La Scuola come palestra di linguaggio

La Scuola come palestra di linguaggio per allenare il pensiero
di Annalisa Filipponi
Viviamo in un momento storico particolarmente critico.
Molti sono gli ambiti in cui questa criticità ha raggiunto limiti che sembrano far vacillare ogni nostro punto di riferimento, ogni nostra certezza e, di conseguenza, il nostro stesso sentirci all’interno di un contesto stabile, rassicurante.
I nostri valori, la distinzione tra vero e falso, tra giusto e sbagliato, le nostre conoscenze, tutto ci appare instabile e ci sentiamo continuamente smentiti anche in quei punti di riferimento che, fino a pochi decenni fa, ci apparivano chiari, definitivi.
In questo contesto opaco e talvolta inquietante la Scuola assume un ruolo che mai è stato così importante e di questo deve sentirsi consapevole e responsabile. Il compito dei docenti di ogni ordine di scuola è diventato quello di costruire nei propri alunni (e in sé stessi) disposizioni cognitive aperte, capaci di porsi domande, di cercare risposte, di formulare ipotesi, di sviluppare curiosità intellettiva e spirito critico.
La Scuola ha la responsabilità di aiutare i discenti ad orientarsi in questo contesto mobile e vacillante, a saper distinguere, a saper formulare definizioni precise nel circoscrivere le categorie del proprio pensiero.
In questa realtà che corre velocissima – l’Intelligenza Artificiale ne è una dimostrazione evidente – solo il recupero di punti di riferimento chiari derivanti da capacità di esercizio del proprio pensiero ci può aiutare a mantenere un equilibrio e ad assumere un ruolo.
Sempre più nella nostra società della conoscenza instabile dobbiamo sottolineare l’importanza del recupero del linguaggio, orale e scritto, e della comunicazione dialettica tra pari dove, attraverso l’ascolto attivo, si possono sostenere le proprie opinioni dopo aver ascoltato quelle dell’altro. Proprio perché la comunicazione è sempre più vittima di intolleranza, dentro un mondo che ci appare totalmente fuori controllo, anche per il ruolo invasivo assunto nella comunicazione dai social media, è fondamentale nella Scuola recuperare quel ragionamento collettivo che passa attraverso la mediazione linguistica del pensiero che si costruisce tramite il confronto.
Il recupero del linguaggio è importante nel contesto comunicativo in cui ci troviamo immersi e sommersi perché Il linguaggio orale è una palestra che ci permette di allenare il nostro pensiero. Infatti, il linguaggio è la prima forma del pensiero astrattivo con ricadute nel pensiero analitico, sintetico, linguistico, matematico, scientifico, tecnico, critico, ecc., cioè con tutte quelle forme di pensiero che hanno forgiato la nostra democrazia, la nostra cultura, la nostra civiltà.
Un semplice esempio
Partiamo da un semplice esempio:
Sto guidando e devo andare in un luogo dove ho già avuto modo di recarmi più di una volta. Ad esempio, devo andare da dove abito ad un negozio che si trova a qualche chilometro da casa mia. Quando salgo in auto ho due semplici opzioni:
- Metto il navigatore
- Costruisco una mappa astrattiva del percorso che devo fare e che ripercorro a mente
Accade che guidando mi distragga e non capisca bene dove mi trovo rispetto alla meta da raggiungere. Anche in questo caso ho due opzioni:
- Rimetto in funzione il navigatore
- Rimetto in ordine la mappa astrattiva del percorso, la riorganizzo dal punto in cui mi trovo fino all’arrivo
Molte persone non sono più in grado di orientarsi attraverso capacità astrattive in contesti semplici, come quello sopra esposto, e in un qualsiasi tipo di ragionamento logico non supportato da agenti mediali.
La Comunità di ricerca
Il linguaggio è la prima forma di capacità astrattiva del cervello. È la base del suo allenamento e del suo mantenimento attivo e partecipe al mondo circostante. Ecco che, se la forma basilare del linguaggio non è padroneggiata, quando si tenta di raggiungere forme più complesse ci si trova incapaci di seguire qualunque semplice logica. Da qui derivano anche le difficoltà evidenziate dalle rilevazioni OCSE-Pisa e Invalsi nella comprensione testuale anche di un semplice testo.
