Maturità: La proposta del Prof. Ficara per un esame più equo

Il caso di Gianmaria Favaretto, lo studente padovano che ha rifiutato di sostenere la prova orale dell’esame di maturità, ha riaperto il dibattito sulla struttura e la valutazione dell’esame stesso. Favaretto, pur avendo rinunciato al colloquio finale, è stato comunque promosso con 62 centesimi, grazie al punteggio accumulato tra crediti scolastici e prove scritte. Questa situazione, seppur perfettamente legale, solleva interrogativi sulla percezione dell’importanza dell’orale e sull’equità del sistema educativo.

La proposta del Prof. Aldo Domenico Ficara

Per evitare che episodi simili si ripetano, il professor Aldo Domenico Ficara ha avanzato una proposta interessante e facilmente attuabile. La sua idea si concentra sulla modalità di comunicazione degli esiti delle prove scritte. Attualmente, dopo le prove scritte, gli studenti vengono a conoscenza del punteggio totalizzato, un dato che, come dimostrato dal caso Favaretto, può talvolta rendere “inutile” o meno significativo il colloquio orale, soprattutto per chi ha già raggiunto un punteggio elevato.

Modifica della comunicazione dei risultati

La soluzione proposta dal professor Ficara è semplice: dopo le prove scritte, si dovrebbe comunicare agli studenti unicamente l’ammissione o la non ammissione alla prova orale, senza rivelare il punteggio raggiunto. Il voto complessivo, inclusivo quindi anche del punteggio delle prove scritte, verrebbe reso noto solo dopo lo svolgimento del colloquio orale.

Implicazioni della proposta

Questa modifica, apparentemente minore, potrebbe avere un impatto significativo. Non conoscendo in anticipo il proprio “cuscinetto” di punti, gli studenti sarebbero incentivati a prepararsi e affrontare la prova orale con maggiore impegno e serietà, percependola come un momento cruciale e non come una mera formalità.

Riaffermare l’iImportanza dell’orale

In questo modo, l’orale riacquisterebbe la sua centralità come momento di verifica delle competenze trasversali, della capacità di argomentazione e del pensiero critico, aspetti che unicamente le prove scritte difficilmente possono cogliere appieno.

Conclusioni: Una riforma necessaria

La proposta del professor Ficara si configura quindi come un tentativo di riequilibrare il valore delle diverse componenti dell’esame di maturità, promuovendo una maggiore consapevolezza tra gli studenti sull’importanza di ogni fase del percorso valutativo. Un’idea che merita di essere discussa per un esame di stato sempre più rappresentativo delle reali competenze e preparazione degli studenti.

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