Cyberbullismo a scuola: l’educazione digitale è l’arma migliore

Alzi la mano chi, lavorando nella scuola, non sia venuto a conoscenza almeno di un episodio di bullismo o cyberbullismo nell’ultimo anno. Praticamente nessuno.

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Il cyberbullismo nelle scuole: un fenomeno in crescita

Tutti i docenti e gli educatori hanno imparato a confrontarsi con il fenomeno e con le conseguenze che si vedono su molte alunne, alunni e le loro famiglie, nonostante la scuola rappresenti una sorta di baluardo e un ambiente il più possibile “protetto” per i nostri ragazzi.

Il mondo dell’istruzione risponde alla sfida con azioni mirate (insegnamento dell’educazione civica, corsi, concorsi, convegni, incontri con esperti, campagne comunicative, ecc.), con figure formate ad hoc, come i referenti per il bullismo e il cyberbullismo.

Esistono i team, le scuole polo regionali i coordinatori negli Uffici scolastici regionali e provinciali. Ed esiste un mondo di associazioni che lavora ogni giorno per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che rappresenta, ormai, una priorità da affrontare per tutto il sistema-scuola.

I dati allarmanti del cyberbullismo in Italia e nel mondo

Negli ultimi anni, il cyberbullismo è emerso come una delle principali sfide per il mondo dell’istruzione e per la società nel suo complesso.

La diffusione capillare di dispositivi digitali e l’accesso costante ai social media hanno amplificato le possibilità di interazione, ma anche di conflitto, tra i giovani. Secondo l’Osservatorio Indifesa 2023, quasi un adolescente su due ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo o cyberbullismo, con l’aspetto fisico indicato come principale motivo di attacco (37%). Il 22% degli studenti italiani tra gli 11 e i 17 anni ha dichiarato di aver subito atti di cyberbullismo.

Le ragazze risultano essere più colpite rispetto ai ragazzi, con una percentuale del 25% contro il 19%. Di fronte a questa realtà preoccupante, la legge 29 maggio 2017, n. 71, ha rappresentato un passo significativo nella tutela dei minori online. Questo provvedimento non si è limitato a introdurre misure repressive, ma ha posto l’accento su un approccio educativo e preventivo, riconoscendo l’importanza di formare cittadini digitali consapevoli e responsabili. ​

La scuola come presidio di prevenzione e contrasto

La legge ha attribuito alle istituzioni scolastiche un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo. Ogni scuola è tenuta a designare un docente referente per le iniziative contro il cyberbullismo, incaricato di coordinare attività di sensibilizzazione e formazione.

Inoltre, il Ministero dell’Istruzione ha emanato linee di orientamento, aggiornate periodicamente, che includono la formazione specifica del personale scolastico e la promozione di un ruolo attivo degli studenti. ​In questo contesto, la collaborazione tra scuola e famiglia è essenziale. I dirigenti scolastici hanno l’obbligo di informare tempestivamente le famiglie dei minori coinvolti in episodi di cyberbullismo e di attivare misure educative adeguate. Questo sottolinea l’importanza di una sinergia tra le diverse agenzie educative nella gestione e prevenzione di tali fenomeni. ​

Progetti educativi per una cultura digitale consapevole

La promozione di una cultura digitale consapevole è fondamentale per prevenire comportamenti devianti online. Progetti come “Generazioni Connesse”, ad esempio, mirano a educare all’uso sicuro e responsabile di Internet, coinvolgendo studenti, genitori e insegnanti.

Il progetto Generazioni Connesse

Generazioni Connesse è promosso dal Ministero dell’Istruzione e coordinato dal Safer Internet Centre (SIC) italiano e rappresenta una buona opportunità per educare bambini, ragazzi, insegnanti e famiglie all’uso consapevole e responsabile del web. In un’epoca in cui la tecnologia è parte integrante della quotidianità, il programma si propone di contrastare fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo, promuovendo una cultura della sicurezza digitale e della cittadinanza attiva. Attraverso percorsi formativi, strumenti didattici e campagne di sensibilizzazione, Generazioni Connesse fornisce alle scuole linee guida per l’elaborazione di strategie di prevenzione e intervento.

Uno degli strumenti chiave è il Piano di e-Safety, un modello che aiuta gli istituti scolastici a implementare misure efficaci per proteggere gli studenti dai rischi online. Il progetto punta a responsabilizzare i giovani, rendendoli protagonisti di un uso critico e consapevole delle tecnologie digitali. Con iniziative come il Safer Internet Day, si stimola il confronto su temi cruciali, sensibilizzando l’opinione pubblica e coinvolgendo direttamente i ragazzi nel contrasto a fenomeni di prevaricazione.

