Nella città delle parole.

Gli alunni delle classi 1D e 1F partono per il Paese delle parole.

Gli alunni delle classi 1D e 1F, a poche settimane dall’inizio della scuola, sono già pronti ad intraprendere il viaggio nel Paese delle parole.

Prima tappa di questo sorprendente e articolato percorso sarà La città delle parole.

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Il progetto lettura d’Istituto ancora una volta ha offerto gli strumenti necessari per affrontare in modo creativo questa nuova avventura.

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La città, infatti, vissuta nei suoi più svariati aspetti, rappresenta il filo conduttore che accompagnerà  gli alunni  di tutti e tre i gradi di scuola durante tutto l’anno scolastico. 

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Le professoresse Barbara e Cinzia Pedrazzi hanno pensato di iniziare questo itinerario proprio dalla parola.

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Punto di partenza la lettura ad alta voce degli albi illustrati La fabbrica delle parole di Agnes de Lestrade e Valeria Docampo e Le parole che vorrei saperti dire di Julia Elle, e del libro di Andrew Clements Drilla.

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I testi scelti hanno dato la possibilità di riflettere sull’importanza della parola.

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Esistono parole buone e parole cattive, parole onomatopeiche, parole nuove e parole antiche, parole per ferire e parole per amare, parole simpatiche e parole antipatiche, parole per sorridere e parole per piangere.

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Esistono parole che vorremmo dire ma non ci riusciamo e parole che sono appena state inventate e che da poco tempo sono state inserite nel dizionario.

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Ed è proprio attraverso il dizionario che gli alunni delle classi 1D e 1F hanno trovato le parole giuste per realizzare una vera e propria città.

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Nella città delle parole c’è una scuola, un ospedale, una prigione per le parole proibite, un veterinario ma c’è anche una costruzione nuova per accogliere quelle parole che durante l’anno possiamo inventare e c’è uno spazio per ospitare le parole mai dette ma che fanno tanto bene al cuore.

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Ci sono anche strade e parchi pubblici ricchi di parole che fanno divertire.

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Il laboratorio creativo si è svolto in vari momenti. Inizialmente i ragazzi hanno realizzato con cartoncino, forbici, colla e colori i vari edifici che avrebbero composto la città. In un secondo momento è stato predisposto un laboratorio di scrittura creativo di riflessione sul lessico.

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La ricchezza lessicale, infatti, favorisce la nostra comunicazione. Ci aiuta a esprimerci in modo più preciso, ci occorre per parlare, scrivere e pensare meglio. 

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Ogni alunno ha scritto la propria parola nell’edificio corrispondente. La riflessione linguistica è poi proseguita con  la ricerca delle motivazioni che li hanno spinti a scegliere determinate parole attraverso una serie di giochi linguistici.

Seguendo i consigli della maestra Granger, inoltre, i ragazzi si sono sfidati in un duello all’ultima parola utilizzando il dizionario. 

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Alla conclusione dell’attività laboratoriale gli alunni  hanno compreso l’enorme valenza che hanno le parole nella vita quotidiana, soprattutto quelle ostili, che “pesano” su noi e sul nostro cuore.

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Ad ogni offesa, infatti, il nostro cuore  risulta ferito, ammaccato. Per questo quando ci rivolgiamo agli altri dobbiamo prestare molta attenzione perchè è difficile guarire un cuore ferito.

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Per rendere ancora più incisivo il messaggio, ogni ragazzo ha disegnato un cuore e lo ha accartocciato ogni volta che è stata pronunciata una parola ostile, notando che su di esso rimangono i segni cioè le pieghe molto difficili da togliere. 

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Continua la lettura su: http://www.blogicgramsciaprilia.it/libri-in-cantiere/la-citta-delle-parole/ Autore del post: IC Gramsci - Aprilia Fonte: http://www.blogicgramsciaprilia.it/

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Un’avventura stra “ordinaria” per la sezione D.

Gli alunni della sezione D della scuola secondaria di primo grado sono partiti per un viaggio avventuroso in compagnia di Gulliver, alla scoperta di mondi straordinari e bizzarre creature. 

I viaggi di Gulliver è il celebre romanzo dello scrittore irlandese Jonathan Swift (1667-1745), pubblicato nel 1726.

Nell’opera I viaggi di Gulliver vengono mescolate sapientemente dall’autore fantasia e satira, per un risultato sì fiabesco e avventuriero ma anche di grande critica sociale.

I viaggi che vedono protagonista Gulliver descrivono le disavventure di Lemuel Gulliver, medico di bordo che, durante i suoi viaggi marittimi, incontra popolazioni fantastiche su isole immaginarie che, a prima vista, sembrano paradisi terrestri.

Con un tono volutamente fiabesco, Swift riesce a descrivere le miserie dell’animo umano. 

