Maria Grazia Cutuli, Mattarella: “giornalista di valore che non trascurava mai la condizione femminile”

Sono passati vent’anni dal giorno dell’agguato in cui venne uccisa Maria Grazia Cutuli, 39 anni, inviata del Corriere della Sera. Da allora, le indagini hanno cercato, faticosamente, di arrivare ad una verità per individuare gli autori dell’agguato. Oggi anche Sergio Mattarella dedica le sue parole. Il ricordo del capo dello Stato, Sergio Mattarella “Le recenti, dolorose vicende dell’Afghanistan ci hanno riportato alla mente e nel cuore il sacrificio di Maria Grazia Cutuli, il suo senso di giustizia, il suo credo nella libertà e nell’indipendenza dell’informazione. Il nostro Paese ha dato tanto per aiutare la crescita e …

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BookCity Milano 2023

BOOKCITY MILANO 2023

Dal 13 al 19 novembre la dodicesima edizione della manifestazione dedicata al libro e alla lettura

Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte.Edgar Allan Poe

Milano, 24 ottobre 2023. Lunedì 13 novembre avrà inizio la dodicesima edizione di BookCity Milano, la manifestazione dedicata al libro e alla lettura promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO, costituita da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, da AIE – Associazione Italiana Editori e dal Centro per il libro e la lettura.

BookCity Milano è sostenuto da Intesa Sanpaolo (main partner), da Esselunga (premium partner), con la collaborazione di Fondazione Cariplo e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Partecipano inoltre Eni, Recordati, Amplifon, Galleria Campari, TIM, Pirelli, Fondazione Fiera Milano, Gruppo San Donato, Burgo Group, BiM, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Enel, Federazione Carta e Grafica, Comieco, Messaggerie Libri SpA, Fondazione AEM; partner tecnico ATM. Sono media partner dell’edizione 2023 di BookCity Milano: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, Rai Radio2, Rai Radio3, Feltrinelli Librerie, Giornale della Libreria, ilLibraio.it. 

Tempo del sogno

BookCity Milano 2023 sarà scandita dal Tempo del sogno, quell’istante effimero che nasce nel profondo del sonno e racchiude il potere di trasformare la veglia, ma “sogno” è una parola polisemica, capace di evocare associazioni di pensieri e desideri profondi, utopie e distopie, evasioni e battaglie, incubi e paure; è la parola che abita ogni speranza: sogni di gioventù, sogni a occhi aperti, sogni proibiti, sogni di gloria, sogni di un futuro migliore. Da Penelope a Giovanna d’Arco, da Freud a Pasolini, da Cenerentola a Hitchcock, da Luther King a Bergoglio, i sogni hanno popolato le opere della letteratura di tutti i tempi, influenzando anche filosofi e pensatori, artisti e figure di riferimento del mondo della cultura. 

Dedicato al tema dell’anno, l’evento inaugurale di BookCity Milano 2023 si terrà mercoledì 15 novembre alle 20.00 al Teatro Dal Verme: la serata avrà come protagonista lo scrittore turco Orhan Pamuk, Premio Nobel per la Letteratura 2006, che per l’occasione riceverà il Sigillo della Città dal sindaco Giuseppe Sala. Le opere dello scrittore turco mettono in luce le diverse sfaccettature del rapporto tra Oriente e Occidente, restituendo narrazioni spesso complesse, in bilico tra realtà e immaginazione: uno sguardo autentico sulla vita umana e sulle sue emozioni. A intervenire sul tema dell’anno sarà Alessandra Kustermann, prima donna primario della Clinica Mangiagalli e fondatrice del Soccorso Violenza Sessuale e Domestica, primo del suo genere in Italia. La serata, condotta dall’autrice Giovanna Zucconi, sarà anche l’occasione per rendere omaggio ad Achille Mauri, una delle anime di BookCity fin dal momento in cui è nata, scomparso all’inizio di quest’anno. 

Se il tema di BookCity Milano 2023 è il Tempo del sogno, la manifestazione non può esimersi dal raccontarne la controparte oscura: Raccontare l’incubo. La cronaca nera da Buzzati ai podcast è l’incontro dedicato alla raccolta degli articoli scritti da Dino Buzzati nella sua carriera da cronista. Come si raccontano le vicende più efferate, i soggetti più malvagi? Come è cambiato il racconto della cronaca nera? Ne parleranno Stefano Nazzi, autore del pluripremiato podcast Indagini e lo scrittore Giacomo Papi, sabato 18 novembre alle 11.30 al Piccolo Teatro Grassi. 

Di sogni e utopie tratta anche l’incontro dedicato al prossimo anniversario della nascita di Franco Basaglia (2024), figura rivoluzionaria nel campo della salute mentale e della medicina psichiatrica: BCM23 rende omaggio a un grande pensatore del XX secolo insieme alla figlia, Alberta Basaglia, e al conduttore radiofonico Massimo Cirri, protagonisti dell’incontro Il sogno di Basaglia, al Caffè Rouge del Teatro Franco Parenti, sabato 18 novembre alle 12.30. 

Al tema dell’anno è ispirata anche la partecipazione a BCM23 di sette editori cattolici, coordinati dalla Diocesi di Milano, che si uniscono per la prima volta in un’iniziativa comune, proponendo una serie di incontri intitolati Artigiani di sogni – Due giorni, dieci incontri, una comunità; il progetto verrà presentato al Palazzo Arcivescovile, giovedì 16 novembre alle 18.30, con il giornalista Mario Calabresi e l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, moderati dalla giornalista Catia Caramelli.

Questi e molti altri eventi guideranno i lettori alla scoperta del tema portante di BookCity Milano 2023, come Il sogno del futuro, con Nicola Montano, Maria Rescigno, Francesco Stellacci, Roberto Vittori e Barbara Gallavotti nel ruolo di conduttrice, al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, che offre un taglio scientifico sull’argomento; Walter Veltroni ricorderà un simbolo della passione politica e civile che ha segnato la storia americana, Il sogno di un mondo migliore. Storia di John e Bob Kennedy; Maurizio Harari e José Enrique Ruiz-Domènec guideranno il pubblico alla scoperta di Il sogno di Ulisse. Storia umana del Mediterraneo dalla guerra di Troia all’emergenza degli sbarchi; Donatella Massimilla introdurrà il dialogo serrato e ironico tra Moni Ovadia e Danielle Sassoon, dal titolo Vietato calpestare i sogni. Anche la follia merita i suoi applausi – A Beirut non ci sono più cani; e ancora Arte, fantasia, sogni che attraversano il tempo: tra la Milano dei primi del Novecento e la Venezia contemporanea, la storia dell’arte, le bellezze della natura, dove i sogni, le coincidenze e alcuni capolavori artistici giocano un ruolo sorprendente, con Roberta Cordani, Luigi Mignaccio, Ferruccio de Bortoli e Giulio Silvano. 