L’impatto di Generazioni Connesse è evidente, grazie alle tante scuole che adottano misure per prevenire il cyberbullismo e diffondono buone pratiche digitali. La sfida, però, resta aperta: costruire un ecosistema digitale in cui il rispetto e la sicurezza siano valori condivisi da tutti.

Contrasto al bullismo e cyberbullismo: il progetto Parole O_Stili

Altro progetto interessante sul tema del contrasto al bullismo e cyberbullismo è “Parole O_Stili”, che nasce con l’obiettivo di promuovere un uso consapevole e responsabile del linguaggio, contrastando fenomeni come l’odio online, il bullismo e il cyberbullismo. L’iniziativa, avviata nel 2017, si fonda sul principio che le parole hanno un peso e che il loro utilizzo può influenzare profondamente le relazioni tra le persone, sia nella vita reale che nel mondo digitale. Cuore del progetto è il Manifesto della comunicazione non ostile, un decalogo di dieci principi che invita a riflettere sul valore etico del linguaggio. Diffuso nelle scuole, nelle aziende e nella società civile, il Manifesto aiuta a costruire una cultura della comunicazione basata sul rispetto e sulla responsabilità. In ambito educativo, Parole O_Stili fornisce strumenti concreti a docenti e studenti, offrendo percorsi didattici, webinar e materiali interattivi per sensibilizzare i giovani all’uso corretto delle parole. Molte scuole italiane hanno adottato il Manifesto come riferimento per contrastare le dinamiche del bullismo e del cyberbullismo, favorendo un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso. Inoltre, la sua diffusione nel mondo digitale ha contribuito a rendere più consapevoli gli utenti dei social media sull’importanza di un linguaggio che non ferisca ma costruisca dialogo e confronto. Parole O_Stili ha recentemente lanciato anche il nuovo Manifesto per e con l’intelligenza artificiale, per un uso etico ed efficace dell’IA.

Statistiche globali e nazionali sul cyberbullismo

Il cyberbullismo rappresenta una crescente preoccupazione a livello globale. Secondo recenti studi, circa il 20% degli adolescenti nel mondo ha subito episodi di cyberbullismo. In Europa, una ricerca ha evidenziato che il 12% dei giovani tra i 9 e i 16 anni è stato vittima di molestie online. Negli Stati Uniti, il 15% degli studenti delle scuole superiori ha riferito di essere stato vittima di cyberbullismo negli ultimi 12 mesi. In Asia, le percentuali variano significativamente tra i diversi Paesi, con tassi che oscillano tra il 10% e il 48%.

Nel nostro Paese, secondo i dati HBSC Italia, tra gli 11enni, il 18,9% dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze hanno subito atti di bullismo. Nella fascia dei 13 anni, le percentuali sono rispettivamente del 14,6% e del 17,3%, mentre tra i 15enni, il 9,9% dei ragazzi e il 9,2% delle ragazze. Per quanto riguarda il cyberbullismo, il 17,2% dei maschi e il 21,1% delle femmine di 11 anni ne sono stati vittime. Tra i 13enni, le percentuali sono del 12,9% per i ragazzi e del 18,4% per le ragazze. Tra i 15enni, il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine hanno subito episodi di cyberbullismo. Le piattaforme social più coinvolte in episodi di cyberbullismo sono Instagram, WhatsApp e TikTok.

Le conseguenze psicologiche, sociali e fisiche del cyberbullismo

Il bullismo e il cyberbullismo possono avere conseguenze devastanti sulla vita delle vittime, influenzandone profondamente il benessere emotivo, psicologico, sociale e fisico.

Lo sviluppo di sintomi depressivi

Una delle ripercussioni più comuni è lo sviluppo di sintomi depressivi, con un senso di tristezza persistente, perdita di interesse nelle attività quotidiane e un generale abbassamento della qualità della vita. Questa condizione può aggravarsi nel tempo, rendendo difficile il recupero psicologico e aumentando il rischio di disturbi dell’umore.

Ansia e bassa autostima

Un’altra conseguenza frequente è l’ansia, che si manifesta con attacchi di panico, paura costante e difficoltà a gestire situazioni sociali. Le vittime spesso sviluppano fobie sociali, che le portano a evitare ambienti pubblici e interazioni con coetanei, alimentando un senso di solitudine.

Questo isolamento è anche frutto di una bassa autostima, poiché le continue molestie minano la fiducia in sé stessi e il senso di valore personale, rendendo le vittime più vulnerabili e meno propense a chiedere aiuto.

