Scuola Primaria ed INValSI 2024/2025

La Scuola Primaria nella rilevazione degli apprendimenti INValSI per l’a.s. 2024/2025
di Emmanuele Roca
Una premessa necessaria
I mutamenti sociali, culturali e tecnologici del nostro tempo, impongono alle Istituzioni Scolastiche un ripensamento del proprio fare scuola nel “quì e adesso” ed un impegno a ricercare – attraverso processi di miglioramento e autovalutazione – quelle strategie didattiche e pedagogiche più adatte al proprio bacino di utenza, al fine di realizzare condizioni ed ambienti educativi in cui ciascuno possa esprimere il meglio di sé, sviluppando competenze adeguate per esplicare una attiva e consapevole partecipazione alla vita sociale, accompagnata da una utile capacità di orientamento finalizzata al perseguimento degli obiettivi professionali e di vita.
In tale direzione le Rilevazioni Nazionali dell’INValSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e di formazione) rappresentano un utile strumento di informazione e divulgazione – attraverso la restituzione dei dati a ciascuna singola scuola – in grado di stimolare l’Istituzione Scolastica a “saper leggere i segni dei tempi” ed attivare quella necessaria autoriflessione sul proprio operato, avviando processi e tentativi di miglioramento che consentano un innalzamento degli apprendimenti ed una più adeguata “calibrazione” della propria Offerta Formativa.
Anche a livello nazionale di Sistema Educativo di Istruzione e Formazione la valutazione dei dati offre non pochi spunti di riflessione.
La rilevazione INValSI 2025
Il Rapporto INValSI 2025 è stato presentato mercoledì 9 luglio 2025 presso la Camera dei Deputati a Roma, con la partecipazione del Ministro del MIM.
La Rilevazione degli apprendimenti per l’a.s. 2024/2025 ha coinvolto circa 11.500 scuole per un totale di circa 960.000 alunni della Scuola Primaria (55.223 classi), circa 550.000 allievi della Scuola Secondaria di Primo Grado (27.337 classi) e più di 1 milione di studenti sella Scuola Secondaria di Secondo Grado (56.365 classi).
Le prove somministrate sono state oltre 2 milioni e mezzo nella Scuola Primaria con modalità cartacea, più di 2 milioni Computer Based Test (CBT) nella Scuola Secondaria di Primo Grado e oltre 3 milioni CBT nella Scuola Secondaria di Secondo Grado. Questo aspetto risulta essere particolarmente importante in quanto ci si trova di fronte ad una delle rilevazioni scolastiche più ampie a livello europeo.
Oggi le prove INValSI vengono somministrate in particolari momenti chiave dei cicli scolastici: classi II e V di Scuola Primaria (SP), classi III di Scuola Secondaria di Primo Grado (SSPG), classi II e V della Scuola Secondaria di Secondo Grado (SSSG).
In particolare:
al Grado 2 di scolarizzazione (classe II SP) le prove riguardano l’Italiano e la Matematica;
al Grado 5 (classe V SP) l’Italiano, la Matematica e l’Inglese (reading e listening);
al Grado 8 (classe III SSPG) l’Italiano, la Matematica e l’Inglese (reading e listening);
al Grado 10 (classe II SSSG) l’Italiano e la Matematica;
al Grado 13 (classe II SSSG) l’Italiano, la Matematica e l’Inglese (reading e listening).
Le prove di Italiano monitorano la capacità di leggere, comprendere e interpretare un testo scritto, quelle di Matematica la capacità di affrontare alcuni temi legati al pensiero matematico, quelle di Inglese la capacità di comprendere un testo scritto o uno stimolo audio in lingua (reading e listening). Inoltre, per le sole classi II campione della SSSG si è aggiunta una prova sulle Competenze Digitali, al fine di valutare la capacità di utilizzare in modo sicuro, critico e responsabile le tecnologie digitali per l’apprendimento, il lavoro e la partecipazione sociale.
L’idea di fondo delle prove INValSI è quella di misurare il raggiungimento di alcuni apprendimenti di base ritenuti essenziali per tutti gli studenti, per affrontare lo studio delle altre discipline e partecipare in modo attivo alla vita sociale ed economica del Paese, come anche al fine dell’esercizio pieno dei diritti e dei doveri di cittadinanza e dell’acquisizione di competenze indispensabili per il lavoro.
Le prove hanno interessato tutti gli alunni delle classi precedentemente indicate.
