Università, aiuti via WhatsApp e tesi falsate: denunciati 22 studenti a Genova
Una sospetta compravendita dei testi per la prova scritta dell’esame di ragioneria generale, previsto per il secondo anno del corso di laurea in economia aziendale. E’ accaduto all’Università di Genova come evidenzia Genova24.it
UNIVERSITA’, L’AIUTO DEL PROFESSORE
Le indagini svolte dalla guardia di Finanza hanno consentito di svelare un collaudato meccanismo fraudolento. Nel corso degli esami alcuni studenti ricevevano l’aiuto di un professore di scuola secondaria. Esterno all’ateneo. Che oltre a tenere corsi di ripetizione “in nero”, si adoperava a suggerire le risposte durante le prove d’esame ai ragazzi che frequentavano i corsi di economia. Il tutto tramite WhatsApp.
Il professore, durante la prova, era solito ricevere dagli esaminandi suoi allievi una foto del compito tramite la chat. Quindi provvedeva a svolgerlo in diretta. E lo rimandava, poi, con le soluzioni agli studenti. Ed è proprio durante la prova di un appello d’esame di ragioneria generale che i finanzieri genovesi si sono presentati in casa del professore. Sequestrandogli lo smartphone, col quale stava chattando in diretta con i suoi studenti impegnati a sostenere l’esame.
Dall’analisi svolta sui dati estrapolati da smartphone e computer, nonché dall’analisi della documentazione cartacea sequestrata al professore (soprattutto agende), sono emersi numerosi casi .Il professore, infatti, ha aiutato alcuni studenti anche durante le prove di statistica, ragioneria generale, test di accesso, marketing.
Il professore redigeva anche le tesi di laurea da presentare e discutere presso l’ateneo genovese. Infatti alcuni denunciati, oltre agli esami, approfittavano del professore di scuola secondaria, laureatosi a Genova anni prima, per farsi redigere la tesi, generalmente da discutere al termine del percorso triennale. Ovviamente tutto dietro compenso