Francesco: un “rivoluzionario” gesuita con il pallino della Pace
Quando PAPA FRANCESCO, quel 19 marzo del 2013, salì al Soglio Pontificio, sapeva che il mestiere di Papa non sarebbe stato una passeggiata. Lo dissero i suoi occhi increduli e speranzosi nel famoso saluto dal balcone di San Pietro, di fronte alle migliaia di fedeli. Lo confermarono le sue parole: “Fratelli e sorelle, buonasera…”.
“Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma, sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo… ma siamo qui…”.
Papa Francesco è stato prima di tutto un Uomo: l’Uomo del popolo, degli ultimi, dei sofferenti. Degli incompleti. Tutto il suo Pontificato ha percorso la strada dell’Umiltà e della semplicità a partire dalla scelta del nome: FRANCESCO. Come San Francesco si è distaccato dai protocolli del “porporato”, indossando nuove vesti di “umanità”. Vesti “candide” inneggianti ad un nuovo “umanesimo”. Un “rivoluzionario” gesuita con il
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