L’arte della somma

«Ogni buon libro di matematica va sempre letto con carta e penna a portata di mano».
Chi studia la matematica lo sa bene. Non c’è studioso che non l’abbia sperimentato in prima persona, e non c’è insegnante che, all’occorrenza, non lo ricordi ai propri allievi. Luigi Verolino, docente universitario e ingegnere innamorato della matematica e della sua didattica, lo raccomanda fin dalle prime righe al lettore-studente del suo nuovo libro: L’arte della somma.
L’uso di carta e penna è il sussidio di cui non potrà fare a meno per appagare la curiosità che quelle “somme” di un numero finito o infinito di addendi gli instilleranno nella mente. La curiosità come motore dell’apprendimento
La curiosità è uno strumento potentissimo per apprendere la matematica in modo attivo.
Non è una novità per chi conosce i testi di Verolino. Lo avevamo già sottolineato presentando Equazioni diofantee(2021): da esperto di campi elettromagnetici, Verolino sa caricare la sua comunicazione con le onde giuste dell’interesse e del gusto per la scoperta.
Coinvolge il lettore in una matematica che si fa esercizio dopo esercizio, con il piacere di trovare soluzioni e con esse rinnovare l’entusiasmo di andare avanti.
Un titolo che è già programma
L’arte della somma è un titolo importante. Due parole — “arte” e “somma” — capaci da sole di evocare una molteplicità di significati.
È l’arte di fare matematica, di trovare la via giusta: l’artificio per giungere al risultato.
Artificio è trucco, espediente, invenzione, modus operandi, come diceva San Tommaso.
È abilità e modo d’essere
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