Caos nei concorsi scolastici: un sistema da rivedere
L’organizzazione dei concorsi scolastici in Italia continua a sollevare critiche e perplessità. Nonostante l’apparente intento di garantire trasparenza e meritocrazia, le modalità adottate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) evidenziano gravi inefficienze organizzative.
Anche quest’anno le prove, già al primo turno per infanzia e primaria, sono state caratterizzate da numerosi errori nelle domande, alimentando il malcontento tra i partecipanti. Ci si chiede perché si insista con procedure annuali così complesse, quando esistono alternative più rapide e pratiche, come la stabilizzazione dei docenti precari tramite le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS).
Il problema non è solo tecnico, ma anche logistico: il cosiddetto “turismo concorsuale” obbliga i candidati a spostarsi per centinaia di chilometri, spesso in località difficilmente raggiungibili, aggravando costi e disagi.
Nonostante il raggiungimento del target europeo di 70mila assunzioni con il secondo concorso PNRR, il sistema attuale continua a penalizzare i docenti con anni di esperienza. Una soluzione immediata e più equa sarebbe l’assunzione diretta dei precari storici dalle GPS, garantendo stabilità al personale e alla scuola italiana.
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