Mobilità scolastica: trasferimenti e passaggi di cattedra, ecco l’ordine delle priorità

La mobilità del personale docente segue regole precise, stabilite dal Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI), che suddivide i movimenti in tre fasi temporali ben definite. La priorità tra trasferimenti e passaggi di cattedra è uno dei temi più dibattuti, soprattutto per chi usufruisce di precedenze come la legge 104/92.
Le tre fasi della mobilità
Il CCNI disciplina i movimenti con un ordine gerarchico:
– I Fase:Trasferimenti all’interno del comune di titolarità.
– II Fase: Trasferimenti tra comuni della stessa provincia.
– III Fase: Mobilità interprovinciale e mobilità professionale (passaggi di cattedra e ruolo).
I trasferimenti comunali precedono sempre quelli provinciali e interprovinciali. All’interno della III fase, i passaggi di cattedra sono subordinati alle disponibilità residue dopo i trasferimenti delle prime due fasi.
Precedenze e limitazioni
Le precedenze, tra cui quella per la legge 104, si applicano solo alla mobilità territoriale, salvo eccezioni specifiche. Per esempio, un docente che richiede un passaggio di cattedra nel proprio comune non potrà usufruire della precedenza 104 per un familiare.
In conclusione, l’ordine delle priorità nella mobilità scolastica è chiaro: i trasferimenti territoriali prevalgono sui passaggi di cattedra. Comprendere queste regole è essenziale per pianificare al meglio la propria carriera scolastica.
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