L’apprendimento attraverso un ragionamento collettivo passa dalla costruzione del pensiero attraverso il linguaggio, in particolare laddove tutto questo avviene in una comunità di pari (dialogo euristico peer to peer).
Una forma di comunicazione essenziale è il linguaggio dialettico dove si sviluppa un percorso che evolve tramite l’arricchimento della Tesi che, attraverso l’Antitesi, porta verso la Sintesi. In questo modo la Sintesi riesce ad inglobare gli argomenti della Tesi e quelli della sua Antitesi in modo da fornire uno sviluppo al pensiero che ne esce arricchito. Questo processo si base sull’ascolto attivo di quanto viene detto da un altro o da più altri. Il gruppo che discute in una forma comunicativa ed euristica tra pari prende il nome di Comunità di ricerca il cui fine non è la soluzione di un problema (problem solving), ma la ricerca della profondità di un ragionamento in un gruppo che mi permette di allenare il mio pensiero, confermando alcune mie prospettive, mettendole in discussione o costruendone altre.
Quello che viene proposto in una Comunità di ricerca – ad esempio attraverso la lettura di un articolo di attualità – è il tentativo di mettere in atto delle regole precise per sperimentare tra noi una discussione dialettica. Base della Comunità di ricerca è la problematizzazione, che non è la soluzione di problemi, ma la loro organizzazione linguistica in funzione di ricerca. Definire con precisione e con argomentazioni corrette un problema permette di sostenerlo o di confutarlo.
La Comunità di ricerca fa un uso produttivo del dubbio, convertendolo in un’operazione di ricerca che porti ad osservazioni ed asserzioni fondate su ragionamenti corretti. Per comunicazione qui intendiamo non gli ambiti descrittivi e trasmissivi, ma un’attività intellettuale razionale, critica, creativa, problematizzante. Scopo di una discussione in Comunità di ricerca è attivare e rinforzare processi cognitivi.
La Comunità di ricerca si realizza in un piano di discussione che vede impegnato un gruppo (si interviene per alzata di mano, rispettando turni, tempi, regole della discussione) e un docente coordinatore.
L’attività è così organizzata: Organizzazione dell’attività:
- Scelta di un testo che contenga tematiche di tipo concettuale o universale
- Predisposizione del gruppo all’attività
- Lettura del testo
- Sottolineatura individuale delle frasi che si ritengono significative (una – due )
- Stesura dell’Agenda che raccoglie le frasi significative per ciascuno studente
- Formulazione, da parte degli studenti divisi in piccoli gruppi, di domande sui contenuti emersi
- Avvio della discussione finalizzata alla ricerca di nodi problematici
Le usuali domande dell’insegnante sono in parte sostituite da:
- riprese o rispecchiamenti degli interventi degli alunni
- interventi che sottolineano un’eventuale discordanza di posizioni
- eventuali richieste di spiegazioni/chiarimenti
Esercitando il pensiero dialettico e democratico in Comunità di ricerca è possibile allenare l’apprendimento dentro un ragionamento collettivo, per permettere al singolo di costruire un pensiero attraverso il linguaggio, trasferibile poi in ogni contesto (apprendimento significativo). Credo che nella Scuola sia divenuto imprescindibile prendere in considerazione questa importante pratica, che nasce nella filosofia, ma è la base per un recupero di quelle categorie del pensiero logico-astrattivo che, se sono perse, sono perse per sempre, rendendoci fragili cittadini facilmente manipolabili da un qualsiasi “flauto magico”. [1]
[1] Si vedano i due articoli in cui ho affrontato compiutamente il ruolo della Comunità di ricerca: Una base solida per il Debate: apprendere in Comunità di ricerca, su www.gessetticolorati.it e www.edscuola.it del 10 dicembre 2019 e Linguaggio, dialogo e Debate per far crescere una Comunità di ricerca, su www.gessetticolorati.it e www.edscuola.it del 23 gennaio 2022.
Continua la lettura su: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=178210 Autore del post: EdScuola Fonte: http://www.edscuola.it/