Ma cosa è “scientifico”? Qualche domanda ai difensori delle vecchie Indicazioni Nazionali
Con riferimento all’ intervista di Alessandro Giuliani al prof Corsini vi invio queste considerazioni.
Non si può non esprimere disappunto ogni qualvolta si incontrano toni caratterizzati da rigide presupposizioni ideologiche su problemi così delicati da cui dipende il futuro delle nuove generazioni, come quelli relativi alle soluzioni da proporre per rendere la scuola migliore.
Si dovrebbe partire innanzitutto da un atto di umiltà e responsabilità, abbandonando ogni retorica e autoreferenzialità e prendendo atto che la scuola, alla luce dei dati disponibili, ben lungi dal conseguire i livelli degli apprendimenti auspicati, presenta abbassamenti preoccupanti segnalati da Invalsi e da Pisa-Ocse e da altri dati che rivelano carenze di livello difficilmente immaginabili, come ad esempio nell’analisi linguistica e nelle conoscenze scientifiche di base.
Osservazioni di questo tipo dovrebbero essere sufficienti a convenire sul fatto che chiunque sia interessato a migliorare la situazione dovrebbe prima di ogni altra cosa partire dal chiedersi dove sono stati
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