Nuove indicazioni nazionali, il docente diventa mero esecutore e l’alunno non ha più metodo critico: è deciso a priori cos’è giusto. Parla D’Auria (Mce)

“Le bambine e i bambini devono essere interpretati come soggetti attivi, che chiamano in causa sempre il gruppo: serve un’ispirazione socio-costruttiva che lasci la possibilità al docente di costruire dei modelli didattici di senso, vicini alla realtà vicina e lontana agli alunni, sempre attenta all’inclusione. Invece, il modello di scuola proposto da queste Nuove indicazioni nazionali della scuola primaria è più incentrato sull’insegnamento, quindi sulle discipline, piuttosto che sull’apprendimento: in questo modo, il bambino diventa soggetto passivo”. A dichiararlo alla ‘Tecnica della Scuola’ è Anna D’Auria, del Movimento di cooperazione educazione nato nel 1951 per produrre pedagogia popolare al fine di promuovere la formazione di tutti i giovani attraverso una curata progettazione didattica.
A margine di un convegno svolto alla Camera sul rinnovo delle linee guida prodotte dall’amministrazione scolastica per il primo ciclo, D’Auria sostiene che per favorire una corretta formazione bisognerebbe piuttosto “ispirarsi ad un
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