La riflessione sul Tempo del sogno si concluderà domenica 19 novembre, alle 20.00, con una serata al Teatro Franco Parenti intitolata I libri del sogno: Vittorio Lingiardi accompagnerà il pubblico nella biblioteca dei sogni, un labirinto in cui perdersi, accompagnati dalla voce di Federica Fracassi, in un viaggio che spazia dalle venti oche bianche di Penelope agli incubi di Elio Aristide, tra i versi di Ovidio e Cvetaeva, alla scoperta della differenza tra i sogni di Freud e di Jung, passando per il litigio neuroscientifico tra Hobson e Solms, con uno sguardo ai diari onirici di Kafka e Schnitzler, dando spazio alle immagini di Bergman e Lynch. 

Le novità di BookCity Milano 2023 

La dodicesima edizione di BookCity Milano porta con sé diverse novità, come l’inaugurazione della Casa della Voce, il nuovo spazio che l’Area Biblioteche del Comune di Milano dedica alle forme di cittadinanza attiva che operano in città nell’ambito della lettura, negli spazi dell’ex Fornace di via Gola (Alzaia Naviglio Pavese 16): l’inaugurazione si terrà giovedì 16 novembre alle 18.00 e prevede un intervento dell’attrice Anna Nogara che, per l’occasione, leggerà ad alta voce alcuni testi di Carlo Emilio Gadda, in occasione dei cinquant’anni dalla morte. A seguire tre giorni di letture ad alta voce.

Per permettere ai lettori di scoprire autori e autrici che hanno raccontato e fatto grande Milano, nel 2024 andrà online Let-Mi – Letteratura Esperienza Turistica a Milano, una piattaforma digitale open source che metterà a disposizione i capolavori ambientati in città; il progetto, finanziato dal Ministero del Turismo, è realizzato dal Comune di Milano (Città Creativa Unesco per la Letteratura dal 2017) in collaborazione con YesMilano. I contenuti della piattaforma sono realizzati grazie al coinvolgimento degli scrittori e delle scrittrici delle principali istituzioni culturali milanesi, per promuovere l’anima letteraria del capoluogo lombardo.

BCM23 sarà anche l’occasione per celebrare diversi anniversari della letteratura e del mondo della cultura: in occasione dei 140 anni dalla prima edizione in volume di Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi, la manifestazione ospita la lettura ad alta voce dell’opera, da parte del cantante, attore, compositore e sceneggiatore Peppe Servillo; la lettura, suddivisa in tre parti, si terrà nelle serate di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 novembre, alle 19.00 al Teatro Gerolamo. 

In occasione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, la Fondazione Culturale San Fedele ospiterà diversi incontri dedicati allo scrittore, poeta, padre del romanzo italiano, tra i quali: mercoledì 15 novembre alle 17.30 La pietà di Manzoni, con Stefano Motta e Iuri Sandrin S.J.; giovedì 16 novembre alle 17.30 Il complicato rapporto dei Gesuiti con Manzoni con Giancarlo Pani; Fabiola Giancotti e Gualtiero Scola tratteranno invece di Francesco Hayez e gli altri. Il ritratto di Manzoni, sabato 18 novembre alle 11.00; ancora sabato 18, alle 16.00, Daniela Pizzagalli e Gianni Rizzoni saranno protagonisti dell’evento Alessandro Manzoni. L’uomo dietro l’icona; sabato 18 novembre alle 16.00 si terrà anche l’incontro Il Conte del Sagrato. Storie e racconti sull’Innominato con Carlo Arrigoni, Mattia Cattaneo e l’accompagnamento musicale di Viola Valsecchi al violoncello, a cura di Architetti delle Parole. Domenica 19 novembre, alle 11.00, con Matteo Bianchi e Silvia Stucchi sarà infine il momento di esplorare il Manzoni contemporaneo. 

A cinquant’anni dalla morte dello scrittore milanese Carlo Emilio Gadda, BookCity Milano ospiterà l’incontro Come lavorava Gadda, la presentazione del libro I viaggi la morte con la curatrice del volume Mariarosa Bricchi e Claudio Vela, al Circolo Filologico Milanese, domenica 19 novembre alle 16.00. L’incontro sarà anche l’occasione per presentare Il Gaddus, la nuova rivista di lettura e di studio dedicata a Carlo Emilio Gadda, sotto la direzione scientifica di Mariarosa Bricchi, Paola Italia, Giorgio Pinotti e Claudio Vela, in collaborazione con il Centro Studi Gadda (CSG) dell’Università di Pavia. 

Nel centesimo anniversario della nascita della celebre soprano Maria Callas, la manifestazione ospiterà anche La vera Maria Callas, incontro con l’autrice Annarita Briganti e Isabella Fava, letture di Alessandra De Luca, domenica 19 novembre alle 16.00 al Teatro Franco Parenti. 

Come ormai da tradizione, a BCM23 torna anche il progetto delle Città Creative UNESCO per la Letteratura: per l’occasione BookCity Milano ospiterà una delegazione da Angoulême, sede di uno dei più importanti festival di fumetti al mondo, per due appuntamenti dedicati: in Triennale una tavola rotonda con Silvia Ziche, Sergio Gerasi e Giulio “Il baffo” Mosca, che incontreranno i tre autori francesi Nathalie Ferlut, Giorgia Marras e Benoît Hamet per confrontarsi su cosa voglia dire fare fumetto in Italia e in Francia; al Castello Sforzesco un incontro tra Jacques De Loustal, considerato uno dei massimi illustratori contemporanei, e Tito Faraci, fumettista, scrittore, tastierista, paroliere, traduttore e curatore editoriale italiano, per rivolgere un omaggio corale, al mondo del fumetto. 

Secondo un format già sperimentato durante l’edizione 2022, BCM23 ripropone i Percorsi d’autore, invitando scrittori, giornalisti e rappresentanti del mondo culturale italiano a curare cicli di incontri mirati a proporre dialoghi a più voci e di più lunga durata, per approfondire temi specifici. La giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica Benedetta Tobagi propone il percorso intitolato La guerra ha volto di donna? Donne narratrici, combattenti, vittime dei conflitti, che prevede tre incontri: La guerra ha (anche) voce di donna. Alterità e ribaltamento di prospettive nelle narratrici (dialogo con la scrittrice Helena Janeczek), Donne combattenti: una (lunga) storia confinata nell’ombra e Stupri come arma di guerra, ieri e oggi. Il percorso, che approfondisce il ruolo delle figure femminili nei contesti bellici e nelle loro narrazioni, si terrà a Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento, sabato 18 novembre, dalle 14.00 alle 17.00. 

