Desinenze primarie medio-passive dell’imperativo presente dei verbi in ω

L’imperativo presente medio-passivo dei verbi in del greco antico è una forma verbale fondamentale per esprimere ordini, consigli, inviti e prescrizioni rivolti al soggetto che compie l’azione su sé stesso (diatesi media) oppure la subisce (diatesi passiva).

A differenza dell’imperativo attivo, che esprime semplicemente un comando rivolto verso l’esterno, l’imperativo medio-passivo coinvolge direttamente il soggetto:

Diatesi Valore
Media L’azione ricade sul soggetto, che ne è interessato personalmente
Passiva Il soggetto subisce l’azione (in contesti dove il significato sia realmente passivo)

Nella maggior parte dei casi, nel presente, la diatesi medio-passiva ha valore riflessivo, reciproco o deponente più che passivo in senso stretto.

Uso e sfumature semantiche

L’imperativo medio-passivo indica azioni come:

  • cura te stesso → φρονοῦ (pensa, bada)
  • preparati → ἑτοιμάζου
  • fermati → παύου
  • ricordati → μνημοῦ

Oppure passivamente:

  • sii onorato → τίμου (in senso passivo possibile, ma spesso riflessivo: ‘fa’ che ti si onori’)

Attenzione:

Nei verbi deponenti (verbi che hanno forma medio-passiva ma significato attivo), esso traduce un vero imperativo attivo:

  • πορεύου = cammina, procedi
  • φοβοῦ = temi

Formazione dell’imperativo presente medio-passivo

Per i verbi in , l’imperativo presente medio-passivo della coniugazione tematica si forma con le seguenti desinenze:

Numero 2ª persona 3ª persona
Singolare -ου -έσθω
Duale εσθον -εσθον
Plurale -εσθε -έσθων / -έσθωσαν

Origine delle desinenze

Le desinenze medio-passive dell’imperativo provengono da antiche terminazioni indoeuropee riflessive e medie:

  • -σο > -ου (contractio fonetica: -σο → -ου)
  • -σθω (antico riflessivo)
  • -σθε (2ª plurale riflessiva)
  • -σθων / -σθωσαν (antica variante attica e ionica)

La 2ª sing. -ου deriva dalla contrazione:

-εσο → -εο → -ου

Ecco perché non si trova mai una forma come *παιδευέσο.

Quando si usa -έσθων e quando -έσθωσαν?

  • -έσθων è più comune nell’Attico classico
  • -έσθωσαν appare più tardi ed è più frequente nella prosa

Entrambe corrette, ma -έσθων è stilisticamente più “classica”.

Funzione semantica del duale nell’imperativo

L’uso del duale, benché raro nell’attico classico e progressivamente scomparso nella koiné, possiede un forte valore stilistico quando presente:

  • Evoca situazioni in cui si parla a due persone specifiche
  • Compare in contesti poetici, epici, lirici e a volte drammatici
  • Conferisce un tono arcaico ed elevato

Esempio possibile (costruzione inventata ma filologicamente corretta):

Παιδεύεσθον, ὦ φίλω·
Educatevi, o amici (voi due).

Oppure con reale nuance passiva:

Σῴζεσθον ὑφ᾽ ἡμῶν.
Siate salvati da noi (voi due).

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Diatesi media e diatesi passiva

La diatesi (o «voce») nel greco antico è un dispositivo grammaticale che connette la situazione descritta dalla proposizione con la partecipazione/posizione soggettiva rispetto all’azione: chi compie l’azione, chi la subisce, chi ne è beneficiario, chi «se la dà» con sé stesso, ecc. A livello funzionale la media e la passiva non vanno viste solo come «forme» o come desinenze da imparare a memoria: sono soprattutto scelte semantico-sintattiche che esprimono ruoli diversi (riflessività, reciproco, interesse, incoatività, passività vera e propria, ecc.).

Qui ti offriamo un’analisi approfondita ma pratica: spiegazioni chiare dei principali valori funzionali della media / medio-passiva e molti esempi in greco (seguiti dalla traduzione).

Funzioni principali della diatesi media/passiva

Funzione: la media può esprimere uno stato soggettivo collegato al soggetto (es.: «sembrare», «trovarsi in uno stato»), oppure un’azione che avviene per un effetto interno. Questi valori sfumano nel lessico (alcuni verbi portano intrinsecamente quel valore).

Esempi

ὁ ἄνθρωπος φαίνεται ἄτολμος.L’uomo sembra codardo. (valore di apparenza/attitudine)

ἐμοὶ δοκεῖ καλόν.A me pare giusto. (uso impersonale/etico con dativo)

La diatesi media è quindi impiegata per caricare l’azione compiuta dal soggetto di alcune sfumature particolari, che non sempre possono essere rese in italiano. Di seguito presentiamo i valori che più frequentemente assume la media o la forma medio-passiva, con spiegazione e frasi esemplificative:

1. Medio-riflessivo (azione che ricade sul soggetto)

Funzione: il soggetto compie un’azione che ricade su sé stesso (equivalente italiano: «si + verbo», es. «lava sé stesso»).Segnali sintattici tipici: spesso il verbo è nella forma media; talvolta ricorre il pronome riflessivo ἑαυτόν/ἑαυτήν per enfasi.

Esempi

ὁ νεανίας νίπτεται πρὶν τὸ δεῖπνον.Il giovane si lava prima della cena.

ἡ γυνὴ ἐνδύεται.La donna si veste.

