Fasce di complessità delle istituzioni scolastiche. Il TAR Lazio riconosce il diritto alla rettifica del punteggio anche a fronte di dati errati nel sistema informativo 

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Con una sentenza pubblicata il 28 maggio scorso, il TAR del Lazio ha accolto il ricorso della dirigente scolastica del liceo “Marco Tullio Cicerone” di Frascati contro il declassamento dell’Istituto dalla fascia di complessità B alla fascia C, a causa dell’erronea registrazione di alcuni dati nel sistema informatico del Ministero (SIDI) che aveva causato la decurtazione di 7 punti spettanti all’istituto.

IL CCNL della dirigenza scolastica prevede che una parte della retribuzione mensile dei dirigenti scolastici – la retribuzione di posizione parte variabile – venga determinata dal livello di complessità dell’istituzione scolastica a cui sono preposti, sulla base di parametri stabiliti in un decreto e desunti da dati oggettivi presenti sul sistema informativo del ministero (SIDI).

Nel caso del liceo di Frascati, la dirigente scolastica aveva chiesto di rettificare sul sistema informativo alcuni dati non corrispondenti alla situazione effettiva della scuola ma noti all’ufficio scolastico regionale perché trasmessi nei mesi precedenti per posta elettronica dall’indirizzo istituzionale della scuola.

Ciononostante, nessuna modifica era stata apportata al sistema informativo né era stata richiesta dall’ufficio scolastico regionale alla competente direzione generale del MIM alcuna regolarizzazione dei dati.

Il TAR Lazio ha motivato l‘accoglimento del ricorso individuando nel comportamento dell’amministrazione una violazione del soccorso istruttorio, previsto dall’art. 6 della L.241/1990, secondo cui l’amministrazione scolastica regionale, non potendo operare direttamente sul sistema successivamente alla chiusura delle funzioni riservate alle scuole e agli uffici regionali, avrebbe dovuto chiedere agli uffici del MIM, costantemente abilitati ad operare sul sistema, di rettificare e integrare i dati mancanti, nel rispetto

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