Aldo Mucci (SGS): “Abbiamo il dovere di smorzare il dramma dell’abbandono scolastico”
Il sistema scolastico italiano si trova ad affrontare una sfida cruciale: l’abbandono scolastico. Un fenomeno che, nonostante i numerosi dibattiti e tavole rotonde, continua a rappresentare un problema serio, specialmente nel Sud Italia. Aldo Mucci, esponente di SGS, lancia un appello accorato: “Abbiamo il dovere morale e civile di smorzare il dramma dell’abbandono scolastico con tutte le nostre forze”.
La precarietà nel mondo scolastico: un problema irrisolto
Nel Mezzogiorno, la precarietà del personale scolastico, dagli insegnanti agli amministrativi e tecnici (ATA), è un problema evidente. Le condizioni di lavoro instabili e le risorse insufficienti aggravano il divario educativo rispetto al resto del Paese. L’assenza di mense scolastiche, palestre adeguate e supporto amministrativo in molte scuole primarie testimonia le difficoltà strutturali che gli istituti affrontano quotidianamente.
Disuguaglianze nell’istruzione: una questione di giustizia sociale
Un altro aspetto critico è la carenza di insegnanti di sostegno per gli alunni con disabilità, con numeri che variano notevolmente da scuola a scuola. Questa disparità non solo incide sulla qualità dell’istruzione attuale, ma compromette il futuro degli studenti, limitando le loro opportunità di crescita e sviluppo.
“Se pensate che l’istruzione sia cara, aspettate a vedere quanto costa l’ignoranza nel ventunesimo secolo” – Barack Obama.
Investire nella scuola per un futuro migliore
Per superare questo divario, è essenziale un maggiore investimento nelle infrastrutture scolastiche e nel personale educativo. Le istituzioni devono fornire le risorse necessarie per garantire un’istruzione equa e accessibile a tutti, indipendentemente dalla regione di appartenenza.
Come sottolinea Aldo Mucci, l’istruzione è un pilastro fondamentale della società e non può essere lasciata indietro. È necessario un impegno concreto per fornire alle scuole del Sud gli strumenti adeguati a combattere le disuguaglianze e garantire un futuro dignitoso a tutti gli studenti.
Solo investendo nel sapere possiamo ridurre il divario sociale ed economico, costruendo un’Italia più equa e inclusiva.
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