I lavoratori e le lavoratrici di INDIRE prendono parola in difesa dei diritti

La settimana scorsa abbiamo vissuto insieme quattro giorni di assemblee sindacali per restituire valore al tempo dei lavoratori e delle lavoratrici di INDIRE: un tempo trascurato, svilito dall’amministrazione; il tempo delle infinite attese e degli impegni disattesi.
È il tempo dei precari in scadenza a dicembre e in attesa di essere stabilizzati. È il tempo del personale tecnico-amministrativo in attesa di una prima procedura di valorizzazione da più di un decennio. È il tempo di chi è sottoinquadrato e in attesa di essere riconosciuto per la propria formazione. È il tempo perso, quello senza dar seguito all’assegnazione di risorse destinate ai lavoratori e alle lavoratrici di INDIRE dalla Legge di Bilancio 2022: quattro milioni incassati nel corso degli anni, di cui solo una minima parte è stata utilizzata, mentre nulla è stato ancora distribuito al personale tecnico-amministrativo e nessuna nuova procedura è stata ancora attivata per i passaggi dal III al II livello di ricercatori e tecnologi.
In queste quattro assemblee, al centro sono stati il diritto e la parola.
Abbiamo dedicato un approfondimento alla guerra in Ucraina e al genocidio palestinese, analizzando come il diritto internazionale sembri oggi essere alla mercé di chi decide di usare la forza: è ciò che ha subìto la Flotilla, impegnata in una missione di pace e aggredita nelle acque internazionali da un’azione violenta e contraria alla legge da parte di Israele
Abbiamo dedicato un’assemblea al Contratto e alla contrattazione, denunciando come il governo e le amministrazioni
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