La legge di bilancio 2026 cancella l’organico triennale, ferisce l’autonomia, vieta le supplenze fino a 10 giorni
Si legge nella bozza di legge di bilancio, al Titolo VII Capo I articoli 105 e 106, che viene disposta l’abolizione dell’organico triennale docente e la sua riduzione ad organico annuale. Lo stesso avverrà per il personale ATA.
Si legge inoltre che viene fatto obbligo al Dirigente Scolastico delle scuole secondarie di non chiamare il supplente per sostituire il docente che si assenti fino a 10 giorni e di ricorrere a tal fine al personale dell’organico dell’autonomia.
I risparmi eventuali maturati in questo modo vengono destinati al Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa ma per non più del 10% dell’ultimo Fondo.
Le conseguenze sulla didattica e sulla qualità dell’azione formativa sono assolutamente negative.
Innanzitutto si colpisce l’autonoma capacità di programmazione delle scuole. Da un lato esse approvano un Piano Triennale dell’Offerta Formativa e dall’altro si vedono costrette ad un impiego del personale su base annuale. La discrasia temporale, come è evidente, avrà riflessi rovinosi sul piano dell’efficacia dell’azione didattica a danno della parte più bisognosa di formazione e sostegno. La famosa personalizzazione di cui tanto si ciarla non è il risultato delle ciance del Ministro ma è una costruzione paziente fatta di programmazione, impegno risorse che ora vengono tagliate.
Sul medesimo piano di valutazione negativa si colloca la cancellazione della possibilità di utilizzare l’organico dell’autonomia per attività di supporto agli alunni tramite l’individualizzazione dell’insegnamento.
Inoltre va fatto rilevare che con un tratto di penna si assesta un colpo al potere degli Organi collegiali che
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