“A scuola parliamo di Gaza”

Collettiva.it
Stefano Iucci
“Invitiamo tutte le colleghe e i colleghi a condividere con le studentesse e gli studenti momenti di riflessione e studio che possano rappresentare il dramma del genocidio in atto e a prendere posizione pubblica dopo elaborazioni e dibattiti in seno agli organi collegiali: la scuola non è e non può essere indifferente e il suo scopo fondamentale, la formazione delle nuove generazioni alla convivenza democratica, parte dall’impegno civile”. Questo l’appello lanciato dal Forum professionale della scuola secondaria di II grado della Flc Cgil.
Una presa di posizione di grande rilievo, soprattutto se si considerano le forti pressioni che le scuola stanno ricevendo in senso contrario: ad esempio da parte dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio.
La comunità educante, però, molto spesso sta fortunatamente rispondendo in direzione opposta. Ecco quanto si legge in un passaggio dell’appello: “Come educatrici ed educatori esprimiamo sgomento per il genocidio in atto, che si concretizza non solo con le stragi di vite di donne, uomini, bambini o con la distruzione di case, strade e ospedali, ma che va a colpire l’identità culturale del popolo palestinese. Si configura un ulteriore delitto, lo scolasticidio, cioè la distruzione sistematica dei luoghi della conoscenza, scuole e università, ma anche biblioteche, oltre al ferimento e l’uccisione di docenti e personale scolastico”.
Lunedì 29 settembre proprio la Flc Cgil ha organizzato l’assemblea nazionale “Occhi su Gaza”, durante la quale ci sono stati collegamenti con il sindacato degli insegnanti palestinesi Gupt. I numeri della devastazione che riguarda l’intero sistema dell’istruzione sono
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