Un’immagine per il Natale
Oltre la sfera. Scienza, simboli e comete nel tempo del Natale.
Quella soglia attraversata dal viandante è una metafora potente della ricerca: scientifica, filosofica, ma anche spirituale. È il gesto di chi non si accontenta della superficie delle cose e osa interrogare il cielo, non per evasione, ma per comprensione. Non a caso questa immagine ritorna spesso quando si parla di conoscenza come superamento dei confini, come atto di fiducia nella ragione e nell’immaginazione.
Al centro della scena compare una cometa. Nei Vangeli non è mai nominata, eppure è diventata uno dei simboli più riconoscibili del Natale. La sua introduzione nell’iconografia cristiana si deve a Giotto, che nell’Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni a Padova la raffigurò ispirandosi a un evento reale: la cometa apparsa nel cielo nel 1301, oggi identificata con la cometa di Halley. Così, tra cielo e terra, tra sapere e stupore, la cometa diventa il segno di un orientamento possibile: non una risposta già data, ma una direzione.
Un invito a mettersi in cammino, come i Magi e come il viandante dell’incisione, in quel tempo sospeso che il Natale continua a evocare — quando i numeri, le stelle e le domande sembrano addobbarsi a festa.
«Il Natale non lo devi spiegare, lo devi sentire»
Mia D’Amore, classe 3H – I.C. Gallozzi, Santa Maria Capua Vetere
Buon Natale 2025
Elaborazione grafica e testo: Marcello Ambrisi
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