ONE PAGER, UGO FOSCOLO

Ciao a tutti, oggi voglio condividere con voi lo splendido lavoro della Professoressa Carmen Elisa Gallo, one pager che i ragazzi hanno realizzato su Ugo Foscolo. Qui le meravigliose realizzazioni Per chi vuole sapere cosa sia one pager potete leggere questo articolo ONE PAGER, DANTE Grazie mille Carmen, splendido lavoro!

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Con Dante a salire a le stelle….

Gli alunni delle classi 2D e 2F hanno iniziato un percorso di scoperta nella letteratura e si sono messi in viaggio sulle orme di Dante Alighieri con l’intento di diventare lettori più consapevoli del testo più famoso della letteratura italiana: la Commedia.

A traghettare in questo viaggio gli alunni saranno le rispettive docenti di lettere, le professoresse Barbara e Cinzia Pedrazzi, che avranno il compito di scegliere le strategie e le metodologie più adeguate per arrivare a salire a le stelle dopo aver affrontato fiere e demoni.

Punto di partenza nella conoscenza del Sommo Poeta è stata la ricostruzione biografica, dell’albero genealogico e degli incontri più significativi che hanno influito profondamente sulla vita dell’uomo e dello scrittore.

Il primo testo di riferimento è il libro di Marco Santagata dal titolo Le donne di Dante, edito da il Mulino.

Da settecento anni la stella di Dante continua a brillare alta nel firmamento degli «spiriti magni» del nostro paese e della cultura occidentale.

Marco Santagata in questo libro racconta il grande poeta fiorentino attraverso le donne che egli conobbe di persona o di cui sentì parlare e che ne accompagnarono l’intero cammino.

Dalla madre Bella alla moglie Gemma Donati e alla figlia Antonia, che si farà monaca col nome di Beatrice. Sono presenti le donne amate, prima fra tutte il suo amore giovanile, la Bice Portinari trasfigurata nella Beatrice della «Vita Nova» e del «Convivio», e poi angelicata nel Paradiso; infine le dame e le gentildonne del tempo, come Francesca da Rimini e Pia de’ Tolomei, che pure trovano voce nelle cantiche della «Commedia».

La seconda tappa del viaggio ha visto i ragazzi avvicinarsi alla Divina Commedia ed attraversare i tre regni.

Per poter affrontare il lungo viaggio ricco di insidie e di colpi di scena gli alunni hanno voluto conoscere i pericoli che avrebbero dovuto affrontare e si sono soffermati ad esaminare i mostri presenti nell’Inferno.

Le professoresse, nei panni di guide e prendendo spunto dal progetto lettura d’Istituto, hanno fornito gli strumenti necessari: un laboratorio creativo finalizzato alla realizzazione di un libro pop-up che contenesse le figure mostruose più significative dell’inferno dantesco.

Dalle tre fiere a Caronte, nocchiero infernale, da Minosse a Cerbero, fino alla città di Dite con le Erinni.

Proprio all’ingresso della città di Dite i ragazzi si sono trovati in un cimitero ma con delle visibili stranezze: i coperchi delle tombe erano alzati e dai sepolcri, oltre ai lamenti dei dannati, uscivano fiamme roventi.

Per rendere lo studio ancora più stimolante le docenti hanno pensato di ricorrere ad un altro strumento di promozione della lettura utilizzato ormai da diversi anni nei laboratori creativi ed espressivi: il kamishibai.

Il Kamishibai invita a raccontare e fare teatro, a scuola, in biblioteca, in ludoteca e a casa. Un teatro che sale in cattedra, usandolo come luogo scenico per creare un forte coinvolgimento tra narratore e pubblico.

Il testo che le insegnanti hanno scelto per questo laboratorio è di Assunta Marrone, si intitola A salire a le stelle, con le illustrazioni sono di Lida Ziruffo ed edito dalla casa editrice Artebambini, la prima casa editrice a portare in Italia questo caratteristico metodo di raccontare storie.

