Segnalazione gravi disparità nelle classi di concorso per i laureati in Psicologia e Sociologia
Scrivo per segnalare un paio di persistenti e ormai anacronistiche disparità nei requisiti di accesso alle classi di concorso della scuola secondaria che penalizzano i laureati in Psicologia (LM-51) e Sociologia (LM-88) rispetto a chi proviene da corsi di studio affini come Scienze filosofiche (LM-78) e Scienze antropologiche (LM-1).
Attualmente, infatti, i laureati in Scienze filosofiche e antropologiche possono accedere non solo alla classe di concorso A-18 (Filosofia e Scienze Umane), ma anche ad altre classi di insegnamento umanistiche come la A-19 (Filosofia e Storia), la A-78, A-79, A-12 (Italiano, Storia e Geografia) e persino, per quanto riguarda Scienze antropologiche, a Storia dell’Arte e Latino e Greco.
Al contrario, i laureati in Psicologia e in Sociologia — pur essendo formati su discipline umanistiche — non possono accedere né alla classe A-19 (sic!) né ad altre classi umanistiche. Essi restano limitati alla A-18 e, nel caso dei laureati in Sociologia, anche soltanto alla A-65 (Teoria e tecnica della comunicazione).
Tale situazione genera una palese incoerenza e disparità di trattamento, dato che, in definitiva, ciò che risulta determinante per l’accesso è il numero e la tipologia degli esami integrativi richiesti, più che il percorso di laurea in sé. Per fare solo due esempi a sostegno di ciò: non esiste alcun esame obbligatorio di Greco nei corsi di laurea in Scienze antropologiche, né di Letteratura italiana nei corsi di Scienze filosofiche.
Come per Scienze filosofiche si è assistito recentemente a un ampliamento delle classi di accesso anche a Italiano, Storia e Geografia (decreto 22 dicembre 2023), chiedo che il Ministero dell’Istruzione e del Merito valuti l’opportunità di estendere analogamente le classi di concorso accessibili ai laureati in Psicologia e Sociologia, includendo almeno la classe di Filosofia e Storia (A-19) e considerando l’estensione alle discipline letterarie.
Dato che nessun corso di laurea italiano è specificamente progettato per l’insegnamento nell’istruzione secondaria, a differenza di quanto avviene in altri Paesi europei dove esistono corsi di laurea dedicati (come i Lehramtsstudiengänge in Germania o i Master MEEF in Francia), queste iniquità risultano difficili da tollerare.
Seconda evidente ingiustizia: attualmente la normativa esclude i docenti della classe A-18 (Filosofia e Scienze umane) dall’insegnamento della Filosofia nei licei classici, scientifici e sportivi, mentre la classe A-19 (Filosofia e Storia) permette di insegnare Filosofia anche nei licei delle Scienze umane (opzione economico-sociale inclusa, oltre che in tutti gli altri indirizzi liceali).
A sostegno di queste posizioni, segnalo la petizione pubblica, che alla data odierna ha già raccolto, senza alcun finanziamento promozionale, oltre 740 firme (di cui 70 negli ultimi 4 giorni): https://c.org/8pRjZFFT8K
Chiedo che il Ministero dell’Istruzione e del Merito possa prendere in considerazione queste due istanze, promuovendo una revisione normativa che superi tali disparità e riconosca la piena dignità formativa dei percorsi psicologici e sociologici.
Filippo Gava
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