Giornalista, autrice e conduttrice di programmi culturali per radio e televisione, Giovanna Zucconi cura il percorso Io mi racconto: sembra che gli esseri umani non facciano altro che documentare ogni minuzia delle loro esistenze. Cosa accade, invece, quando sono poeti e narratori a dire “io”? A dialogare con la curatrice saranno Solvej Balle, Cristina Battocletti, Matteo B. Bianchi, Daniele Bresciani, Paolo Di Stefano, Nicola Gardini, Giovanna Granato, Vivian Lamarque, Matteo Lancini e Piergiorgio Paterlini. Il ciclo si terrà al Laboratorio Formentini per l’editoria, domenica 19 novembre, dalle 16.30 alle 19.30.

Colloqui a distanza tra ChatGPT e Italo Calvino è il percorso d’autore dedicato all’intelligenza artificiale, curato da Massimo Sideri, editorialista e inviato del Corriere della Sera sui temi di scienza e cultura dell’innovazione, che dialogherà con esperti e studiosi per approfondire: ChatGPT e la società, con Rita Cucchiara, Umberto Ambrosoli e Giuseppe Italiano; ChatGPT e la cultura, con Christian Greco, Derrick de Kerckhove e Maria Rosa Taddeo, da remoto; ChatGPT e l’etica, con Maria Chiara Carrozza, Giorgio Metta, Andrea Prencipe e Luciano Floridi, da remoto. Il percorso si terrà alla SIAM – Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri, sabato 18 novembre, dalle 14.00 alle 17.00.

Già commissario tecnico della nazionale di pallavolo maschile italiana, ex amministratore delegato della Scuola Holden di Torino e politico, Mauro Berruto è il curatore del percorso Sport e letteratura; introdotto dall’autore e conduttore radiofonico Matteo Caccia, il ciclo prevede dialoghi tra il curatore e Paolo Quarenga, Alberto Galimberti, Davide Grassi, Francesco Rago e Bruno Barba e si terrà all’Arci Bellezza domenica 19 novembre, dalle 10.30 alle 13.30.

Giornalista e saggista, Eliana Liotta è la curatrice della seconda edizione del percorso Le parole della cura, per raccontare i valori e i progressi delle scienze della vita a partire da quattro macro concetti chiave: Visione, con Silvia Bencivelli e Giuseppe Remuzzi; Protezione, con Fabrizio Pregliasco, Paola Arosio ed Enzo Spisni; Microbiota, con Maria Rescigno, Silvio Danese e Marco Bianchi; Unicità, con Michela Matteoli e Carlo Selmi. Gli incontri si terranno domenica 19 novembre dalle 16.00 al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. Il percorso è realizzato con il contributo non condizionante di Recordati.

Eleonora Tafuro Ambrosetti, ricercatrice dell’ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, ed Elisa Giunipero, direttrice dell’Istituto Confucio dell’Università Cattolica del Sacro cuore, sono le curatrici del Percorso d’autore che analizza il riemergere degli imperialismi, nelle loro varie dimensioni (politica, militare, economica, culturale), nella politica mondiale e l’impatto di questo fenomeno sugli equilibri internazionali. Intitolato Imperi vecchi e nuovi: il futuro dell’ordine mondiale, il percorso si articola in tre parti: Russia, con Eleonora Tafuro Ambrosetti, Giulia Maria Isabella Lami, Micol Flammini; Turchia, con Valeria Talbot, Federico Donelli, Lucia Goracci; Cina e USA, con Alberto Giovagnoli, Simone Pieranni, Filippo Fasulo, Elena Beccalli, Patrizia Toia. Il percorso si terrà sabato 18 novembre, dalle 15.00 alle 18.00, all’ISPI – Palazzo Clerici. 

Infine, BookCity Milano 2023 prevede un Percorso d’autore dedicato al verde, intitolato Parole sul giardino, affidato alla curatela di Emanuela Rosa-Clot, direttrice del magazine Gardenia; il ciclo si terrà domenica 19 novembre dalle 15.00 alla Palazzina Appiani e prevede dialoghi con Pietro Bruni, Laura Cinzia Bassi, Antonio Perazzi, Benedetta Forni e Maria Lodovica Gullino. 

BCM23 in Lombardia: Cremona e Lodi

Tradizionalmente diffusa e inclusiva, in occasione dell’edizione 2023, BookCity Milano raggiunge altre due città: Cremona e Lodi.

Nella città di Cremona propone un palinsesto di incontri e presentazioni, eventi musicali e dialoghi, da mercoledì 15 novembre a domenica 19 novembre, in collaborazione con il Porte Aperte Festival. L’edizione cremonese di BCM sarà l’occasione per dare spazio alla narrazione come strumento d’identità, voce polifonica che cerca di generare un’esperienza di condivisione e coesione sociale; a guidare questa riflessione sarà l’autore e conduttore radiofonico Matteo Caccia, che esplorerà quali le pratiche e i progetti possibili per mantenere vivi e dinamici i contesti urbani. Il programma prevede, tra gli altri, un ciclo di incontri intitolato Cambiare, città. Abitare, abitudini, curato da Stefano Bartezzaghi, con l’obiettivo di favorire la consapevolezza delle trasformazioni nel contesto urbano; il ciclo prevede tre incontri tra il curatore, semiologo e giornalista, e Cristina Bianchetti, ordinario di Urbanistica presso il Politecnico di Torino, Laura Pigozzi, psicoanalista lacaniana, e Sarah Gainsforth, ricercatrice e giornalista. Gli incontri di BookCity Milano a Cremona sono resi possibili grazie alla collaborazione con il Comune di Cremona.

BookCity Milano 2023 raggiunge anche Lodi, con un palinsesto ricco e variegato, in collaborazione con U.S. Organizzazione Eventi – Provincia di Lodi e Ufficio Cultura del Comune di Lodi. Tra gli ospiti in programma uno dei maggiori poeti del nostro tempo, Milo De Angelis, alla scoperta del De rerum natura di Lucrezio, insieme a Pietro Sarzana. Luca Doninelli incontrerà le ragazze e i ragazzi del Liceo Pietro Verri per parlare della sua rilettura del capolavoro manzoniano. Giancarlo Cerveri spiegherà invece come distinguere tra le convinzioni forti che aiutano a raggiungere una meta e le rigidità mentali e i fanatismi che invece possono annichilire, in dialogo con l’autore la giornalista Eliana Liotta. Nella Sala ex Chiesetta della Provincia di Lodi la fotografa Paola Mattioli presenterà il suo volume di ritratti fotografici in dialogo con Francesca Adamo, curatrice del libro e della collana che lo ospita. Questi e molti altri incontri animeranno l’edizione lodigiana di BCM23. 

