Schiaccianoci e il re dei topi


Il Natale è il momento perfetto per aprire le porte della fantasia e accompagnare le bambine e i bambini in mondi incantati, popolati da sogni, giocattoli, dolci e meraviglia. Per questo, nel mese di dicembre, continuiamo gli appuntamenti di “Una storia al mese” proponendo la lettura della fiaba Schiaccianoci e il re dei topi

Il periodo natalizio rappresenta un’occasione speciale per avvicinare le bambine e i bambini al piacere della lettura: le luci, l’attesa e l’atmosfera di festa creano il contesto ideale per immergersi in storie che parlano di sogni, magia e scoperta.

Tra le fiabe più amate di questo periodo spicca proprio Schiaccianoci e il re dei topi, scritta da Ernst Theodor Amadeus Hoffmann nel 1816. È un classico della letteratura europea, capace di incantare, oggi come ieri, piccoli e grandi, grazie al suo intreccio di meraviglia e immaginazione. La storia divenne celebre anche grazie alla versione più dolce di Alexandre Dumas e diventò immortale grazie al celebre balletto con le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

Proporre la lettura di questa fiaba a scuola significa offrire ai bambini un viaggio in un mondo dove i giocattoli e i dolci prendono vita, dove il confine tra sogno e realtà si dissolve e dove la fantasia diventa un potente strumento di crescita. Il racconto è un’occasione preziosa per vivere la magia del Natale in classe, unendo emozione, bellezza e immaginazione.

Laboratorio di lettura animata

Come già suggerito negli appuntamenti di ottobre e novembre (Leggere “Pippi Calzelunghe” nel 2025 e Novembre in compagnia di Chichibìo e della sua gru), è importante innanzitutto preparare il materiale e l’ambiente.

In biblioteca possiamo facilmente reperire il testo della fiaba (o nella versione originale di Hoffmann o in quella più nota di Dumas). Quindi stampiamo l’immagine a colori dello Schiaccianoci a forma di soldatino.

Se la scuola dispone di uno spazio biblioteca, accompagniamo lì le alunne e gli alunni; in alternativa, spostiamo i banchi e invitiamoli a sedersi in cerchio, creando un clima sereno, rilassato e di attesa.

Quando tutti saranno pronti all’ascolto, mostriamo l’immagine dello Schiaccianoci per suscitare curiosità: alcuni bambini potrebbero non sapere cos’è, altri potrebbero riconoscerlo perché lo hanno visto in un negozio o in un film o a casa. 

Da qui nascerà spontaneamente la scoperta del nome dell’oggetto. Sentendo la parola “schiaccianoci”, qualcuno potrebbe ricordare di averla già sentita: è quello strumento che in casa i genitori usano per rompere il guscio delle noci, solo che non è così decorato come quello dell’immagine. 

Come funziona uno schiaccianoci tradizionale

Va spiegato che gli schiaccianoci tradizionali tedeschi, sono figure di legno scolpite e dipinte a mano, spesso a forma di re, soldato o gendarme. Anche se oggi sono per lo più decorativi, nascono come strumenti realmente funzionanti. La figura presenta una bocca apribile. Un’ampia leva sul retro permette di muovere la mandibola verso l’alto e di schiacciare quindi la noce posta all’interno della bocca.

Funzionamento di uno schiaccianoci tedesco tradizionale, in legno

A questo punto leggiamo il titolo della fiaba e iniziamo la lettura.

Durante la narrazione, sarà importante modulare voce e tono per rendere vivi i dialoghi e le emozioni, utilizzare pause e silenzi in modo espressivo e accompagnare il racconto con la gestualità e il linguaggio del corpo. Così da rendere l’ascolto ancora più coinvolgente e magico.

La storia

La fiaba racconta di una giovane di nome Marie (in alcune versioni, Clara) che, la notte di Natale, riceve in dono uno schiaccianoci a forma di soldatino. Quella stessa notte, addormentandosi, sogna: il malvagio re dei topi e il suo esercito di roditori invadono la stanza, ma lo Schiaccianoci prende vita e, anche con l’aiuto coraggioso di Marie, riesce a sconfiggerli, spezzando così l’incantesimo che lo teneva prigioniero in quella forma. Trasformato in un principe, egli conduce Marie nel magnifico Regno dei Dolci, un mondo incantato dove realtà e sogno si intrecciano tra musica, colori e fantasia. Al risveglio, Marie stringe tra le braccia il suo Schiaccianoci e comprende che tutto è stato soltanto un sogno.

I bambini resteranno subito affascinati da questa storia, partecipando emotivamente alle avventure dei protagonisti: esulteranno quando il re dei topi verrà sconfitto e si lasceranno incantare dal meraviglioso Regno dei Dolci. Insomma Schiaccianoci e il re dei topi è una fiaba che affascina e fa sognare ma, al tempo stesso, trasmette valori come coraggio, generosità, collaborazione e la capacità di guardare al di là delle apparenze.