Per garantire l’affidabilità dei dati nelle comparazioni statistiche, l’INValSI ha individuato un campione casuale con il metodo a due stadi (nel primo stadio sono state campionate le scuole e nel secondo stadio sono state selezionate due classi per ogni scuola campionata); inoltre, nelle classi campione lo svolgimento delle prove è avvenuto alla presenza di un osservatore esterno che ha garantito il rispetto della corretta attuazione del protocollo di somministrazione.
Il campione così determinato per il 2025 è risultato rappresentativo sia a livello di Paese, sia in riferimento alle cinque macro-aree geografiche in cui la nazione è stata suddivisa: Nord Ovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria); Nord Est (Bolzano e Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna); Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio); Sud (Abruzzo, Molise, Campania e Puglia); Sud e Isole (Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna).
Gli alunni delle classi campione e che hanno partecipato alle prove, per la rilevazione degli apprendimenti per l’a.s. 2024/2025, sono così distribuiti:
al Grado 2 (classe II SP) 16.195 per l’Italiano, 16.541 per la Matematica;
al Grado 5 (classe V SP) 16.429 per l’Italiano, 16.607 per la Matematica, 16.776 per il reading e 16.773 per il listening della prova di Inglese;
al Grado 8 (classe III SSPG) 3.978 per l’Italiano, 3.973 per la Matematica, 3.969 per il reading e 3.967 per il listening della prova di Inglese;
al Grado 10 (classe II SSSG) 20.047 per l’Italiano, 20.054 per la Matematica e 19.035 per le Competenze Digitali;
al Grado 13 (classe II SSSG) 20.200 per l’Italiano, 20.201 per la Matematica, 20.198 per il reading e 20.194 per il listening della prova di Inglese.
Le prove somministrate agli alunni afferenti alle classi campione della rilevazione INValSI ammontano: per la Scuola Primaria, a poco meno di 100.000 (quasi il 4% di tutte le prove somministrate); per la Scuola Secondaria di Primo Grado a circa 16.000 (meno dell’1% di tutte le prove somministrate); per la Scuola Secondaria di Secondo Grado a poco meno di 140.00 (più del 4,5% di tutte le prove somministrate).
I dati relativi alla Scuola Primaria
Nella Scuola Primaria per agevolare l’analisi dei risultati delle prove in Italiano e Matematica nel corso del tempo (analisi diacronica), l’INValSI ha adottato una suddivisione statistica in sei fasce di risultato, basata sui dati del 2019, ed utilizzata per il confronto dei dati a partire dal 2021 ovvero:
Fascia 1 “Risultato molto basso” (fino al 5° percentile incluso);
Fascia 2 “Risultato basso” (da sopra il 5° percentile e fino al 25° incluso);
Fascia 3 “Base” (da sopra il 25° percentile e fino al 50° incluso);
Fascia 4 “Risultato medio-alto” (da sopra il 50° percentile al 75° incluso);
Fascia 5 “Risultato alto” (da sopra il 75° percentile al 95° incluso);
Fascia 6 “Risultato molto alto” (al di sopra del 95° percentile).
L’insieme delle Fasce 1 e 2 costituiscono la categoria “al di sotto della fascia base”, quello delle Fasce 4, 5 e 6 la categoria “al di sopra della fascia base”. Tuttavia, nelle rappresentazioni INValSI viene utilizzata spesso la categoria “alunni che si attestano almeno alla fascia base” intendendo in tal modo l’insieme delle fasce 3, 4, 5 e 6.
I risultati delle prove di Inglese, finalizzate alla valutazione delle competenze ricettive di reading e listening in lingua straniera al termine della Scuola Primaria, vengono espressi secondo la scala del Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER) utilizzando gli indicatori di livello:
“Livello Pre-A1” se non in linea con le Indicazioni nazionali;
“Livello A1” se si raggiunge la competenza richiesta dalle Indicazioni nazionali.
I risultati delle prove di Italiano per le classi II della Scuola Primaria evidenziano che la categoria “al di sotto della fascia base” (insieme delle fasce 1 e 2) è passata dal 19% del 2021, al 31% del 2023 ed al 34% del 2025; nelle classi V, per la stessa categoria, si registra il 17% del 2021, il 26% del 2023 ed il 25% del 2025.
Pertanto, nel nostro Paese in base all’ultima rilevazione INValSI, circa il 30% della popolazione scolastica di Grado 2 (classe II SP) registra un livello di competenza in lingua Italiana al di sotto della fascia base e tale dato si riduce al 25% nel Grado 5 di istruzione (classe V SP).
A livello territoriale, relativamente al Grado 2, la categoria “al di sotto della fascia base” raggiunge una quota di oltre il 40% in Friuli-Venezia Giulia e in Liguria, mentre con un range compreso tra il 30% e il 40% si attesta in Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Campania, Puglia, Calabria, Valle d’Aosta e nelle provincie autonome di Bolzano e Trento.