Tra gli ospiti di BCM23 

Manifestazione inclusiva e partecipata per definizione, anche quest’anno BookCity Milano accoglierà molti ospiti italiani e stranieri nel suo ricco programma: scrittori, romanzieri e poeti, illustratori e fotografi, filosofi e giornalisti, ma anche molte altre professioni legate al mondo del libro, della cultura e ai tanti focus tematici proposti dal palinsesto. 

Tra i tanti incontri, proiezioni, laboratori, letture si ricordano: il dialogo tra Michele Serra e Altan sulla satira; l’incontro tra Umberto Galimberti e Luigi Zoja; Carlo Ginzburg e Adriano Sofri, alle prese con “spie e altro”; alcune tra le più celebri scrittrici di romanzi storici degli ultimi anni, Stefania Auci, Francesca Giannone, Daniela Raimondi, Alessandra Selmi; le autrici del romance all’italiana, Erin Doom, A. J. Foster, Rokia, Carrie Leighton e Vanessa Arcadipane; non mancheranno alcuni dei maestri del noir italiano, come Gianni Biondillo, Gian Andrea Cerone, Luca Crovi e Andrea Fazioli. Lo scrittore Premio Campiello Marco Balzano, lo storico Alessandro Barbero, le scrittrici Susanna Tamaro e Viola Ardone, l’ex calciatore e allenatore Franco Baresi, la scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva Francesca Barra, il giornalista, scrittore e conduttore televisivo Pierluigi Battista, il chimico, divulgatore scientifico e youtuber Dario Bressanini, il filosofo e saggista Massimo Cacciari, il medievalista e scrittore Franco Cardini, l’autore di thriller Donato Carrisi, la scrittrice di romanzi rosa Felicia Kingsley, lo scrittore fantasy Manlio Castagna, la scrittrice e sceneggiatrice Rita Charbonnier, lo scrittore Premio Strega Paolo Cognetti, lo scrittore triestino Mauro Covacich, il conduttore radiofonico, attore e scrittore Fabio Volo e molti altri. Ma anche gli illustratori e fumettisti Bruno Bozzetto, Sara Dealbera, Michael Rocchetti (Maicol&Mirco) e Zerocalcare.

Molto spazio anche alle autrici e agli autori stranieri, come lo scrittore e giornalista olandese Jan Brokken; il filosofo e psicoanalista argentino, naturalizzato francese, Miguel Benasayag; l’autore americano Claude Anshin Thomas, veterano della guerra in Vietnam; Haim Baharier, psicoanalista francese di origini polacche; la scrittrice britannica Joanne Harris; Greg Hoffmann, celebre direttore del marketing Nike. Senza dimenticare due figure di grandi fotografi, che saranno ospiti di BCM23: Steve McCurry e Guido Harari.

Tra gli ospiti anche lo psicoanalista e saggista Massimo Recalcati, lo scrittore e sceneggiatore Piergiorgio Baccalario con Chiara Alessi, curatrice e saggista in materia di cultura materiale e design; i giornalisti Aldo Cazzullo e Mario Calabresi, che intervista Ersilia Vaudo Scarpetta per una puntata live del podcast Altre/Storie; il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri racconterà il nuovo volto della ‘ndrangheta, con Antonio Nicaso e Cesare Giuzzi. 

Ci sarà anche il regista Sergio Iapino, in un incontro per ripercorrere la storia di Raffaella Carrà, l’imprenditore tecnologico Federico Marchetti, la giornalista e scrittrice Michela Marzano, il giornalista Maurizio Molinari, direttore di la Repubblica, lo scrittore Premio Strega Antonio Scurati, in dialogo con Ezio Mauro e David Bidussa, il critico d’arte e sottosegretario di Stato alla cultura Vittorio Sgarbi, il conduttore televisivo Bruno Vespa, le autrici di libri per l’infanzia Harry Whittaker e Katherine Rundell, la sociolinguista Vera Gheno, l’archeologo tedesco, naturalizzato italiano, Gabriel Zuchtriegel e molti altri ancora.

Non solo, BCM23 sarà anche l’occasione per incontrare il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, il virologo, immunologo e divulgatore scientifico Roberto Burioni, il musicista e cantautore Gino Paoli insieme a Ornella Vanoni e Daniele Bresciani, lo scrittore Mauro Corona con il cantautore Omar Pedrini, la scrittrice Melania Mazzucco, i giornalisti Matteo Bordone e Francesco Costa, celebre podcaster, lo scrittore e traduttore Paolo Nori. 

Tornano anche gli incontri di Poetry and the City, come Emily Brontë: Il mio cuore ama il sorriso, che prevede una riflessione sulla scrittrice inglese e la lettura ad alta voce di alcune delle sue poesie, con Vivian Lamarque, Nicola Gardini e Vittorio Lingiardi; l’evento, introdotto da Giuseppina Manin e Cristina Battocletti, si terrà alla RSA Arzaga della Comunità Ebraica di Milano, domenica 19 novembre alle 11.00. Sempre domenica 19 novembre, alle 16.30 al Circolo PD Milano Centro “A. Aniasi”, si terrà l’incontro Giovanni Giudici. Il politico del poetico. La colpa è non commuoversi al momento giusto: introdotto da Giuseppina Manin, l’evento prevede interventi di Nicola Gardini, Michele Crisostomo, Vivian Lamarque, Teresa Franco e Luca Formenton. Domenica 19 novembre alle 10:00 Poetry and the city parteciperà anche all’evento Ode agli Alberi, una colazione en plein air con letture poetiche, occasione per celebrare la natura dopo i tanti alberi caduti in estate, tra gli aceri di BAM – Biblioteca degli Alberi di Milano.

La storica emittente milanese Radio Popolare, che da sempre accompagna BCM, quest’anno partecipa con un palinsesto all’Auditorium Demetrio Stratos: il libro fotografico di Guido Harari su Enzo Jannacci, le partigiane raccontate da Serena D’Angelo e Stefano Catone, il gruppo di architetti milanesi e antifascisti narrati da Gianni Biondillo, il poeta Luigi Ballerini e la precisione del suo linguaggio, Cochi Ponzoni presentato da Gino e Michele, la storia della mitica R4 ricostruita da Piero Trellini, la legalità come sentimento dal punto di vista di Nando Dalla Chiesa e la vicenda di Mani Pulite, raccontate da Gherardo Colombo. Per finire, il passato e il futuro dello stadio e della zona di San Siro con Claudio Sanfilippo e Tiziano Marelli. 

Per la dodicesima edizione di BookCity Milano, su Rai Radio2, Caterpillar realizzerà una puntata speciale, insieme al pubblico, in diretta dal Centro di Produzione Rai di corso Sempione, per dare vita a un grande gruppo radiofonico di lettura live: Caterpillar racconterà i gruppi di lettura e proverà a farne nascere uno, insieme a Simonetta Bitasi, che forma gruppi di lettura in tutta Italia, guida reti bibliotecarie e anima il Festival Letteratura di Mantova.

