Il superamento dello squilibrio territoriale dei TFA richiede soluzioni strutturali

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“La formazione degli specializzati non può continuare a essere un’esclusiva delle università”. E’ stata chiara e netta la segretaria generale della Cisl-scuola, Ivana Barbacci, che a margine dell’incontro del 6 marzo al Ministero sull’applicazione del decreto-legge 71/2024 sulla specializzazione del sostegno di docenti supplenti presso l’INDIRE, ha criticato duramente la gestione da parte delle Università dei corsi TFA per la specializzazione di docenti per il sostegno agli alunni con disabilità.
“La situazione del sostegno – ha dichiarato – presenta da tempo aspetti paradossali, che abbiamo ripetutamente denunciato, evidenziando soprattutto gli squilibri pazzeschi tra aree territoriali, frutto di una offerta formativa gestita interamente dal sistema universitario, una modalità che si sta rivelando, nei fatti, assolutamente inadeguata.”
La Barbacci non ha messo in discussione la qualità dei corsi TFA, ma la gestione nei territori da parte del sistema universitario.
Lo squilibrio territoriale, come ha accertato
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