Regolamentazione dei compiti a casa: Un necessario intervento per il benessere degli studenti

I recenti interventi del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, pongono in evidenza l’urgenza di una regolamentazione riguardante l’assegnazione dei compiti a casa. Questa proposta, presentata da Maurizio Parodi, si fa portavoce di una necessità istituzionale e professionale, che mira a tutelare il diritto al riposo e al tempo libero degli studenti italiani.
L’attuale situazione scolastica
L’assegnazione di compiti a casa è diventata una pratica comune sin dai primi anni di scuola, imponendo un carico di lavoro eccessivo non solo agli studenti, ma anche alle loro famiglie. Secondo rilevazioni nazionali (CENSIS) e internazionali (OCSE), è evidente che gli studenti italiani si trovano spesso a dover gestire un “lavoro domestico” gravoso, con compiti assegnati quotidianamente, anche nei weekend e durante le vacanze.
Le conseguenze del sovraccarico
Questa situazione porta a un fenomeno preoccupante: i docenti operano in una condizione di reciproca ignoranza riguardo al carico di lavoro complessivo degli studenti. Ogni insegnante assegna compiti come se fossero gli unici da svolgere, costringendo gli studenti a trascorrere ore e ore chini sui libri, con genitori che assumono il ruolo di insegnanti di complemento.
La necessità di regolamentazione
Un intervento normativo in questo senso non solo rientrerebbe nelle prerogative del Parlamento e del Governo, ma garantirebbe anche il rispetto della “libertà di insegnamento” dei docenti. La proposta di regolamentazione è legittimata dall’articolo 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che sancisce il diritto degli studenti al riposo, al gioco e ad attività ricreative.
Coinvolgimento della comunità scolastica
È essenziale che dirigenti scolastici, collegi dei docenti, rappresentanti di studenti e genitori, nonché associazioni professionali, si facciano parte attiva nella formulazione di proposte di integrazione del PTOF, del Regolamento di istituto e del Patto di corresponsabilità. A tal fine, Parodi propone un decalogo per il primo ciclo di istruzione.
Il decalogo dei compiti a casa
Ecco le dieci regole proposte da Maurizio Parodi per una gestione più equilibrata dei compiti a casa:
- Correzione dei compiti: I compiti devono essere corretti da tutti i docenti che li hanno assegnati.
- Preparazione degli studenti: Gli insegnanti devono preparare gli studenti affinché possano svolgere i compiti autonomamente.
- Assenza di voto: I compiti non devono ricevere un voto, poiché non si può sapere come e da chi siano stati svolti.
- Recupero dei compiti: I compiti non eseguiti non possono essere recuperati sacrificando la ricreazione.
- Assenze e recuperi: I compiti non svolti durante le assenze non devono essere recuperati.
- Giustificazione dei genitori: Le giustificazioni per il mancato svolgimento dei compiti devono essere accolte senza reprimende.
- Compiti nelle classi a tempo pieno: Non si devono assegnare compiti nelle classi a 40 ore settimanali.
- Valutazione del carico cognitivo: I docenti devono concordare l’assegnazione dei compiti valutando il carico cognitivo complessivo.
- Divieto di compiti di punizione: Non devono essere assegnati compiti come forma di punizione.
- Riposo nei weekend e vacanze: Non devono essere assegnati compiti durante i fine settimana e le vacanze.
La proposta di regolamentazione dei compiti a casa rappresenta un passo fondamentale verso un sistema educativo più equilibrato e rispettoso del benessere degli studenti. È necessario che tutte le parti coinvolte si uniscano per garantire un ambiente di apprendimento sano, dove il diritto al riposo e al gioco sia tutelato. Gli interventi del Ministro Valditara possono rappresentare un’opportunità per rivedere le pratiche educative e promuovere un cambiamento positivo nel sistema scolastico italiano.
Continua la lettura su: https://www.oggiscuola.com/web/2025/05/01/regolamentazione-dei-compiti-a-casa-un-necessario-intervento-per-il-benessere-degli-studenti/ Autore del post: OggiScuola Fonte: https://www.oggiscuola.com/