Al Grado 5 la situazione cambia in meglio e la categoria raggiunge un valore percentuale di oltre il 30% solo in Sicilia, Calabria e nella provincia autonoma di Bolzano (lingua italiana).
Riguardo agli esiti delle prove di Matematica sembra non esserci troppa differenza tra le classi II e V di SP. Infatti la categoria “al di sotto della fascia base” per le classi II è passata dal 26% del 2021, al 36% del 2023 ed al 33% del 2025; nelle classi V, per la stessa categoria, si registra il 28% del 2021, il 37% del 2023 ed il 34% del 2025.
Nel nostro Paese, in base all’ultima rilevazione INValSI, oltre il 30% della popolazione scolastica di Grado 2 e 5 ha livelli di competenza in Matematica al di sotto della fascia base.
I dati a livello territoriale, relativamente al Grado 2, mostrano come la categoria “al di sotto della fascia base” raggiunga la quota di oltre il 40% in Liguria, Sardegna e Sicilia, mentre si attesti con un range tra il 30 e il 40% in Calabria, Campania, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Lazio e nella provincia autonoma di Trento.
La situazione delle prove di Matematica per il Grado 5, sempre per la categoria “al di sotto della fascia base”, offre la seguente panoramica: valori di oltre il 40% si registrano nelle regioni Sardegna, Sicilia e Calabria; un range compreso tra il 30 ed il 40% si evidenzia in Liguria, Toscana, Puglia, Campania, Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta e nella provincia autonoma di Bolzano (lingua italiana).
In merito ai risultati delle prove di Inglese al termine della SP (Grado 5), gli alunni che NON raggiungono i traguardi previsti (attestandosi sul Livello Pre-A1) sono passati per il reading dal valore 8% del 2021, al 13% del 2023 ed al 9% del 2025 mentre per il listening dal 18% del 2021, al 19% del 2023 ed al 14% del 2025.
In base all’ultima rilevazione INValSI, mediamente circa il 10% della popolazione scolastica di Grado 5 mostra livelli di competenza Pre-A1 per l’Inglese.
A livello territoriale, nelle prove di reading, Sardegna, Calabria, Sicilia, Campania, Puglia e Basilicata presentano valori superiori al 10% per il livello Pre-A1. La situazione si aggrava per il listening dove il livello Pre-A1 raggiuge in Sardegna e Sicilia valori di oltre il 20%, mentre si attesta nel range 10-20% in Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Piemonte, Veneto, Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna e provincie autonome di Trento e Bolzano.
Alcune considerazioni sugli esiti della Scuola Primaria
Dalla disamina degli esiti nella Scuola Primaria si evince come per l’Italiano l’aumento delle Fasce 1 e 2 (ovvero della categoria “al di sotto della fascia base”), registrato dal 2019 ad oggi, possa essere collegato all’attuale cambiamento della popolazione scolastica, legata alle profonde trasformazioni della società in termini sia culturali che demografici.
La popolazione scolastica del Grado 2, con la crescente presenza di alunni di origine migratoria e/o di alunni con fragilità, mostra maggiori criticità in relazione ai livelli di partenza e necessita di maggiori attenzioni pedagogiche ed interventi mirati di prima alfabetizzazione, socializzazione ed inclusione; peraltro, la presenza di alunni con provenienze diverse, fa registrare nelle prove risultati molto eterogenei fra loro.
Per l’Italiano, il dato del 30% per la categoria “al di sotto della fascia base” al Grado 2, che poi diventa del 25% al Grado 5, rappresenta una sfida per la scuola di oggi e determina la necessità di concentrare maggiori sforzi sulla comprensione del testo scritto.
Inoltre, in relazione alla valutazione del peso associato ad alcuni fattori sull’esito delle prove di Italiano oltre all’incidenza del backround migratorio (di I o II generazione) e/o di quello socio-economico, insiste anche l’influsso dei divari territoriali. Infatti, il fattore territoriale stimato dall’INValSI ed a cui viene associata la riduzione della bontà delle prestazioni – calcolata come punti percentuali negativi (in GR02 e in GR05) – segue la sequenza Nord Ovest (- 1,4% e – 0,3%), Nord Est (- 2,2% e – 0,9%), Sud (- 2,7% e – 2,7%), Sud e Isole (- 5,0% e – 6,1%) con un evidente svantaggio per il Mezzogiorno; mentre nel Nord nel passaggio GR02-GR05 l’incidenza del fattore si attenua, nel meridione d’Italia sembra stabilizzarsi (Sud) o paradossalmente aumentare (Sud e Isole).
