Vecchioni: “Le parole scompariranno. Oggi i ragazzi ne usano 600, dieci anni fa 6000. Un artista non serve, non fa aumentare Pil”

Roberto Vecchioni
Il cantautore ed ex insegnante Roberto Vecchioni, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica in cui ha parlato, in generale, di cultura, giovani, linguaggio. Ecco cosa ha detto.
“Oggi i ragazzi usano solo 600 parole, dieci anni fa 6000. Per cui sì, credo che la parola scomparirà. Ma io non ci sarò più. Per fortuna”, ha detto, con pessimismo. “Un artista non serve a niente per come sta andando il mondo perché non fa aumentare il Pil, non conquista Paesi, non invade. Accarezza però. Quando ascolto una canzone di De André, di De Gregori, di Vasco Rossi, o una melodia di Beethoven, guardo un film di Fellini o di Visconti, un quadro di Cézanne sento una cosa dentro che non posso definire. Ecco, quella cosa lì il Pil non la dà”, ha aggiunto.
Le scuse di Vecchioni
Vecchioni ha anche citato l’episodio che lo ha visto
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