Le terre rare

Dalla nomenclatura antica alle sfide tecnologiche contemporanee. Storia, proprietà e applicazioni di 17 elementi strategici che muovono l’innovazione globale.
Secondo la definizione della IUPAC (International Union of Pure and Applied Chemistry), le terre rare sono un gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica di Mendeleev, costituiti da scandio (numero atomico Z=21) ittrio (Z=39), lantanio (Z=57) e i cosiddetti lantanidi (Z= 58 = 71).
Il termine terre rare deriva dai minerali dai quali vennero isolati per la prima volta, che erano ossidi non comuni trovati nella gadolinite estratta da una miniera nel villaggio di Ytterby, in Svezia. In realtà, con l’eccezione del promezio (Z=61) che è molto instabile, gli elementi delle terre rare si trovano in concentrazioni relativamente elevate nella crosta terrestre.
Etimologia e nomenclatura
Lo scandio Sc (Z=21) deriva il suo nome dal latino Scandia (Scandinavia), dove fu trovato da Nilson nel 1879. È un metallo trivalente.
L’ittrio Y (Z=39) deriva il suo nome dal villaggio di Ytterby, in Svezia ed è anch’esso un metallo trivalente. Esistono poi 15 elementi delle terre rare le cui proprietà corrispondono collettivamente a quelle previste per il “lantanio” e per questo chiamati lantanidi. Occupano i numeri atomici da 57 a 71, e sono stati tutti incontrati in natura meno quello di Z=61.
Ed ecco ora una descrizione sommaria dei singoli elementi lantanidi: Lantanio La Z=57. – Isolato da Mosander nel 1839, deve il nome al greco lanthánōn, sconosciuto o segreto, di aspetto simile al ferro. Cerio Ce Z=58. – Isolato nel 1803
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