Inoltre, in occasione di BCM23, nel cortile d’Onore di Palazzo Reale sarà installata la scultura multimediale site-specific La Luce della Mente – un’insegna urbana, realizzata dall’artista Federica Marangoni, che sarà visibile dal 15 novembre al 10 dicembre. Nel portico dell’Elefante invece verrà esposta una mostra con le fotografie più belle del contest #lamiabellitalia, a cura di Bell’Italia, da giovedì 16 novembre a domenica 19 novembre.

Mestieri del libro e consumi culturali

Come nelle edizioni precedenti, anche quest’anno BookCity Milano sarà l’occasione per riflettere sul futuro del libro e dell’editoria, a partire dalla presentazione di un’indagine promossa da Intesa Sanpaolo e articolata in due parti: una mirata a comprendere che cosa rappresenta la cultura per i giovani, come e dove fruiscono dei contenuti e che rapporto hanno con i festival, a cura di BVA DOXA; l’altra curata da Giulia Cogoli e Guido Guerzoni, per indagare i “nuovi festival”, quelli con meno di 10 edizioni alle spalle, per una mappatura della nuova generazione di festival culturali. Fruizione culturale: i giovani tra festival e social media si terrà in Triennale, Saletta Lab, venerdì 17 novembre alle 10.30. 

Sul tema anche l’indagine Lettura e consumi culturali a Milano, che verrà presentata in anteprima rispetto all’inizio della manifestazione: giovedì 9 novembre alle 10.00 a Palazzo Reale verranno mostrati i dati dell’Osservatorio a cura di AIE – Associazione Italiana Editori, ampliati grazie alla collaborazione con SIAE, che arricchisce la ricerca dei dati di effettiva fruizione di tutti i consumi culturali nel territorio del Comune di Milano e nell’area metropolitana, in un rapporto dinamico tra il 2020 e oggi. L’evento è a cura di AIE, Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e BookCity Milano. 

Di abitudini di lettura tratta anche l’incontro Il futuro del leggere. Giovani e lettura, una storia contemporanea, promosso dal Centro per il libro e la lettura, che ha promosso un’indagine quantitativa e qualitativa tra i giovani per raccogliere dati e analizzare come l’avvento del digitale stia modificando la dimensione del leggere. A presentare i risultati di questa ricerca saranno Marco Gambaro, Lella Mazzoli e Marino Sinibaldi, sabato 18 novembre alle 14.00 al Laboratorio Formentini per l’editoria.

Sul tema anche l’incontro Cosa leggeremo l’anno prossimo?, presentazione del Rapporto 2023 dell’Osservatorio sul Futuro dell’Editoria, con Massimiliano Tarantino, Alessandra Carra, Carlo Antonelli, Lorenzo Gigotti e Valentina Tanni che ripercorreranno le tappe del ciclo di Page not Found, cui è ispirata la prima sezione del Rapporto, che guarda alle pratiche sperimentali di scrittura e alle nuove forme di lettura immersiva, integrando anche l’intelligenza artificiale nella riflessione sugli scenari futuri dell’editoria, per poi riflettere sui trend attuali. L’evento si terrà alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, venerdì 17 novembre alle 18.30. 

E molti altri ancora saranno gli eventi dedicati al focus tematico I Mestieri del libro: tra questi, al Laboratorio Formentini per l’editoria Pietro Biancardi, Cristina Gerosa, Massimo Lafronza e Elisa Richemi presenteranno Archivio del presente, il nuovo progetto della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori per esplorare le trasformazioni dell’editoria; mentre Antonella Agnoli, Paola Dubini e Oliviero Ponte di Pino prenderanno parte a un dialogo sui nuovi spazi della cultura, intitolato L’energia culturale: libri, biblioteche, librerie, città, sempre al Laboratorio Formentini per l’editoria. 

Venerdì 17 novembre alle 17.00 alla Libreria UBIK Il sogno di esordire: la premiazione del torneo letterario IoScrittore sarà un’occasione per riflettere sui cambiamenti nel mondo dell’editoria, su come arrivare alla pubblicazione, tra scouting tradizionale e opportunità delle piattaforme digitali. Con Francesca Giannone, autrice di La portalettere, Rokia, autrice di The Truth Untold. La verità nascosta, Antonella Ferrara, presidente e direttrice artistica del festival Taobuk, Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, Tiberio Sarti, amministratore delegato delle Librerie Ubik, Edoardo Scioscia, presidente del Libraccio, Eugenio Trombetta Panigadi, consigliere delegato di Ibs. Moderano Silvia Cannarsa e Antonio Prudenzano, rispettivamente redattrice e responsabile editoriale de ilLibraio.it. Ed è rivolto alle scuole il progetto di Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri che si propone di avvicinare gli studenti e le studentesse delle secondarie superiori alla professione del libraio.

La Lettura Intorno – BookCity tutto l’anno

Nei giorni di BCM23 si terrà anche la terza edizione di La Lettura Intorno – BookCity tutto l’anno, il progetto di inclusione culturale ideato e promosso insieme a Fondazione Cariplo, che si pone in continuità con il precedente programma La Lettura Intorno, ampliandone il raggio d’azione a tutti i nove Municipi di Milano, coinvolgendo l’intero territorio cittadino per costruire un sistema che si ponga l’obiettivo di sostenere la lettura e il libro, soprattutto tra bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni. 

Saranno moltissimi gli incontri rivolti ai più giovani, tra presentazioni di libri e laboratori, spettacoli e azioni partecipate: sabato 18 novembre alle 15.00 il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci ospiterà l’incontro con Amalia Ercoli Finzi, Elvina Finzi e Marta Meli, intitolato Due donne, due scienziate, un universo, rivolto a ragazzi dai dodici anni in su; Lissander Brasca, Simona Scuri e Roberta Sottile saranno protagonisti dell’incontro Pimpa in viaggio in Lombardia! che si terrà da Wow Spazio Fumetto domenica 19 novembre alle 15.30; sabato 18 novembre alle 11.00 alla Centrale dell’Acqua, Valentina Gottardi e Maciej Michno terranno il Workshop Ronzante, rivolto ai bambini dai sei anni in su; domenica 19 novembre alle 11.00 la Libreria delle Ragazze e dei Ragazzi ospiterà l’incontro Una tana tutta per me!, con Loredana Baldinucci, rivolto a bambini dai quattro anni; Paola Cosmacini e Maria Eugenia D’Aquino saranno protagoniste dell’incontro La ragazza con il compasso d’oro. La straordinaria vita della scienziata Émilie du Châtelet, sabato 18 novembre alle 17.30 da PACTA . dei TEATRI, Salone via Dini; domenica 19 novembre alle 15.00 il Teatro Bruno Munari ospiterà Maria Cappello, Francesca Galafassi e Piroddi Angela, per l’incontro Le emozioni sono come i palloncini, per bambini dai tre anni in su; Scoprire Milano dal finestrino di un tram (6-10 anni), con Lorenzo Biffi ed Elia Radico, si terrà da mosso sabato 18 novembre alle 15.00; Marcello Duranti, Sandro Frera e Rita Pugliese saranno protagonisti dell’incontro Da grande voglio fare lo scrittore, domenica 19 novembre alle 12.30 alla Biblioteca Sormani; molto spazio anche ai temi legati ai social, come nel caso di Big Nate. La scuola nell’era di TikTok: sopravvivere all’ansia da prestazione con autoironia e fiducia in se stessi, con Valentina Brioschi e Federica Solca, domenica 19 novembre alle 10.30 alla Biblioteca Sormani. 