Isolamento sociale e rendimento scolastico

L’isolamento sociale diventa quindi una diretta conseguenza della sofferenza psicologica: chi è vittima di bullismo tende a ritirarsi dalle interazioni per evitare ulteriori abusi, alimentando un circolo vizioso che può portare all’emarginazione e alla difficoltà di costruire relazioni sane. Questo ha anche un impatto significativo sulla vita scolastica, con una diminuzione del rendimento, episodi di assenteismo e, nei casi più gravi, l’abbandono scolastico. Il clima di paura e insicurezza compromette la capacità di apprendimento e la motivazione a frequentare la scuola.

Conseguenze fisiche del bullismo: dai disturbi del sonno ai comportamenti autolesionistici

Dal punto di vista fisico, le vittime di bullismo possono soffrire di disturbi del sonno, che si manifestano con insonnia o, al contrario, con eccessiva sonnolenza dovuta allo stress. Il disagio psicologico può trasformarsi in sintomi psicosomatici come cefalee, disturbi gastrointestinali e dolori muscolari cronici, segno del forte impatto emotivo che il bullismo ha sulla salute generale. Nei casi più estremi, alcuni giovani adottano comportamenti autolesionistici, utilizzando il dolore fisico come un tentativo di gestione della sofferenza interiore. Questo può portare all’ideazione suicidaria, con pensieri estremamente pericolosi e, nei casi più gravi, tentativi di suicidio. Purtroppo, il bullismo e il cyberbullismo sono stati associati a numerosi casi di suicidi tra adolescenti, evidenziando l’urgenza di interventi tempestivi per prevenire situazioni di questo tipo. Non solo le vittime subiscono conseguenze, ma anche gli aggressori possono affrontare ripercussioni a livello legale. I responsabili di atti di bullismo e cyberbullismo, infatti, possono essere soggetti a procedimenti penali e sanzioni disciplinari, con effetti a lungo termine sulla loro vita sociale, scolastica e lavorativa.

Strategie efficaci di prevenzione e contrasto

Le conseguenze del bullismo e del cyberbullismo, dunque, non si limitano solo alla sfera emotiva ma si estendono a molteplici aspetti della vita delle persone coinvolte. Per questo motivo, è fondamentale sensibilizzare, educare e intervenire in modo efficace per prevenire e contrastare questi fenomeni. Contrastare il bullismo e il cyberbullismo richiede un impegno congiunto tra istituzioni, scuole, famiglie e società civile.

La promozione dell’alfabetizzazione digitale

Una delle strategie più efficaci è la promozione dell’alfabetizzazione digitale, affinché bambini e ragazzi possano sviluppare un uso consapevole e responsabile delle tecnologie. Insegnare loro i rischi legati alla rete, il valore della privacy e l’importanza di una comunicazione rispettosa è fondamentale per prevenire comportamenti dannosi.

L’uso dei podcast nella didattica

L’uso dei podcast nella didattica, ad esempio, rappresenta un efficace strumento per sensibilizzare gli studenti sul bullismo e il cyberbullismo. Attraverso storie, testimonianze e approfondimenti, i podcast favoriscono la riflessione critica e l’empatia, aiutando i ragazzi a comprendere le conseguenze delle proprie azioni. Inoltre, permettono di affrontare il tema in modo coinvolgente e accessibile, stimolando il dialogo e la partecipazione attiva. La possibilità di ascoltare esperti e vittime aiuta a diffondere consapevolezza e a promuovere comportamenti responsabili. Infine, i podcast possono essere utilizzati come risorse educative per sviluppare percorsi di prevenzione nelle scuole.

La necessità di garantire un supporto concreto alle vittime

Parallelamente, è essenziale garantire un supporto concreto alle vittime, offrendo loro spazi di ascolto e servizi di consulenza psicologica. Spesso chi subisce bullismo tende a isolarsi e a non chiedere aiuto per paura di ritorsioni o per vergogna. Creare una rete di supporto con professionisti in grado di fornire assistenza può fare la differenza nel recupero emotivo e sociale. Un ruolo chiave è svolto dai genitori, che devono essere coinvolti attivamente nella vita digitale dei figli. Dialogare con loro sull’uso dei social media, educarli alla sicurezza online e monitorare eventuali segnali di disagio sono azioni fondamentali per prevenire episodi di cyberbullismo. Un’educazione aperta e non punitiva aiuta i ragazzi a sentirsi compresi e a condividere eventuali problemi con gli adulti di riferimento.

La formazione degli insegnanti

Allo stesso modo, anche il personale scolastico deve essere preparato per riconoscere e affrontare episodi di bullismo. La formazione degli insegnanti su questi temi permette loro di individuare situazioni di rischio e di intervenire tempestivamente con strategie efficaci. Le scuole, infatti, devono dotarsi di regolamenti chiari per contrastare il bullismo, con linee guida precise su come gestire le segnalazioni e proteggere le vittime. Un aspetto centrale nella prevenzione è la promozione dell’empatia tra i giovani. Sensibilizzarli sulle conseguenze delle proprie azioni e insegnare il valore del rispetto reciproco può ridurre i comportamenti aggressivi. Percorsi educativi e attività di gruppo possono aiutare a sviluppare relazioni più sane e a responsabilizzare gli studenti.

