Ius Scholae convitato di pietra nei decreti-legge varati dal Governo. 131mila studenti senza risposta

I decreti-legge n. 36 e 37 del 28 marzo 2025 in materia di cittadinanza e immigrazione, pubblicati in Gazzetta Ufficiale dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri e la promulgazione dal Capo dello Stato, pur riguardando espressamente gli stranieri, ignorano completamente una questione specifica dei minori non italiani, dibattuta nei mesi scorsi sia tra maggioranza e opposizione che all’interno degli stessi partiti di maggioranza: lo ius scholae, che Forza Italia (partito proponente) ha preferito chiamare ius Italiae.
Lo ius Scholae/Italiae, convitato di pietra all’interno dei due decreti-legge, potrebbe creare difficoltà per Forza Italia che l’aveva proposta in contrasto con altri partiti della coalizione al Governo. Forza Italia, infatti, potrebbe forse trovarsi tra l’incudine e il martello, quando, in sede di conversione del decreto-legge sulla cittadinanza, dovrà fronteggiare le probabili proposte dei partiti di opposizione che potrebbero chiedere di inserire nel testo proprio la proposta dello Ius
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