La rete di BookCity Milano 2023 

Manifestazione da sempre gratuita e inclusiva, BookCity Milano ha potuto crescere negli anni grazie al sostegno di aziende e imprese, che le permettono di portare avanti il suo palinsesto.

Lunedì 13 novembre, dalle 9.00 alle 13.00 alla Biblioteca Sormani, l’incontro Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole, l’iniziativa del Centro per il libro e la lettura nata da un Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero della Cultura. L’edizione di quest’anno è intitolata Se leggi ti lib(e)ri ed è dedicata alla letteratura fantastica: in occasione dei 50 anni dalla traduzione italiana del romanzo Lo Hobbit e i 50 anni dalla scomparsa dell’autore, J. R. R. Tolkien, il Centro per il libro e la lettura del MiC promuove un convegno indirizzato a studiosi e insegnanti, lunedì 13 novembre dalle 9.00 alle 12.30, alla Biblioteca Sormani; parteciperanno: Oronzo Cilli, Giuseppe Pezzini, Piero Boitani, Carlo Pagetti, Maria Elena Ruggerini, Roberta Capelli e Oriana Palusci, con i saluti del Sottosegretario di Stato al Ministero del Merito e dell’Istruzione Paola Frassinetti; il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sarà collegato da remoto. 

Mercoledì 15 novembre alle 11.00, all’Auditorium “Guido Martinotti”, si terrà l’evento La costruzione della nuova Repubblica da sogno a realtà. Rileggere i lavori dell’Assemblea Costituente a 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, presentazione di un progetto di digitalizzazione e ripubblicazione dei lavori dell’Assemblea Costituente curato da Giuseppe Valditara ed Elisabetta Lamarque, sviluppato da Giappichelli Editore con il sostegno di Intesa Sanpaolo. 

Giovedì 16 novembre alle 20.30 al Teatro Studio Melato il reading – spettacolo musicale Passione, di e con Maurizio de Giovanni, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore, celebre soprattutto per i suoi gialli; la serata teatrale prevede un viaggio nella storia della canzone napoletana, attraverso autori, storie, sentimenti, poetica e musica, quella stessa musica che tanto spesso fa capolino nei romanzi dell’autore. Una co-produzione Intesa Sanpaolo e The Italian Literary Agency.

Sabato 18 novembre alle 10.30 alla Società Umanitaria un incontro dedicato ai giovani e all’orientamento, per parlare di futuro, aspettative, sogni: Incontri possibili: dialogo per disegnare il domani, con lo scrittore Federico Taddia e la partecipazione della giornalista Silvia Nucini, host del podcast Voce ai Libri. Evento promosso da Intesa Sanpaolo nell’ambito dell’iniziativa di orientamento ‘Disegnare il Domani’.

Sabato 18 novembre alle 16.00 alla Fondazione Corriere della Sera verrà proiettato il documentario Otro Renacimiento. Da Napoli a Madrid, dal Prado a Capodimonte, un viaggio tra Italia e Spagna che, nello svelare straordinari capolavori del Rinascimento, si immerge nel tessuto delle città contemporanee, da Napoli a Madrid, da Barcellona a Granada, fino ai paesaggi dell’Aragona e al lascito artistico di Milano, Firenze e Roma. Evento promosso da Intesa Sanpaolo. 

A BookCity Milano 2023 torna anche la lettura ad alta voce nei Bar Atlantic, gli esclusivi bar di Esselunga che nel celebrare vent’anni dalla loro prima apertura, ospitano il Menù della poesia: attori professionisti nei panni di eleganti camerieri reciteranno su richiesta le poesie scelte dal pubblico da un vero e proprio menù poetico, per portare la cultura anche in luoghi inaspettati, permettendo al pubblico di assaggiare una poesia. Da venerdì 17 a domenica 19 novembre, in nove negozi su tutto il territorio cittadino. 

Sabato 18 novembre alle 15.30 all’ADI – Design Museum si parlerà di trasformazioni urbane e di Vivere e abitare le città di oggi – rigenerazione urbana, gentrificazione e sostenibilità: un momento di discussione e confronto su argomenti quanto mai attuali, in particolar modo a Milano. A dispetto della sua complessità, Milano offre un ricco ventaglio di risorse e opportunità di intervento, sempre più necessarie per promuovere il protagonismo delle comunità locali, la coesione sociale, lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio. Evento promosso da Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. 

Dalla pubblicazione della sceneggiatura, mai girata, del docu-film scritto da Franco Solinas e Jean-Paul Sartre, conservato nell’archivio storico Eni, nasce l’incontro “Un Dio nero, un diavolo bianco”: l’Italia, l’Africa ed il cinema: la guerra d’indipendenza algerina, il cinema industriale, il ruolo degli intellettuali, l’anticolonialismo e il terzomondismo in Italia sono protagonisti di un film (e di un libro) che saranno spunto per parlare del complesso clima politico e culturale di un’epoca. Giovedì 16 novembre alle 17.00 al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. Evento promosso da Eni.

Martedì 14 novembre, alle 10.30, Amplifon organizza un appuntamento dedicato all’inclusione sociale delle persone anziane. L’evento, Let’s dream – riflessioni sul sogno tra generazioni, porterà letture ad alta voce nella Casa di Riposo RSA di via Pindaro 44, offrendo ai residenti e alle loro famiglie la possibilità di ascoltare brani tratti da Le avventure di Pinocchio. Tra i lettori ci saranno anche i volontari dell’azienda. L’iniziativa è collegata a “Ciao!”, il più importante progetto di Fondazione Amplifon, partito da Milano nel 2021 e che oggi coinvolge oltre 200 residenze sanitarie assistenziali non profit in tutta Italia. 