Il libro è suddiviso in quattro parti corrispondenti ad altrettanti mirabili incontri con popoli totalmente diversi. Nella prima parte, la più conosciuta, Gulliver s’imbarca nel 1699 come chirurgo di bordo e naufraga sei mesi dopo su una terra sconosciuta a causa di una tempesta.

Al suo risveglio si trova prigioniero di una razza di uomini alti 15 centimetri, abitanti le isole di Lilliput e Blefuscu divise sino al fratricidio da un’annosa e irresolubile controversia sul modo più corretto di rompere le uova.

Nella seconda parte un altro viaggio lo porta a Brobdingnag dove la scala di grandezza della popolazione è esattamente l’inverso che a Lilliput: gli uomini sono alti circa 22 metri.

La rocambolesca partenza dal regno dei giganti lo riporta in patria un’altra volta. Nella terza parte l’inquietudine lo spinge a partire di nuovo e finisce nell’isola di Laputa, una terra volante che fluttua nell’aria.

L’ultimo viaggio (parte quarta) porta Gulliver nel mondo degli Houyhnhnms, i cavalli razionali e parlanti, esseri saggi che hanno sviluppato un sofisticato metodo di comunicazione ma non conoscono il significato di parole come ‘vero’ e ‘falso’, non concepiscono il concetto di guerra e di violenza.

Unico difetto delle loro terre è la presenza di esseri brutali che camminano su due gambe invece che su quattro: gli Yahoo, del tutto simili agli esseri umani e per cui Gulliver nutre una repulsione profonda.

Il Consiglio Supremo degli Houyhnhnms lo bandisce, poiché trova inammissibile che un individuo simile agli Yahoo venga a vivere con loro.

Così Gulliver si costruisce una barca per poter tornare in Inghilterra e, una volta tornato a casa, seppur felice di incontrare sua moglie e i suoi figli, non riesce a sopportare l’odore della razza umana e va a vivere per sempre nella stalla dei cavalli.

La scelta di approfondire ed esplorare questo genere letterario, ed in modo particolare questo testo, è in linea con il progetto lettura d’istituto che quest’anno ha come tema principale il viaggio.

Per poter permettere a tutti gli alunni di accedere alle informazioni e di leggere in piena autonomia il libro all’inizio dell’anno scolastico è stata presentata una sfida a tutti gli alunni della sezione D: tradurre l’opera attraverso i simboli della CAA (comunicazione aumentativa alternativa) e realizzare a mano le tavole con i relativi disegni. 

I ragazzi hanno accolto la sfida come sempre con grande entusiasmo e curiosità perché la lettura è un diritto di tutti. 

La comunicazione è un fondamentale diritto umano e non un dono e la CAA è non solo un metodo per facilitare la comunicazione ma anche un ottimo strumento di inclusione per TUTTI i ragazzi, non solo quelli con disabilità.

Infatti, la CAA è un sistema comunicativo molto più immediato di quello verbale. Consente di esprimere i propri bisogni, desideri, stati d’animo e pensieri, favorisce l’inclusione sociale, stimola la creatività e l’immaginazione, aiuta a sviluppare il linguaggio e la comprensione, permette di accedere alla lettura e scrittura alfabetica.

Il percorso intrapreso dagli alunni delle classi 1, 2 e 3D è stato un viaggio entusiasmante ma soprattutto inclusivo e frutto di un lavoro di squadra che ha visto la partecipazi.one delle docenti: De Carolis Alessia, Pedrazzi Barbara, Trifelli Roberta, Tatti Eleonora, Sorrentino Francesca, dell’assistente CAA Bellavia Valentina e dell’educatrice Di Marcantonio Gabriella.
Le immagini dei minori pubblicate su questo blog sono utilizzate in conformità con il consenso fornito all’inizio dell’anno scolastico dai genitori o dai tutori legali degli studenti, disponibile al link  https://icgramsciaprilia.edu.it/privacy/435-liberatoria-per-utilizzo-immagini come previsto dalle normative GDPR e dalla legge italiana sulla privacy.

Nuovo trionfo per la Gramsci!

Gli alunni delle sezioni D ed F dell’I.C. “A. Gramsci” sono i vincitori del concorso di poesie e racconti in memoria di Roberto Fiorentini. 
Venerdì 10 maggio si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso di poesie e racconti in ricordo di Roberto Fiorentini, giovane ricercatore apriliano venuto a mancare prematuramente nel dicembre del 2019 all’età di soli 32 anni stroncato da un malore improvviso. Roberto si era trasferito negli Stati Uniti, a Washington, dove lavorava alla National Gallery Of Art.

Il concorso a lui dedicato dal titolo “La diversità è il sale della vita” è stato promosso dall’associazione culturale “Napo87” in collaborazione con la scuola Toscanini ed è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Aprilia con  lo scopo di sostenere la cultura e la creatività attraverso l’incentivazione di opere letterarie, la valorizzazione e la diffusione della scrittura creativa, la riflessione sul valore sociale e culturale della scrittura come luogo di approfondimento delle vicende individuali e collettive.

