DigComp 3.0: l’IA non è solo quella che vediamo
Dal 27 novembre scorso è disponibile DigComp 3.0, la nuova versione dello European Digital Competence Framework for Citizens, ovvero il Quadro Europeo delle Competenze Digitali per i Cittadini.
Si tratta di un documento che definisce quali competenze digitali un cittadino dovrebbe possedere per muoversi consapevolmente nell’attuale società digitale.
Dalla pagina iniziale del sito web di DigComp 3.0 si può arrivare agevolmente alla sezione download, dove è presente la versione in lingua inglese.
La struttura rimane immutata, con 21 competenze raggruppate in 5 aree.
La novità di rilievo di DigComp 3.0 è certamente l’integrazione delle competenze in materia di intelligenza artificiale (IA) che risultano rilevanti per le persone.
L’IA (non solo quella generativa) viene considerata una fra le varie tecnologie digitali disponibili e la competenza in intelligenza artificiale è strettamente connessa alle altre componenti della competenza digitale, poiché i sistemi di IA sono ormai ampiamente diffusi e sempre più integrati nelle tecnologie digitali.
Nel testo viene applicata l’etichetta “AI-E” (IA esplicita) quando la competenza o il risultato di apprendimento menziona esplicitamente l’IA o i sistemi di IA. Significa che l’uso dell’IA è direttamente e inequivocabilmente rilevante per quella competenza.
L’etichetta “AI-I” (IA implicita) viene invece applicata quando l’IA è rilevante per la competenza, ma non viene nominata esplicitamente.

Questo aspetto è importante, poiché l’intelligenza artificiale non è solo quella che vediamo e usiamo consapevolmente, come un chatbot o un generatore di immagini. Esiste anche un’IA “sommersa”, integrata in moltissimi strumenti digitali di uso quotidiano (es. l’auto-completamento in un editor di testo, ma anche un suggerimento di acquisto in un sito web).
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