L’Europa bacchetta l’Italia: troppi precari nella scuola

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Avviata una procedura d’infrazione verso il nostro Paese. Fracassi, Flc Cgil: le supplenze sono già oltre 250 mila, pronti a dare battaglia per difendere i diritti di chi lavora 08/10/2025
Collettiva.it
Non è la prima volta: l’Europa bacchetta l’Italia per l’eccessivo numero di precari nella scuola. A essere preso di mira – ad annunciarlo è lo stesso ministero dell’Istruzione – è il ricorso abnorme di contratti a tempo determinato per il personale Ata.
“Dall’informativa emerge una clamorosa conferma di quanto stiamo denunciando in ogni sede e in ogni circostanza: la scuola italiana muore di precariato e il governo ne è il becchino”, commenta Gianna Fracassi, segretaria generale Flc Cgil.
La Commissione europea ha avviato per questi motivi una procedura d’infrazione nei confronto del nostro Paese. Il sindacato della conoscenza della Cgil da tempo fornisce i numeri di questa situazione. Per quanto riguarda i docenti, i contratti a termine rilevati a settembre sono già 182 mila, di cui 121 mila di sostegno. Le assunzioni effettuate dopo due concorsi Pnrr hanno lasciato scoperte 23.200 cattedre, oltre il 40% dei posti utilizzabili. La conferma dei supplenti di sostegno da parte delle famiglie ha riguardato solo il 24% dei posti, dati ben lontani dalla garanzia della continuità didattica.
Quanto agli Ata, il 30% del personale è precario e il numero è destinato a crescere ulteriormente dal momento che il ministero assume solo
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