Le professoresse hanno incontrato Assunta Marrone. in occasione della fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi, svoltasi a Roma presso la Nuvola dal 4 all’8 dicembre, che rappresenta per il nostro progetto lettura una tappa obbligatoria perché ricca di incontri stimolanti come quello appena descritto.

I ragazzi della 2D e della 2F si sono lasciati, infatti, trasportare dalle parole e dalle bellissime illustrazioni (19 tavole illustrate) del kamishibai che hanno reso l’esperienza del viaggio più tangibile.

Il libro racconta del viaggio di Dante che lo porta in un cammino tra i tre regni dell’aldilà. In compagnia di Virgilio e Beatrice vedrà anime dannate e pure, e con loro bestie e diavoli, ma anche stelle e cieli azzurri. Un viaggio che diventa storia tra le mani del sommo poeta.

La lettura è stata accompagnata, inoltre, dalla colonna sonora realizzata in esclusiva per Artebambini da Massimo Belmonte. 

Il viaggio dei nostri ragazzi è solo all’inizio. Proseguirà nel corso del secondo quadrimestre tra giochi, letture e caviardage alla scoperta di Dante nell’arte, nel cinema e nella musica.

Alla prossima avventura!!!

Ricordiamo Ugo Piscopo

Di Ugo Piscopo intellettuale impegnato nel sociale, poeta, amico, non possiamo parlare e scrivere se non al presente.
Ugo Piscopo (1934-2022)
In lui convivono diverse dimensioni, che lo rendono intellettuale completo.
Una sua dimensione, che possiamo definire accademica, consiste in un’apertura all’universalità del sapere sempre applicata alla ricerca, sempre puntuale, sempre illuminante. Un’accademia, quella di Ugo, da intendere nel senso nobile del termine, come diametralmente opposta ad ogni esercizio pretenzioso e astratto, arrogante e inconcludente. Animato da una serietà esemplare, scrupoloso nel vaglio delle fonti, felicemente creativo, Ugo non resta chiuso in se stesso, ma è sempre aperto al confronto, al dialogo, alla solidarietà culturale in incontri sia ufficiali che privati.  E ciò oltre ogni confine.
Ad esempio, Günter Berghaus,  ricercatore di livello all’Università di Bristol, si rivolge ad Ugo per approfondire le sue conoscenze sul Futurismo.
Lo studioso tedesco sa infatti che Ugo quale esperto del Futurismo è un’autorità in campo internazionale. Ugo, che aveva scelto di pubblicare le sue ricerche in proposito sul Periodico di Matematiche, l’organo di stampa della Società Italiana di Scienze Matematiche – Mathesis, gli invia il link: matmedia.it
Che Ugo abbia reso reperibili questi suoi saggi sul sito di Matmedia, avendo in mente anche di arricchirlo con la realizzazione del progetto di una nuova estetica, è motivo di orgoglio per tutti quanti collaborano a questo sito.
Per lui il rapporto tra Futurismo e matematica, preludio alla nuova estetica, costituisce un apporto prezioso a un insegnamento rinnovato. Insegnamento in piena sintonia con i propositi di Matmedia, indirizzati verso la scoperta o riscoperta di legami fra discipline umanistiche e scientifiche, come fra italiano e matematica, latino e matematica, and so on.
Ugo è saggista, narratore, drammaturgo, poeta.
Autore di testi su scrittori contemporanei, su diverse realtà del Mezzogiorno, sul teatro popolare napoletano, sulla  scuola italiana fra le due guerre, ha scritto anche opere teatrali, e quant’altro. Gli si devono utili libri di testo scolastici. Come poeta predilige lo haiku, tre versi liberi, componimento lirico in auge in Giappone e ripreso anche da autori non giapponesi come Jorge Luis Borges. Per una rassegna più completa si digiti Ugo Piscopo opere in google.
Un’altra dimensione di Ugo è quella militante, impegnata nel sociale.
