Dirigenti scolastici, sottoscritta ipotesi di contratto integrativo su risorse FUN per il triennio 2020/21-2022/23

19.06.2025 22:21
Categoria: Contratti e contrattazione, Contratto integrativo, Dirigenti scolastici, Trattamento economico

È stata sottoscritta oggi, 19 giugno, presso il Ministero dell’Istruzione e del merito la nuova ipotesi di Contratto integrativo per il riparto e impiego delle risorse integrative del FUN per la dirigenza scolastica per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023. Erano presenti, tra l’altro, i due Capo dipartimento del Ministero.
La firma di oggi segue la sottoscrizione già avvenuta il 3 giugno scorso relativamente al contratto sulla retribuzione di risultato per l’a.s. 2023/2024, del quale però gli organi di controllo non hanno ancora dato riscontro, nonostante l’impegno assunto ad accelerare la procedura, visto il colossale ritardo accumulato.
Tutte le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto la nuova ipotesi e hanno richiesto che si proceda rapidamente affinché le procedure siano portate a termine nel più breve tempo possibile. Proprio con questo intento, è stata ripresa la discussione anche dell’ipotesi del Contratto integrativo relativo all’anno scolastico in corso. Sebbene la sottoscrizione non possa essere effettuata sinché non sono stati siglati i contratti integrativi precedenti, è opportuno che il testo sia pronto e concordato per poter procedere rapidamente non appena possibile: in questa direzione sta procedendo l’Amministrazione.
La discussione sul testo peraltro è quasi conclusa, registrando anche nelle diverse fasi la disponibilità dell’Amministrazione a tener conto delle osservazioni delle organizzazioni sindacali. L’ultimo punto in esame verte sui criteri di priorità per la differenziazione della retribuzione di risultato in caso di eventuale parità di punteggio per il 5 per cento – su base regionale – dei dirigenti scolastici che conseguono la valutazione più alta.
L’Amministrazione ha proposto come criterio l’utilizzazione integrale delle risorse finanziarie assegnate alle scuole nell’ambito del PNRR. La CISL Scuola ritiene il criterio non del tutto applicabile, anche perché c’è differenza tra progetti a costi standard e a costi reali e perché il termine “utilizzazione” andrebbe specificato piuttosto come “impegno”, considerato che i saldi non sono stati corrisposti.
Al di là della validità del criterio proposto e tutto sommato della residualità della discussione, colpisce l’insistenza di alcuni esponenti dell’Amministrazione sulla propria proposta, sostenendo tra l’altro che si tratterebbe in sostanza di una sorta di “pressione” da esercitare sui dirigenti scolastici. Dopo quanto avvenuto con la ripetuta affermazione dell’obbligatorietà del PNRR e la successiva contraddittoria richiesta del versamento del 20 per cento del compenso, dopo tutte le difficoltà di rendicontazione e versamento dei saldi (ancora non pervenuti) e le mancate risposte alle richieste di assistenza, dopo i cambi continui delle interfaccia e persino dei criteri di rendicontazione, l’esplicito richiamo dell’intento di utilizzare la valutazione come leva per sollecitare alcuni comportamenti organizzativi appare francamente sorprendente, anche perché sottende un intento di controllo, tra l’altro in questo caso a posteriori, e di pressione sull’operato dei dirigenti, che mal si concilia con la dichiarata volontà di agire per il miglioramento generale dell’offerta formativa e del funzionamento delle scuole, intento seguito anche nella individuazione degli indicatori.
La CISL Scuola ritiene che non sia questo l’obiettivo della valutazione, soprattutto in un contesto di autonomia scolastica e auspica che l’Amministrazione non pensi di utilizzare la valutazione in chiave centralistica e come strumento di pressione, ma come fattore di miglioramento della qualità dell’offerta formativa e della professionalità dei dirigenti, come sin qui perseguito.
D’altra parte le finalità del sistema di valutazione sono state così formulate: “il Sistema di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici è finalizzato ad una oggettiva e trasparente valutazione dei risultati individuali conseguiti dai Dirigenti scolastici sulla base di obiettivi chiaramente definiti e misurabili e dei comportamenti organizzativi e professionali, nella prospettiva del progressivo incremento della qualità del servizio scolastico, della valorizzazione e del miglioramento professionale dei Dirigenti scolastici”. Tanto più che a questa valutazione è legata la corresponsione di una parte della retribuzione.
Peraltro, mentre ci si è affrettati a costruire un sistema di valutazione, nessun segnale appare all’orizzonte per quanto riguarda il sostegno professionale o azioni di formazione, per quanto si tratti di interventi previsti.
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