L’utilizzo di tecnologie di monitoraggio contro il ceyberbullismo

Per il cyberbullismo, l’utilizzo di tecnologie di monitoraggio può essere utile per rilevare segnali di allarme e prevenire situazioni di pericolo. Strumenti di intelligenza artificiale e algoritmi di controllo possono individuare contenuti offensivi e intervenire tempestivamente per limitarne la diffusione. Tuttavia, l’uso di questi strumenti deve sempre essere accompagnato da una formazione adeguata e dal rispetto della privacy. Le campagne di sensibilizzazione rappresentano un altro strumento fondamentale per informare e coinvolgere la comunità.

Organizzare eventi, workshop e iniziative sui rischi del bullismo aiuta a diffondere consapevolezza e a promuovere comportamenti responsabili. Nei casi più gravi, è importante che vi sia una collaborazione attiva con le forze dell’ordine. Il cyberbullismo, infatti, può avere conseguenze legali e, in alcune circostanze, richiedere l’intervento della polizia postale o di altri enti preposti alla sicurezza online. Creare sinergie tra scuole, famiglie e istituzioni garantisce un’azione più efficace contro i fenomeni di prevaricazione. Infine, è essenziale la creazione di ambienti sicuri, sia fisici che digitali, dove i giovani possano esprimersi senza paura di essere giudicati o presi di mira. Promuovere il rispetto reciproco e la cultura della comunicazione non ostile è il primo passo per costruire una società più inclusiva e consapevole.

Il tavolo tecnico ministeriale contro il bullismo

Nel febbraio 2025, è stato istituito presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito il Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Questo organismo riunisce rappresentanti delle istituzioni centrali, esperti in psicologia, pedagogia e comunicazione digitale, oltre a membri di associazioni impegnate sul tema e rappresentanti delle consulte studentesche e delle associazioni dei genitori. L’obiettivo è sviluppare strategie efficaci per la stesura di un “Piano di azione integrato” e per l’attuazione di misure concrete di prevenzione e monitoraggio del fenomeno. “È nostro dovere prevenire e combattere ogni forma di violenza e discriminazione – ha dichiarato, a tal proposito, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. – La scuola deve essere un luogo sicuro dove i nostri ragazzi possano crescere e formarsi serenamente”.

Il punto di vista degli esperti sul contrasto al cyberbullismo

Il professor Sameer Hinduja, co-direttore del Cyberbullying Research Center negli Stati Uniti è intervenuto sul tema del bullismo e del cyberbullismo anche in riferimento all’aspetto punitivo. “La nostra ricerca – ha affermato – ha dimostrato che le leggi e le punizioni non scoraggiano gli aggressori del cyberbullismo. Ciò che sembra più importante è il ruolo delle istituzioni sociali come la famiglia, la comunità e la scuola nel fornire istruzione e formazione in aree come l’empatia e la resilienza”.

Secondo la professoressa Ersilia Menesini, docente di Psicologia dello Sviluppo presso l’Università di Firenze e presidente della Società Europea di Psicologia dello Sviluppo, “La scuola svolge un ruolo cruciale nella prevenzione del cyberbullismo, promuovendo competenze socio-emotive e un clima scolastico positivo che scoraggi comportamenti aggressivi”.

Inoltre, la dottoressa Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa, ha evidenziato l’importanza di coinvolgere attivamente gli studenti in programmi di prevenzione, affermando che “l’empowerment dei ragazzi è fondamentale per contrastare efficacemente il cyberbullismo”.

Infine, ecco anche il parere della professoressa Anna Maria Giannini, docente di Psicologia Generale presso l’Università La Sapienza di Roma, che sottolinea la necessità di una collaborazione tra scuola e famiglia: “Solo attraverso un’alleanza educativa tra insegnanti e genitori – ha sottolineato – possiamo creare un ambiente sicuro che prevenga il cyberbullismo”.

Bibliografia

Baldry, A. C., Farrington, D. P., & Sorrentino, A. (2018). International Perspectives on Cyberbullying: Prevalence, Risk Factors and Interventions

Legge 29 maggio 2017, n. 71 – “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”

Menesini, E. (2017). Prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo. Il Mulino.

Baldry, A. C. (2017). Orfani speciali: chi sono, dove sono, con chi sono: conseguenze psicosociali su figlie e figli del femminicidio. FrancoAngeli

Menesini, E., & Nocentini, A. (2018). Bullismo e cyberbullismo: Cosa sappiamo e cosa possiamo fare. Giunti Editore

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