Memorabile è un suo pregresso intervento su la Repubblica, ricordato di recente anche da Guido Trombetti,  concernente la  “crescita culturale delle giovani generazioni” nel Mezzogiorno e a Napoli. Ugo scriveva fra l’altro:
“Tutta la società meridionale, non soltanto la scuola, deve essere chiamata in causa per innalzare il livello culturale dei giovani del Mezzogiorno sapendo che dove la società è in  via di imbarbarimento non vi può essere una scuola viva e costruttiva […] Bisogna estendere lo sguardo ai non garantiti che nel Sud sono tanti […] ai quartieri dove la cultura dominante è quella della violenza e della brutalità e dove la cultura istituzionale è disprezzata e perfino irrisa […] I processi di apprendimento si mettono in  essere in famiglia […]”
Renato Carpentieri legge “la mondanità della matematica” di Ugo Piscopo
Ugo, pur essendo favorevole ai patti stipulati dai politici per la rinascita culturale del Sud, teme che le iniziative messe in cantiere finiscano col risolversi in mere chiacchiere.
Timore derivante da un disincantato realismo. Siamo di fronte alla fede diffidente di un intellettuale che crede nella ragione e constata il dilagare dell’irrazionale. Il disincanto e la diffidenza però non escludono l’impegno, anzi rafforzano la volontà di impegnarsi. Quanto più aleatoria appare l’utopia, tanto più necessario si palesa il compito di adoperarsi nell’intento di attuarla. Dallo sdegno per l’inerzia o il finto attivismo delle istituzioni scaturisce la denuncia. La scuola da sola non può risolvere i problemi. La società intera è tenuta ad affrontarli e i mezzi per avviarli a soluzione sono di competenza della politica. Una politica che non di rado delude, venendo meno ad ogni promessa, vuoi per insipienza, vuoi per interesse.
V’è ancora un’altra dimensione di Ugo: quella dell’amico.
Per esprimerla, leggiamo nel suo pensiero. Ci suggerisce di ricorrere al De amicitia di Cicerone. L’amicizia, dice Cicerone, è il colloquio in cui consiste la conoscenza reciproca e si realizza la vera vita:
“Quid dulcius quam habere quicum omnia audeas sic loqui ut tecum? Verum enim amicum qui intuetur, tamquam exemplar aliquod intuetur sui. Quocirca et absentes adsunt et egentes abundant et imbecilli valent et, quod difficilius dictu est, mortui vivunt; tantus eos honos, memoria, desiderium prosequitur amicorum […]”
(Che cosa c’è di più dolce dell’avere un amico con cui ardire di parlare come con te stesso? Chi guarda l’amico, guarda una sorta di  immagine speculare di sé. Così gli assenti sono presenti, gli indigenti ricchi, i deboli forti e, cosa più difficile a dirsi,  i morti vivono, tanto grandi li seguono l’onore, il ricordo, il rimpianto degli amici.)
L’amicizia non deve essere intesa soltanto come un legame fra pochi. Costituisce il fondamento della civile convivenza. Si risolve nel bene supremo:
“Quod si exemeris ex rerum natura benevolentiae coniunctionem, nec domus ulla nec urbs stare poterit. […] Quae enim domus tam stabilis, quae tam firma civitas est, quae non odiis et discidiis funditus possit everti? Ex quo quantum boni sit in amicitia iudicari potest.”
(Se avrai tolto dalla natura il legame del volersi bene, nessuna casa o città potrà restare in piedi. Infatti quale casa è così stabile, quale città così solida, che non possa essere demolita dalle fondamenta a causa degli odî e delle discordie? Da ciò si può giudicare quanto bene vi sia nell’amicizia.)
Questa è la sublime lezione del nostro Ugo dalla sua celeste cattedra: impari ogni essere umano a  riconoscere il valore universale dell’amicizia, altrimenti sarà al di sotto di ogni animale subumano. (Emilio Ambrisi – Biagio Scognamiglio)

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