Educazione Parentale, FISI: “La Costituzione è chiara. Lo Stato non può ostacolare il diritto delle famiglie”
La Federazione interviene dopo il caso abruzzese della “famiglia del bosco” e ribadisce la piena legittimità dell’homeschooling alla luce della Costituzione e delle normative vigenti
La FISI – Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali – prende una posizione netta sul tema dell’educazione parentale, intervenendo dopo la controversa vicenda avvenuta in Abruzzo, in cui alcuni minori sono stati allontanati dal nucleo familiare nel caso noto come “famiglia del bosco”. L’organizzazione sindacale esprime totale dissenso rispetto alle modalità di intervento adottate e ribadisce la piena legittimità dell’homeschooling nel quadro costituzionale e legislativo italiano.
Il diritto dei genitori: un principio costituzionale inalienabile
La FISI richiama anzitutto l’articolo 30 della Costituzione, che sancisce il dovere e diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli. A questo si aggiungono gli articoli 31, 33 e 118, che costruiscono un sistema equilibrato tra scuola pubblica e libertà educativa della famiglia, riconoscendo fermamente:
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la possibilità di forme alternative di istruzione,
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la libertà di insegnamento,
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la sussidiarietà tra Stato e cittadini nell’erogazione dei servizi educativi,
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il diritto dei privati a istituire percorsi formativi.
Secondo la FISI, questi riferimenti costituzionali evidenziano come l’educazione parentale non sia un fenomeno marginale, ma un’opzione prevista, tutelata e armonizzata con il sistema nazionale di istruzione.
Dalla Costituzione alla legge: un quadro normativo chiaro
L’educazione parentale in Italia è regolata da norme precise che ne definiscono modalità, limiti e verifiche. Nella sua nota, la Federazione ripercorre i principali riferimenti legislativi:
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T.U. Scuola, art. 111 (D.Lgs. 297/1994): i genitori che scelgono di istruire i figli in famiglia devono dimostrare capacità tecnica o economica e comunicarlo annualmente all’autorità competente.
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DM 489/2001, DL 76/2005, DM 62/2017: chiariscono modalità di valutazione e rapporti con la scuola pubblica.
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DM 5/2021, art. 1 comma 2f: definisce l’istruzione parentale come “attività svolta direttamente dai genitori o da persona da essi delegata”, senza alcun obbligo di ricorrere a scuole private o docenti esterni.
La FISI ribadisce che la legge prevede verifiche annuali e prove pubbliche, garantendo trasparenza e standard educativi comuni.
Il quadro internazionale e civile: tutela esplicita del ruolo della famiglia
La Federazione cita inoltre la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia (Legge 176/1991), in particolare l’articolo 18, che pone sui genitori la primaria responsabilità educativa e impegna gli Stati a sostenerli, non a sostituirsi a loro se non in casi di grave pericolo.
Anche il Codice Civile, negli articoli 147 e 315-bis, riconferma che educare, istruire e guidare i figli è un diritto/dovere dei genitori nel rispetto delle inclinazioni del minore.
Le radici culturali: tra pensiero cristiano e tradizione filosofica
La FISI richiama due fondamentali riferimenti culturali:
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Papa Francesco, Amoris Laetitia: la famiglia è il primo e insostituibile luogo educativo; lo Stato interviene solo in modo sussidiario.
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Georg Wilhelm Friedrich Hegel, “Enciclopedia delle scienze filosofiche”: nella famiglia avviene la “nascita spirituale” dei figli, ovvero la formazione alla libertà e alla responsabilità.
Questi richiami sottolineano un valore etico e antropologico condiviso da diverse tradizioni culturali: la famiglia è il primo ambiente educante.
La posizione della FISI: “Negare l’homeschooling è un errore culturale, legislativo e spirituale”
Il comunicato della FISI condanna ogni forma di intervento statale che ostacoli senza fondato motivo il diritto delle famiglie a scegliere l’istruzione parentale. Secondo la Federazione, tali azioni rappresentano:
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un errore legislativo, perché ignorano il quadro normativo vigente;
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un errore culturale, perché delegittimano il ruolo fondamentale dei genitori;
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un errore spirituale, perché si snatura la relazione primaria su cui si fonda la crescita del bambino.
La FISI annuncia inoltre il proprio impegno nel sostenere famiglie che possano aver subito ingiustizie o incomprensioni istituzionali legate alla loro scelta educativa.
L’intervento della FISI si inserisce in un dibattito sempre più acceso sul tema dell’homeschooling in Italia. La Federazione invita a distinguere tra eventuali irregolarità o casi limite — che vanno perseguiti nel rispetto della legge — e la piena legittimità di una pratica riconosciuta dallo Stato, dalla Costituzione e dai principali organismi internazionali.
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