Il fine è promuovere la riflessione sulle tematiche del viaggio e della diversità. Dal viaggio si può imparare a capire come il mondo sia composto da un insieme di culture, mentalità, usanze che variano di luogo in luogo.

Anche quest’anno l’I.C “A.Gramsci” ha colto l’invito con grande partecipazione.

Alla manifestazione finale erano presenti una delegazione degli alunni delle sezioni D ed F, accompagnati dalle professoresse Barbara e Cinzia Pedrazzi che nel corso dell’anno hanno guidato i ragazzi verso la scrittura creativa, dalla professoressa Francesca Sorrentino e dalle famiglie.

Madrina della manifestazione la madre di Roberto che è riuscita a trasmettere ai presenti  i valori che sono alla base del progetto ed ha invitato i ragazzi ad utilizzare la scrittura per esprimere a pieno e liberamente le proprie idee e i propri sentimenti.

Dopo i ringraziamenti ai numerosi   sostenitori  dell’iniziativa, alle scuole e ai docenti presenti sono stati decretati i vincitori. 

Ad aggiudicarsi il primo posto sono state le classi 1F, 2D e 3D, il secondo posto è andato invece alla classe 1D ed il terzo posto alla classe 3F. 

Questo traguardo raggiunto rappresenta per l’I.C. “Antonio Gramsci” una grande  soddisfazione, oltre che una profonda emozione, perché da molti anni sostiene attraverso il progetto lettura d’Istituto l’educazione alla lettura e alla scrittura creativa promuovendola anche attraverso la partecipazione ai concorsi. 

Di seguito le poesie e l’incipit del racconto.

Quant’è grande il mondo!
Una porta aperta sull’immaginazione
il mio sguardo si allontana,
tramonti rosati,
spazi infiniti.
Quant’è grande il mondo!
Mi fermo tra la gente,
un arcobaleno di profumi
colori, suoni.
Poi, la porta si chiude e
l’immaginazione continua a viaggiare
Quant’è grande il mondo!            Classe 1D

Il mio viaggio
Ho viaggiato,
ho molto viaggiato.
Ho stretto tante mani
uguali e diverse.
A volte ho donato,
spesso ho ricevuto.
Ho afferrato ricordi dall’ultimo barcone,
ho guarito ferite di armi da fuoco.
Ho ascoltato suoni che mi hanno incantato,
ho sentito profumi che mi hanno confortato.
Alla fine del viaggio
sono a casa,
vestito comodo,
indosso scarpe da ginnastica,
un libro tra le mani
pronto per ricominciare un altro viaggio,
il mio viaggio.              Classe 2D 

Geografia della felicità
Casa mia è in mezzo
ai ciliegi in fiore di Osaka,
casa mia è nel traffico
della Quinta Strada,
casa mia è tra le dune
del Sahara,
casa mia è tra le tribù
dell’Amazzonia.
Casa mia è qualsiasi posto
Che non conosco.            Classe 3D      

Voglio viaggiare
Voglio viaggiare intorno al mondo
Ma ho bisogno di un mappamondo
Per decidere dove andare
Per decidere cosa visitare
Ma il mio viaggio da dove partirà?
Non lo so l’importante è che ci sarà
Voglio imparare tante cose nuove
Non importa se c’è il sole o piove
Il mondo ci sta aspettando
Forza allora usciamo correndo
Voglio attraversare oceani e mari
Scalare monti e ambienti collinari
Boschi, spiagge e pianure
E vivere insieme tante avventure
Esplorare diverse città
Per capire le loro culture e civiltà
Voglio conoscere anche popoli diversi
Vedere tutto e scrivere dei versi
Che possano comunicare a tutti quanti
Che le differenze sono interessanti
La vera ricchezza è nella conoscenza
Che porta ad un valore supremo: l’accoglienza
Ecco perché voglio viaggiare    Classe 1 F

Imperfettamente perfetta
..La Terra è davvero qualcosa di unico, ogni suo popolo, ogni suo Stato vale la pena venga conosciuto, ogni angolo del nostro pianeta deve essere esplorato per scoprire tesori immensi e inaspettati, che arricchiscono la nostra mente e il nostro cuore. Viaggiare attraverso queste bellezze ci fa crescere e ci fa capire che la diversità ci arricchisce e non dobbiamo averne paura. Io, invece, ho sempre sottovalutato la bellezza del nostro pianeta forse perché sempre con il naso all’insù verso le stelle e pianeti più lontani e della mia Terra ho visto solo i suoi difetti. Sono proprio contento di averti fatto cambiare idea. Ora guarda le stelle ma gira il tuo sguardo anche verso la Terra e inizia a scoprirla, tenendo però presente che è “imperfettamente perfetta” come i suoi 8 miliardi di persone, ma proprio per questo è stupenda. E come tutti gli oggetti fragili va maneggiata con cura per evitare che si frantumi in mille pezzi.
Classe 3 F

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