configurazione audio personalizzata”, l’ingresso di default è il microfono del computer. Dopo aver collegato la scheda audio dobbiamo selezionare quest’ultima, altrimenti non riusciremo a digitalizzare il segnale analogico proveniente dal lettore di audiocassette.

Prima di far partire la riproduzione dell’audiocassetta, clicchiamo il tasto rosso di registrazione di Audacity.

Per terminare la registrazione, clicchiamo il tasto con l’icona a forma di quadrato.

Per ridurre il rumore di fondo, individuiamo e selezioniamo 2 o 3 secondi di audio in cui non ci sia parlato ma solo, appunto, rumore di fondo.
Andiamo poi in Effetti → Riduzione rumore e riparazione → Riduzione rumore.

Selezioniamo “Elabora profilo rumore”.

Tornati nella finestra principale, selezioniamo l’intero audio e andiamo sempre in Effetti → Riduzione rumore e riparazione → Riduzione rumore.
Questa volta, però, clicchiamo su “OK”.

Selezioniamo l’audio per vedere se il risultato ci soddisfa.

Possiamo anche sperimentare altri effetti (quelli in “Volume e compressione”, ad esempio, risultano molto utili).
Oltre al classico salvataggio/caricamento dell’intero progetto (menu File), in Audacity possiamo anche esportare l’audio in vari formati (wav, mp3 ecc.).
Queste operazioni si effettuano da: File → Esporta audio → Esporta nel computer.
Conclusioni
Recuperare l’audio da una vecchia audiocassetta è un’operazione alla portata di tutti: basta un lettore funzionante, una scheda audio USB e un software gratuito come Audacity. Con qualche semplice passaggio è possibile digitalizzare, pulire e salvare registrazioni che altrimenti rischierebbero di andare perdute. Un modo pratico per preservare ricordi, testimonianze e materiali didattici dell’epoca analogica.
Il presente articolo nasce da un’esperienza in corso con alcuni studenti liceali delle Scuole Romano Bruni di Padova, dove è stata rinvenuta un’audiocassetta contenente un intervento del prof. Romano Bruni registrato a Rovereto nel 1996.
Una volta digitalizzato e ripulito l’audio, il passo successivo potrebbe essere quello di trasformarlo in testo, così da poterlo consultare, archiviare o analizzare con maggiore comodità. Per questa operazione potremmo utilizzare Whisper, il sistema di riconoscimento vocale basato basato sull’intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, abbastanza preciso anche con registrazioni datate o non perfette.
L’articolo Come recuperare l’audio di un vecchio convegno proviene da Missione Insegnante.
Commenti