Per la Matematica, a livello nazionale, i risultati delle prove rimangono sempre al di sotto di quelli precedenti alla pandemia e non si registrano particolari differenze, in GR02 e GR05, relativamente alla categoria “al di sotto della fascia base” che raggiunge un valore di oltre il 30% della popolazione scolastica; generalmente l’effetto composizione della popolazione risulta inferiore rispetto a quello registrato per l’Italiano.
Infatti, il peso derivante dall’origine migratoria si riduce in GR05 rispetto a GR02 e quello relativo allo svantaggio socio-economico di provenienza risulta simile a quanto evidenziato per le prove di Italiano. Invece, si evidenzia un aumento dello svantaggio delle bambine nelle prestazioni di Matematica, con un fattore il cui peso percentuale (stimato dall’INValSI) passa da – 3,6% in GR02 a – 6,5% in GR05; pertanto, per la Matematica, le bambine tendono a ottenere risultati peggiori rispetto ai coetanei maschi.
Inoltre, i divari territoriali si accentuano al termine della scuola primaria e la categoria “al di sotto della fascia base” raggiunge la quota di oltre il 40% in Sicilia, Sardegna e Calabria.
Per quanto riguarda l’Inglese, gli esiti delle prove in GR05 possono considerarsi complessivamente positivi, in quanto il livello A1 del QCER è stato raggiunto dal 91% degli alunni nella prova di lettura (reading) e dall’86% nella prova di ascolto (listening).
Trattandosi di traguardi fissati dalle Indicazioni Nazionali ci si auspica, per il futuro, che si possa raggiungere una quota sempre più tendente al valore del 100%. I traguardi della scuola primaria sono fondamentali per garantire un buon successo formativo nel prosieguo degli studi e la semplicità delle prove di lingua dovrebbe consentire a tutti i bambini (o quasi) di raggiungerli.
Una sfida per il futuro
I dati della Scuola Primaria sopra elencati evidenziano quanto sia necessario attuare delle risposte adeguate, a livello di singole Istituzioni Scolastiche e del più ampio Sistema Educativo di Istruzione e Formazione nazionale, al fine di migliorare i processi educativi attraverso un piano di sviluppo progressivo e dinamico, capace di rispondere alle reali esigenze del “quì e adesso” e della mutevolezza dei tempi.
Risultano necessari un adeguato accompagnamento dei bambini, percorsi efficaci di alfabetizzazione in riferimento all’origine migratoria ed alla permanenza nel nostro Paese, azioni a sostegno delle fragilità di diversa natura, azioni personalizzate per il miglioramento degli apprendimenti, ambienti educativi sempre più inclusivi, didattiche innovative sempre più attive e coinvolgenti, una formazione più adeguata per i docenti anche sul piano pedagogico e delle relazioni, supporti strutturali e validi riferimenti metodologici per superare il gap dei divari territoriali, ulteriori risorse da investire nella scuola, saper utilizzare le opportunità offerte dal PNRR e dagli altri Progetti dell’Unione Europea, ecc.
Nel proprio piccolo ciascuna scuola, attivando l’autoriflessione orientata al miglioramento, può intraprendere un proprio specifico percorso di innovazione e di adattamento situazionale dell’Offerta Formativa al fine di garantire maggiore equità, qualità ed inclusione.
Bibliografia
INVALSI (2025), Presentazione Rapporto nazionale 2025, Roma.
https://invalsi-areaprove.cineca.it/docs/2025/Rilevazioni_Nazionali/Rapporto/Presentazione%20Risultati%20prove%20INVALSI%202025.pdf
INVALSI (2025), Rapporto nazionale 2025, Roma.
https://invalsi-areaprove.cineca.it/docs/2025/Rilevazioni_Nazionali/Rapporto/Rapporto%20prove%20INVALSI%202025.pdf
INVALSI (2025), Rilevazioni nazionali degli apprendimenti 2024-25. I risultati in breve delle prove Invalsi 2025, Roma.
https://invalsi-areaprove.cineca.it/docs/2025/Rilevazioni_Nazionali/Rapporto/Sintesi%20primi%20risultati%20prove%20INVALSI%202025.pdf
SECCIA R. (2025), “Rapporto nazionale Invalsi 2025. Leggere i dati per cercare di migliorarli”, Scuola7.it, 438, 13.07.2025.
https://www.scuola7.it/2025/438/rapporto-nazionale-invalsi-2025/
Continua la lettura su: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=177664 Autore del post: EdScuola Fonte: http://www.edscuola.it/