Una proposta per Geografia, Scienze ed Educazione Civica che parte da un’infografica sulle …
L’infografica allegata, disponibile nel sito web visualcapitalist.com, dedicata alla distribuzione delle emissioni di carbonio globali nel 2022, è uno strumento didattico estremamente potente per affrontare con gli studenti temi chiave della geografia, dell’ambiente e dell’educazione civica. La sua struttura visiva, immediata e ricca di informazioni, permette di trasformare dati complessi in un linguaggio accessibile, favorendo analisi, discussioni e attività interdisciplinari.
1. Visualizzare le disuguaglianze globali
Il grafico rappresenta le emissioni suddividendo il mondo in tre grandi categorie di reddito: basso, medio e alto reddito. Questa impostazione apre la porta a una riflessione fondamentale: l’impatto ambientale non è distribuito uniformemente.
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I Paesi ad alto reddito, pur rappresentando una minoranza della popolazione mondiale, mantengono un peso significativo sulle emissioni globali.
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I Paesi a medio reddito, con economie emergenti e popolazioni numerose, diventano i protagonisti delle dinamiche energetiche attuali.
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I Paesi a basso reddito contribuiscono poco alle emissioni totali, pur subendo spesso le conseguenze più severe del cambiamento climatico.
Questa lettura geografica permette agli studenti di comprendere il legame tra sviluppo economico, energia e impatto ambientale, inserendo il tema nel quadro più ampio delle disuguaglianze planetarie.
2. Identificare i grandi emettitori
L’impatto visivo del grafico mette subito in evidenza alcune realtà:
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La Cina domina con il 26,2% delle emissioni globali.
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Seguono USA (11,5%), India (7,7%) e Russia (3,7%).
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Molti Paesi hanno percentuali intorno o sotto l’1%, mostrando come pochi attori pesino in modo determinante.
Questo dato è perfetto per introdurre una discussione su responsabilità globali, politiche energetiche, ruolo dell’industria e scelte nazionali.
3. Usare l’infografica come strumento di analisi geografica
L’immagine si presta facilmente a esercizi tipici della geografia:
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Classificazioni: far ordinare i Paesi per emissioni o per fascia di reddito.
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Riconoscimento dei fattori geografici: popolazione, urbanizzazione, industrializzazione, disponibilità di risorse energetiche.
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Confronti su scala globale: ad esempio, perché Cina e India hanno valori elevati mentre il Giappone, pur industrializzato, è molto più basso?
Questo favorisce l’uso di competenze come leggere grafici complessi, interpretare legami causa–effetto e collocare correttamente i Paesi nello scenario mondiale.
4. Stimolare dibattito e pensiero critico
L’infografica è un ottimo punto di partenza per dibattiti in classe. Alcune domande possibili:
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È giusto chiedere gli stessi sforzi di riduzione delle emissioni a Paesi con livelli di sviluppo diversi?
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Come conciliare crescita economica e sostenibilità?
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Quali strategie potrebbero adottare i grandi emettitori per ridurre il proprio impatto?
Queste domande sviluppano competenze argumentative e incoraggiano una visione sistemica dei problemi.
5. Attività pratiche e approfondimenti
L’immagine può diventare il centro di attività laboratoriali o di project work:
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Creazione di grafici alternativi (a barre, a torta, mappe tematiche) per confrontare diverse modalità di visualizzazione dei dati.
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Ricerca sulle politiche ambientali dei principali emettitori.
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Simulazioni diplomatiche: gli studenti interpretano i rappresentanti dei vari Paesi in una finta COP sul clima.
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Connessione con le scienze: approfondimento sulle emissioni pro capite, sulle fonti energetiche e su come incidono sul bilancio del carbonio.
6. Collegamenti con l’educazione alla sostenibilità
Infine, l’infografica permette di inserirsi pienamente nel quadro dell’Educazione Civica e dell’Agenda 2030, in particolare sugli obiettivi:
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SDG 7 – Energia pulita e accessibile
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SDG 11 – Città e comunità sostenibili
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SDG 12 – Consumo e produzione responsabili
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SDG 13 – Lotta al cambiamento climatico
Gli studenti possono riflettere sul ruolo del singolo, della collettività e degli Stati nella riduzione delle emissioni.
Portare in classe questa infografica significa dunque rendere gli studenti protagonisti della lettura critica del mondo contemporaneo. La forza dell’immagine sta nella sua capacità di sintetizzare, con un colpo d’occhio, le dinamiche ambientali globali, trasformandosi in un punto di partenza prezioso per analizzare, discutere, ricercare e costruire consapevolezza.
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