Caso Raimo: libertà d’espressione (quasi) salva
Collettiva.it
Stefano Iucci
Caso Raimo: praticamente una vittoria quella dell’insegnante e scrittore romano che la scorsa primavera era stato sanzionato con un provvedimento disciplinare per le espressioni utilizzate durante la festa nazionale di Alleanza Verdi e Sinistra nel criticare le politiche scolastiche del governo e in particolare del ministro Valditara. Una delle metafore utilizzate da Raimo per descrivere l’autoritarismo – ma anche la debolezza – del ministro e del governo, si ricorderà, era quella della Morte Nera, che si ispira ovviamente a Guerre Stellari.
Ebbene, il Tribunale del lavoro di Roma ha largamente accolto il ricorso, seguito dai legali della Flc Cgil, riducendo drasticamente la sanzione. La scorsa primavera, infatti, l’Ufficio scolastico regionale aveva sanzionato il docente con tre mesi di sospensione (dal 6 novembre al 5 febbraio), stipendio dimezzato, più una serie di sanzioni accessorie, come la sospensione della carta docenti, l’interruzione degli scatti stipendiali, l’impossibilità di partecipare a concorsi, l’impossibilità di fare gli esami di maturità.
Il Tribunale nella sentenza ha riconosciuto il diritto alla libertà di espressione, riducendo la pena da tre mesi a dieci giorni perché, si legge nel dispositivo, “i comportamenti addebitati al ricorrente non rivestono quei caratteri di particolare gravità” (abuso d’ufficio, interruzione di pubblico servizio, etc…) che fanno scattare la sospensione da uno a sei mesi”.
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