DDL Gasparri: pericolosa criminalizzazione del diritto di critica, sanzioni e minaccia alla libertà di insegnamento

La FLC CGIL, in coerenza con i propri valori costitutivi, considera fondamentale il contrasto di ogni forma di odio e discriminazione nella scuola, nell’università come nella società tutta, ma esprime forte preoccupazione per i contenuti del Disegno di legge Gasparri (S. 1627) – “Disposizioni per il contrasto all’antisemitismo e per l’adozione della definizione operativa di antisemitismo” – attualmente all’esame in Commissione al Senato, alla quale sarà inviata una richiesta di audizione da parte della nostra organizzazione sindacale.
Il testo, richiamando e rideclinando la definizione operativa dell’Alleanza Internazionale per la Memoria dell’Olocausto (IHRA), intende superare quanto già definito e previsto dalla nostra legislazione sul tema, con un impianto repressivo e sanzionatorio, nonché introducendo ampi margini di discrezionalità e ulteriore confusione su un tema così importante e delicato. Si rischia di creare una pericolosa sovrapposizione fra antisemitismo e forme di legittima critica allo Stato di Israele e le sue politiche, come quelle diffuse e pacifiche che hanno animato i luoghi della conoscenza e le piazze dell’intero Paese.
Il ddl, inoltre, prevede disposizioni che incidono direttamente sull’autonomia educativa delle istituzioni scolastiche e universitarie, con corsi annuali obbligatori per studenti e docenti e regolamenti ministeriali per la segnalazione di presunti comportamenti antisemiti, così come ridefiniti e doveri di prevenzione e segnalazione per il personale della conoscenza.
La scuola e l’università italiane hanno una lunga tradizione di impegno civile e di educazione ai valori della Costituzione, della memoria e della pace. Questi obiettivi si perseguono attraverso la libertà di insegnamento
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