SCUOLA – PITTONI (LEGA), COSÌ DIVERSIFICHEREMO RECLUTAMENTO DOCENTI

«Per i docenti il ripristino delle graduatorie di merito nei concorsi e gli elenchi regionali degli idonei previsti dal 2026, operazioni varate col recente decreto Scuola grazie al via libera della Commissione europea, costituiscono – come ho già avuto occasione di segnalare – il primo passo verso un sistema diversificato di reclutamento (il cosiddetto “doppio canale”) con l’obiettivo di concretizzare il maggior numero possibile dei posti a tempo indeterminato autorizzati dagli organi finanziari, così da favorire la qualità dell’insegnamento».
Lo dichiara il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato, che spiega: «Gli ultimi anni sono state coperte solo una parte delle cattedre disponibili. Troppo lenti e farraginosi i meccanismi concorsuali per titoli ed esami. Da qui l’idea di investire sulle graduatorie di chi si è messo in gioco con buoni risultati ma senza rientrare tra i vincitori di concorso o ha acquisito particolare esperienza.
Nel tempo quindi non più solo il tradizionale concorso, bensì attenzione anche a merito e competenza come peraltro già avviene, anche se non ancora in forma strutturale, nell’assunzione degli insegnanti per le attività di sostegno. Negli elenchi regionali entreranno gli idonei dei concorsi dal 2020 in poi.
Ma quello che conta è che si va ad attivare un meccanismo che in prima battuta non potrà garantire un elevato numero di assunzioni intervenendo solo nella distribuzione dei posti al momento disponibili; mentre in seconda battuta, superati i concorsi Pnrr, contiamo si riproducano le condizioni del 2023 quando, non disponendo ancora dei vincitori del Pnrr1, furono assunti oltre 22mila idonei dell’ordinario 2020. E sia chiaro che non esistono “percentuali” di idonei privilegiati. Se sei idoneo, sei idoneo. Punto.
Qualcuno fa propaganda annunciando di voler battersi per il 100%, ma è una presa in giro. Il 30% indicato dalla norma sugli idonei Pnrr è riferito ai posti a bando. Assegnare il 100% dei posti a bando agli idonei Pnrr vorrebbe dire escludere tutte le altre categorie, con la reazione – conclude Pittoni – che si può immaginare».
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