G. Carofiglio, Elogio dell’ignoranza e dell’errore

Carofiglio, alla ricerca di un’altra sintesi

di Antonio Stanca

   Da Einaudi, nella serie Stile Libero Extra, è stato pubblicato lo scorso ottobre un altro saggio di Gianrico Carofiglio, Elogio dell’ignoranza e dell’errore.

   Nato a Bari nel 1961, dopo essersi laureato in Giurisprudenza Carofiglio ha svolto attività giudiziaria e politica, è stato professore a contratto all’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, sede di Ravenna, e alla fine degli anni ’90 ha cominciato a dedicarsi alla narrativa. Notevole è stato il successo raggiunto con romanzi e racconti, molto premiati, molto tradotti sono stati. Anche nella saggistica si sarebbe applicato e anche qui, come nella narrativa, si sarebbe evidenziata una posizione di polemica, una tendenza a mettere in discussione i modi di pensare, di fare, di vivere apportati dalla modernità, dallo sviluppo, dal progresso. Da questi Carofiglio vede svalutati i principi, i valori del passato, quelli propri dell’anima, dello spirito, dell’idea, della morale, quelli che erano stati alla base di una lunga condizione umana. La storia moderna, la vita moderna aveva sostituito l’idea con la realtà, lo spirito con la materia, aveva messo da parte quanto era valso, durato per secoli. Se tanti erano stati i vantaggi di un simile cambiamento tanti erano stati pure gli svantaggi. Se molto si era guadagnato molto si era pure perso. A differenza, però, di altri opinionisti, di altri saggisti Carofiglio non propende per una delle due situazioni, rimane sospeso tra la vecchia e la nuova, opta per un processo d’integrazione tra loro, per una combinazione capace di salvare le parti migliori di ognuna e comporle in modo che entrambe valgano, funzionino, riescano utili, che di entrambe sia fatta quella che deve essere la nuova storia, la nuova vita.

   Anche in Elogio dell’ignoranza e dell’errore l’autore si mette alla ricerca di un equilibrio, di una giusta misura tra quell’atteggiamento autoritario, assoluto che ha caratterizzato tanto tempo, tanta cultura, che si è arrogato il diritto di conoscere, detenere la verità in ogni ambito, ad ogni costo, e quella maniera di procedere nella vita come nell’opera, senza essere, cioè, completamente sicuri di quanto raggiunto, dubitando sempre, non dando niente per scontato, per definitivo. Tantissimi sono nel libro gli esempi che il Carofiglio adduce circa i pericoli, i danni che possono comportare operazioni, procedimenti compiuti anche da eminenti personaggi, studiosi, scienziati, rimasti sempre sicuri di sé, delle loro convinzioni, lontani da qualunque dubbio, qualunque modifica. È pericoloso procedere a senso unico, non concedere nessuno spazio, nessuna possibilità ad elementi, risvolti diversi da quelli del proprio pensiero. Anche l’opera compiuta, l’invenzione effettuata in questo modo può, col tempo, risultare imperfetta, può fallire in quelli che dovevano essere i suoi scopi. Se, invece, ad operare è una mente, un’intelligenza che non accetta di rimanere rigorosamente entro i suoi confini, che è disposta ad accogliere suggerimenti, contributi diversi, ad essere mobile, non rigida, a non escludere l’errore ma ad accettarlo, correggerlo, sicuramente quanto ottenuto sarà più completo, più valido. Quel che poteva guastarlo è stato eliminato grazie alle correzioni effettuate, ad una mentalità libera, aperta che ha tenuto conto anche di altro, di molto altro rispetto a quanto le era proprio. Ha proceduto per tentativi, tra dubbi, incertezze, correzioni, modifiche, non è rimasta convinta solo dei propri programmi. Quante volte è successo che la maniera del dubbio abbia portato ad opere più importanti di quelle ottenute in altro modo! Quante volte il caso, la circostanza fortuita, la mancata conoscenza, l’ignoranza di certi problemi hanno prodotto scoperte sensazionali, di portata storica! Continui sono gli esempi citati dal Carofiglio a riprova di queste affermazioni e frequenti sono anche le volte che si sofferma ad evidenziare come sia stata negativa quella posizione di rifiuto, di condanna dell’errore, dell’ignoranza che ancora continua ad essere mantenuta quando, invece, tanti benefici sono provenuti dalla sua correzione, tanto ha contribuito questa alla formazione di quella mentalità mobile, così adatta ad una vita, una società quale la moderna diventata talmente complessa nei suoi elementi, nei suoi movimenti da richiedere uno stato di continua flessibilità nel pensiero e nell’azione.    Non fa, però, Carofiglio del procedimento per errori il solo degno di essere seguito ma, come altre volte per altri problemi, invita ad una combinazione tra quello e il procedimento per verità assolute. Non rifiuta né l’uno né l’altro perché entrambi utili possono essere ed una sintesi delle loro parti migliori si auspica.

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