Martedì 14 novembre alle 18.00 alla Galleria Campari (Sesto San Giovanni) si terrà l’incontro Storie di libri, parlarne al bar: i caffè di un tempo rappresentavano un luogo di ritrovo per artisti e intellettuali, uno spazio dove gli scrittori potevano confrontarsi sulle proprie poetiche e le ultime tendenze letterarie. Oggi i bar sono luoghi di ritrovo ma anche di lavoro, scambio di idee, condivisione, dove le persone si trovano a leggere, scrivere e presentare libri. Spazio conviviale per eccellenza, quali storie ospitano i bar? Una chiacchierata insieme a Marco Ardemagni, Petunia Ollister e Antonio Prudenzano. Evento a cura di Galleria Campari.

Passeggiate urbane. Dalla Campionaria, a Citylife, a… è l’evento proposto da Fondazione Fiera in collaborazione con BCM, un percorso a tappe con Andrea Cerchi alla scoperta degli spazi della città in grado di portare alla luce il racconto di una memoria urbana che ci permette di conoscere il passato, comprendere meglio il presente e immaginare il futuro. La passeggiata per le scuole secondarie sarà condotta da Gino Cervi.

Attento al valore della lettura anche il Gruppo San Donato Foundation, che ospiterà in alcuni reparti dei suoi ospedali letture ad alta voce. Inoltre, giovedì 16 novembre, nell’Aula Magna del Policlinico San Donato, si terrà l’incontro Scrittura e fotografia terapeutica, per esplorare il potere taumaturgico di scrittura e fotografia con Barbara Pasquariello, Alessia Spina, e Alessandro Pini e la conduzione di Sonia Scarpante; seguirà un mini-laboratorio di scrittura e fotografia terapeutica. L’evento è promosso da Gruppo San Donato Foundation. 

Domenica 19 novembre alle 16.00 nel Salone d’Onore della Triennale si terrà l’incontro Cartaceo #05 – Fare Castelli di Carta: attraverso le parole di Valerio Lundini e le immagini di Carlo Stanga, il pubblico potrà addentrarsi in un surreale elogio dei progetti più spericolati. L’evento è in collaborazione con Burgo Group. 

Lettura su carta e scrittura a mano. L’azione politica e sociale per la loro valorizzazione: Andrea Cangini (Fondazione Luigi Einaudi), Federico Mollicone (Commissione Cultura Scienza e Istruzione) e Simona Malpezzi (Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza) discuteranno di come la politica possa salvaguardare la lettura su carta e la scrittura a mano. L’evento si terrà alla Fondazione Corriere della Sera giovedì 16 novembre alle 11.00 ed è promosso da Federazione Carta e Grafica e Comieco.

Tra i luoghi di BCM23 anche BiM – dove Bicocca incontra Milano, il progetto di rigenerazione urbana del quartiere Bicocca, con una serata dedicata alla presentazione del primo libro di The Milaneser, con la rivista C41 e gli artisti di Specific. 

BCM23 nelle Scuole, nelle Università e negli spazi del Sociale 

Come da tradizione, il programma della manifestazione prevede tanti incontri anche per le tre sezioni BookCity per le Scuole, BookCity Università e BookCity per il Sociale.

Nel palinsesto BCM per le Scuole torna BCZeta. Istruzioni per l’autogestione delle manifestazioni culturali: quanto è difficile progettare un palinsesto culturale? Quali temi approfondire oggi? A rispondere a queste domande saranno 20 studenti e studentesse di due licei milanesi, che hanno accolto l’invito di BCM e del Sistema Bibliotecario di Milano a progettare e curare insieme il palinsesto della Biblioteca Oglio. Gli studenti si sono occupati di organizzare gli appuntamenti della sede, dalla scelta degli argomenti alla definizione del format, fino all’individuazione degli ospiti. Tra i temi scelti: politica e sicurezza, il successo del true crime, l’esplosione del romance, e poi musica, fotografia e intelligenza artificiale, con ospiti come Stefano Nazzi, Stefania Carini, Luca Marconi, Francesca Ponchielli, Edith Joyce, Francesca Cianfrocca, Patrizia Violi, Giuseppe Paternò Raddusa, Francesco Zendri di Rap Italiano Game Over. L’appuntamento è per le giornate di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 novembre, alla Biblioteca Oglio.

Torna anche BookCity Università nelle accademie milanesi, che hanno raccolto l’invito di BookCity a riflettere insieme alle loro comunità e alla città sul tema dell’anno, il Tempo del sogno, declinandolo secondo le competenze specifiche e le materie d’indirizzo: la NABA si sofferma sulla relazione fra libri e film; in Università Luigi Bocconi, a partire dalla lettura del presente, verrà dato spazio alle scienze sociali. L’Università Cattolica propone riflessioni sul sogno di autoaffermazione femminile e sul potere della poesia, della cultura e dei libri di ingaggiare il lettore; il Politecnico di Milano anima i suoi spazi off campus con incontri che guardano al sogno in una prospettiva di trasformazione, delle persone e degli spazi; il palinsesto di Bicocca propone diverse parole chiave in associazione al tema dell’anno: memoria e futuro, reale e immaginato, aspirazioni individuali e delle comunità scientifiche, con riflessioni sui diritti e sul legame fra sogno e incubo. IULM concentra i suoi incontri sul rapporto fra analogico e virtuale, dal mondo del lavoro a quello della comunicazione, fino alla didattica. L’Università Statale indaga le aspirazioni a un futuro sostenibile, sia sul piano sociale sia su quello ambientale, proponendo inoltre un incontro multidipartimentale dedicato a Saffo e al sogno di una rosa. Questi e molti altri ancora sono gli spunti emersi dal palinsesto BookCity Università, che lavora tutto l’anno per coinvolgere gli studenti e realizzare iniziative anche al di fuori del palinsesto novembrino. 

Moltissime anche le realtà che partecipano a BookCity per il Sociale, che coinvolge le carceri di San Vittore, di Opera, Bollate, Minorile Beccaria e ICAM, l’ospedale di Niguarda, il Gruppo San Donato e il San Carlo Borromeo, Casa Jannacci, Fondazione Casa della Carità, Centro Ronda, Fondazione Culturale San Fedele, Fondazione Amici del Trivulzio, Martinitt e Stelline Onlus, con diversi incontri sul tema dell’anno, spettacoli teatrali e musicali, presentazioni e dialoghi, raggiungendo anche gli spazi dell’associazionismo sul territorio, come le Case delle Associazioni e del Volontariato, le Biblioteche di Condominio e gli spazi WeMi. 