Oltre alla lettura condivisa della fiaba, suggeriamo quattro attività, tra le quali scegliere in base al livello e agli interessi della classe. 

1° proposta – Qualche riflessione e non solo

Lasciamo che gli alunni esprimano liberamente le emozioni provate durante l’ascolto (stupore, curiosità, timore, meraviglia, sorpresa…). Poi guidiamoli a riflettere insieme su alcuni punti chiave:

  1. Schiaccianoci si batte per proteggere la casa dall’attacco dei topi, dimostrando coraggio e determinazione. 
  2. Anche Marie/Clara è coraggiosa e interviene per aiutarlo: un gesto che ci ricorda quanto sia importante sostenersi a vicenda e unire le forze per superare le difficoltà.
  3. Lo Schiaccianoci è un dono di Natale: Marie lo difende e lo custodisce con affetto, ricordandoci che per un bambino un giocattolo non è soltanto un oggetto, ma può diventare un vero amico, un compagno di sogni e avventure.

Sai perché a Natale è tradizione avere in casa uno schiaccianoci a forma di soldatino? 

Possiamo spiegare che lo schiaccianoci a forma di soldatino ha origini antiche e che esistono diverse leggende che ne chiariscono la nascita. In seguito, la fiaba e il balletto hanno contribuito a renderlo famoso in tutto il mondo. Ecco perché lo schiaccianoci-soldatino è diventato, nel tempo, un simbolo di protezione: una sentinella silenziosa che vigila sulle nostre case e ci rammenta di essere forti e coraggiosi nel difendere ciò che amiamo. Ecco perché, a Natale, è tradizione tenere in casa uno schiaccianoci a forma di soldatino. 

Uno Schiaccianoci tutto mio

Per concludere possiamo proporre un’attività di manualità creativa: realizzare uno schiaccianoci con materiale di recupero (ritagli di stoffa e di carta, cartoncino, bottoni…). Sarà per le bambine e i bambini un ricordo speciale della fiaba e una piccola “sentinella” che veglierà sulla loro casa! 

2° proposta – Musica, immaginazione e creatività.

Possiamo scegliere l’ascolto di questo brano de “Lo schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij. 

“La danza della Fata Confetto” – Durata circa 2 minuti

Danza della fata confetto da “Lo schiaccianoci” di Pyotr Ilyich Tchaikovsky. Orchestra del “Teatro La Fenice”, Direttore Nicolas Brochot.

Invitiamo le bambine e i bambini ad ascoltare il brano a occhi chiusi, lasciandosi trasportare dalla musica e dalle immagini e sensazioni che essa evoca: fiocchi di neve che cadono lentamente, un mondo fatato pieno di scintillii, cristalli, morbidi e profumati dolci, un senso di serenità, gioia, meraviglia, dolcezza, tenerezza…

Al termine dell’ascolto raccogliamo le parole, le emozioni e le immagini emerse, annotandole su un cartellone.

Infine, chiediamo di rappresentare graficamente ciò che hanno “visto con la musica”, utilizzando la tecnica preferita (pastelli, pastelli a cera, tempere, collage…). Sensibilizziamoli sull’uso dei colori (tenui, brillanti o luminosi) e, se lo desiderano, lasciamoli utilizzare anche un tocco di glitter per rendere la composizione più magica e scintillante.

Sul sito web di Liber Liber sono disponibili i file mp3 dell’intera opera.

3° proposta – Produzione scritta: un giocattolo speciale, un compagno di sogni e avventure. 

Proprio partendo dalla fiaba possiamo invitare le bambine e i bambini a pensare a un giocattolo a cui sono affezionati (un pupazzo, una bambola, un peluche…) che, come lo Schiaccianoci di Marie/Clara, da semplice giocattolo è diventato un amico speciale che fa loro compagnia, che ascolta i loro segreti, che li accompagna nelle avventure.

Possiamo aiutarli a descrivere per iscritto il giocattolo e a raccontare perché è speciale, proponendo alcune domande-stimolo. Serviranno come semplice traccia per produrre un breve testo (si veda la scheda sotto allegata). 

4° proposta – Scrittura creativa: riscriviamo la fiaba 

E se a Marie/Clara fosse stato donato un altro giocattolo?

Dopo aver diviso la classe in piccoli gruppi di 3 o 4 componenti, proponiamo di riscrivere la fiaba immaginando che la protagonista riceva un dono diverso dallo schiaccianoci.

Si potranno inventare nuove avventure e personaggi, mantenendo però lo spirito magico e il significato del racconto originale.


Arrivederci al prossimo appuntamento di gennaio!

L’articolo Schiaccianoci e il re dei topi proviene da Missione Insegnante.

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