ὁ δεσμώτης λύεται ἐν τῇ νυκτί.Il prigioniero si libera durante la notte.

Nota funzionale: spesso la stessa radice verbale ha una forma attiva con valore transitivo e una forma media con valore riflessivo/anticausativo (es.: «liberare qualcuno» vs «liberarsi»).

2. Medio-reciproco

Funzione: l’azione è compiuta dagli elementi di un gruppo l’uno verso l’altro. In greco la reciprocità può essere espressa in due modi comuni:

con la forma attiva + il pronome reciproco (ἀλλήλους),

con la forma media che indica l’azione reciproca senza esplicitarla.

Esempi

con pronome reciproco (attivo):οἱ ἀδελφοὶ φιλοῦσιν ἀλλήλους.I fratelli si amano (l’un l’altro).

con media (reciproco/ricaduta):οἱ ἑταῖροι ἀμύνονται.I compagni si difendono (a vicenda / l’un l’altro).

Nota funzionale: il contesto decide se la media indica semplicemente «si difendono (contro qualcosa)» o «si difendono a vicenda».

3. Medio di interesse

Funzione: la forma esprime che l’azione ha una rilevanza, un interesse o un vantaggio per una persona (spesso marcata da un dativo di persona). In italiano si rende spesso con «mi/ti/ci conviene», «mi sembra», oppure con una parafrasi «per me / a me».

Esempio-guida

μοι φαίνεται ἀγαθόν.A me sembra buono. / Mi sembra buono.

Nota funzionale: qui la media (φαίνεσθαι) non è riflessiva nel senso «fare a sé», ma indica la percezione/giudizio che riguarda il dativo (interesse, valutazione).

4. Medio incoativo

Funzione: la forma media segnala che qualcosa subisce un cambiamento di stato (si apre, si scioglie, si riscalda), spesso senza agente esplicito: è l’evento che «accade» al soggetto. In italiano: «si scioglie», «si riscalda», «si rompe».

Esempi

οἱ δεσμοί λύονται.I legami si sciolgono.

τὸ ὕδωρ θερμαίνεται.L’acqua si riscalda.

Nota funzionale: in questi casi la media ha valore intransitivo e corrisponde spesso all’inglese/italiano incoativo («X si rompe», «X si apre») — non necessariamente c’è un agente che lo provoca.

5. Medio riflessivo

Funzione: il medio riflessivo indica che l’azione compiuta dal soggetto ricade sul soggetto stesso.È il valore più immediato della diatesi media: il soggetto è sia agente che paziente. In italiano lo traduciamo con il “si” riflessivo: si lava, si veste, si lega, si libera.

Esempi

ὁ παῖς νίπτεται.Il ragazzo si lava.

ἡ γυνὴ κοσμεῖται χρυσίῳ.La donna si adorna con l’oro.

Nota funzionale: qui l’azione è concreta e fisica: il soggetto agisce direttamente su di sé.

6. Medio dinamico

Funzione: il medio dinamico non esprime tanto un’azione riflessiva concreta, ma piuttosto il fatto che il soggetto partecipa attivamente e in modo “interessato” all’azione.

Non è passivo né oggettivo: c’è un coinvolgimento soggettivo, un “fare per sé” o “subire per sé”. In italiano lo rendiamo con espressioni come: farsi fare, procurarsi, appropriarsi, decidere per sé, curarsi di.

È un valore più psicologico o pragmatico che materiale.

Esempi

ὁ στρατηγὸς παρασκευάζεται τὴν στρατιάν.Il generale si prepara l’esercito (per sé / per la propria causa).

ὁ ἀνήρ διδάσκεται μουσικὴν.L’uomo si fa insegnare la musica / apprende musica (per sé).

Nota funzionale: qui non v’è riflessività fisica: il soggetto si appropria dell’azione o ne beneficia. Il medio mette in risalto il suo coinvolgimento diretto.

Desinenza passiva

Funzione: il soggetto è paziente: l’azione è compiuta da un agente esterno (spesso espresso con ὑπὸ + genitivo). Qui la forma medio-passiva ha valore passivo pieno: «è fatto», «viene fatto»..

Esempi

οἱ δοῦλοι ἀπολύονται ὑπὸ τοῦ κυρίου.I servi sono liberati dal padrone.

ὁ νόμος γράφεται ὑπὸ τῶν γραφέων.La legge è scritta dagli scribi.

Nota funzionale: la distinzione fra incoativo e passivo pieno si chiarisce dal contesto — nella passiva c’è spesso un agente esplicito o una chiara azione causativa da parte di qualcuno.

I verbi deponenti

Funzione: alcuni verbi hanno solo forme mediali/passive ma hanno un significato attivo (si chiamano deponenti): sono per lo più intransitivi o riflessivi nel loro significato. Non sono «passivi» nel senso che non indicano che il soggetto subisce un’azione.

Esempi

οἱ ἄνδρες πορεύονται εἰς τὴν πόλιν.Gli uomini si recano in città. (πορεύομαι — forma media ma significato attivo: «andare» / «muoversi»)

οἱ νέοι χαίρονται τῇ μουσικῇ.I giovani si rallegrano della musica. (χαίρομαι è forma media/deponente con valore attivo: «rallegrarsi»)

Nota funzionale: riconoscere i deponenti è importante: la forma media non sempre segnala riflessività o passività; talvolta è semplicemente la forma lessicale del verbo.

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