Rinnovo del contratto Scuola: aumenti Insoddisfacenti ma nuove responsabilità per il personale

L’ultimo incontro all’Aran per il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca, scaduto ormai da quasi due anni, ha lasciato docenti e personale ATA con un’amara verità: gli aumenti stipendiali si fermano a soli 40 euro netti al mese. Nonostante le risorse stanziate per il triennio 2022-2024 promettessero incrementi più sostanziosi, gran parte di questi sono già stati assorbiti da indennità precedenti.
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha fatto della valorizzazione del personale scolastico un punto cardine della sua politica, non nasconde il disagio di fronte a questi risultati. Anche i sindacati, con la Flc Cgil in prima linea, chiedono interventi più incisivi, come l’adeguamento degli stipendi all’inflazione e la creazione di un fondo per la perequazione retributiva.
Tra le possibili soluzioni, si discute l’idea di anticipare parte delle risorse destinate al rinnovo contrattuale 2025-2027. Inoltre, è stato annunciato un fondo una tantum da 240 milioni di euro, che però non sembra sufficiente a chiudere l’accordo.
La partita è ancora aperta, ma il tempo stringe per trovare un compromesso che soddisfi tutte le parti in causa.
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