Valutazione, Novara: ‘Basta media matematica nei voti, la scuola deve valutare i progressi’

“Che il registro elettronico non sia una grande idea appare ormai piuttosto chiaro. Sembra però sfuggire la dannosità di una delle sue principali funzioni: creare la media dei voti ricevuti dal singolo alunno. Un elemento apparentemente raffinato che trovo del tutto tragico.”
Con queste parole, Daniele Novara, pedagogista e autore di best seller, torna a riflettere su una pratica che rischia di tradire la vera funzione educativa della scuola: la valutazione basata sulla media aritmetica dei voti.
Secondo Novara, il problema non starebbe solo nell’idea di mediare numericamente prestazioni diverse, ma nel senso stesso di questa operazione, che rischia di ignorare l’essenza del processo di apprendimento: il miglioramento nel tempo.
“Che senso ha una valutazione sulla base della media numerica che mette assieme voti presi da un alunno mesi prima, agli inizi del suo apprendimento
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