I dati di BCM23 

Come da tradizione, BCM si rivolge al pubblico con un palinsesto ricco e variegato, che coinvolge l’intera filiera del libro, dagli scrittori ai fumettisti, editori grandi e piccoli ma anche saggisti e illustratori, blogger e librai, traduttori e bibliotecari, senza dimenticare studenti, insegnanti, lettori forti e occasionali. Sono 3.100 gli autori e le autrici ospiti della manifestazione, con più di 1.500 eventi e oltre 500 editori coinvolti; saranno oltre 390 i volontari nelle 300 sedi diffuse su tutto il territorio cittadino, tra cui 43 librerie e 27 biblioteche. BCM23 ospita inoltre 190 progetti dedicati alle classi di Milano e della Città Metropolitana all’interno di BookCity per le Scuole, 13 tra università e accademie milanesi nel palinsesto di BookCity Università, senza dimenticare i progetti di BookCity per il Sociale, che raggiunge carceri, ospedali, luoghi della carità e biblioteche di condominio.

Il programma, in costante aggiornamento, ed eventuali indicazioni per accedere agli appuntamenti, sono disponibili sul sito della manifestazione all’indirizzo www.bookcitymilano.it.

L’Associazione BOOKCITY MILANO è presieduta da Piergaetano Marchetti e diretta da un Comitato d’indirizzo di cui fanno parte Carlo Feltrinelli, Luca Formenton, Piergaetano Marchetti e Stefano Mauri. La coordinazione dell’edizione 2023 è stata affidata a Luca Formenton, Presidente della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, con il supporto di Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri. Ai lavori dell’Associazione partecipa, in rappresentanza del Comune di Milano, l’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e, per l’Associazione Italiana Editori, il suo Presidente Ignazio Cipolletta. 

#BCM23www.bookcitymilano.itFB: BookCity Milano | IG: @bookcitymilano | X: @BOOKCITYMILANO | TikTok: @bookcitymilano 

Stanzione, la privacy riequilibra lo strapotere digitale

“Tempo fuori luogo” è il titolo di un noto romanzo che, a sua volta, richiama le parole di Amleto, mentre si chiede – dopo il dialogo con lo spettro del padre – se spetti proprio a lui rimetterlo in sesto. E tuttavia, è anche una definizione possibile, forse la più aderente, del tempo presente: complesso, straniante, ma anche fondativo, perché percorso da uno dei più grandi mutamenti antropologici che la storia possa annoverare: quello indotto dall’IA. La “crisi” (etimologicamente “separazione”, ma anche “scelta” e “giudizio”) che, per Koselleck è tratto distintivo del moderno, caratterizza infatti, ancor più, l’oggi, come momento di distinzione e passaggio, appunto, tra un prima e un dopo e di scelta tra più opzioni e più direzioni. Un tornante della Storia in cui si scrive il futuro e si assume la responsabilità di governarlo. I dati sono la materia di questa rivoluzione e proteggerli significa garantire che sia l’innovazione al servizio della persona, non viceversa.Papa Leone XIV ha dichiarato di aver scelto il proprio nome anche rifacendosi alla figura di Leone XIII che, nell’enciclica Rerum Novarum, aveva trattato, con lungimiranza, le questioni connesse al mutamento sociale indotto dalla rivoluzione industriale. Tale scelta è stata motivata richiamando, tra l’altro l’esigenza, per la Chiesa, di offrire oggi il proprio insegnamento sociale a fronte della rivoluzione, non solo industriale! dell’i.a.E quando, tra le ragioni della scelta del nome di un Pontefice concorre anche il bisogno di governare le sfide lanciate all’umanità dalla tecnologia, essa non appare più solo tale, ma costituisce un fattore d’incidenza determinante sulla stessa antropologia sociale. Erano stati, del resto, già denunciati i rischi dell’algocrazia richiamandosi, anche in occasione dello scorso G7, un profondo bisogno di “algoretica”, ossia di un’impostazione etica nel governo della tecnica, con senso del limite e rispetto del primato della persona. Si avverte, sempre più forte, l’esigenza di porre, al centro del processo d’innovazione l’uomo, con i suoi diritti e le sue libertà, perché non divenga – richiamando Paul Valéry- schiavo della stessa potenza che ha creato.Questo bisogno cresce ogni giorno di più, parallelamente alla diffusione, capillare e rapidissima dell’i.a. che, soltanto pochi anni fa, poteva apparire un’idea quasi asimoviana, talmente lontana e futuribile da non suscitare l’interesse se non dei pochissimi addetti ai lavori. L’i.a. si delinea invece, oggi, sempre più quale “general-purpose technology”: tecnologia suscettibile di influenzare un intero sistema economico, su scala ovviamente non solo nazionale.L’utilizzo dell’intelligenza artificiale si estende infatti, in misura crescente, negli ambiti più diversi della vita sociale. L’Onu stima nel 40% dei posti di lavoro la probabile ricaduta occupazionale dell’i.a., con un mercato globale che in questo settore potrebbe raggiungere i 4,8 trilioni di dollari, pari circa all’economia tedesca, sia pur con una significativa curvatura oligopolistica (solo 100 aziende, principalmente tra Stati Uniti e Cina, partecipano del 40% della spesa globale in ricerca e sviluppo).Nel settore sanitario l’i.a. promette un significativo miglioramento nella qualità e nell’efficacia della cura e della diagnosi. Se “FaceAge” consente di analizzare le foto del viso per stimare le probabilità di sopravvivenza dei pazienti oncologici, un nuovo modello algoritmico potrà leggere la “materia oscura” del Dna. Per la prima volta un robot è riuscito a eseguire un intervento chirurgico su un simulatore di paziente senza ricorrere ad alcun contributo umano. E se la fiducia dei pazienti nell’i.a cresce (fino al 33%), nel 36% dei casi si teme che essa possa pregiudicare il rapporto con il medico o addirittura sostituirlo (29%). Si apprezzano, da questo punto di vista, la riserva di decisione in capo al medico e il divieto di selezione nell’accesso alle cure secondo criteri discriminatori, sanciti dal d.d.l. sull’i.a.Il Consiglio d’Europa, con una recente raccomandazione, sottolinea come un uso attento dell’i.a. in carcere possa contribuire a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, anche superando la distanza tra “il dentro e il fuori”, a condizione che l’algoritmo non divenga giudice della persona e non le si sostituisca.Nell’arco di poco più di un anno e mezzo l’i.a., in particolare generativa, è stata così protagonista di una vera e propria rivoluzione non soltanto tecnologica ma, in senso ampio, sociale, culturale, politica, antropologica.. Oggi chiunque di noi ha la possibilità di avvalersi dell’i.a. per qualunque ricerca, pur con il rischio dell’effetto-ancora, ovvero della tendenza ad affidarvisi senza alcun senso critico né volontà di approfondimento, con un approccio quasi oracolare. Ricerche recenti dimostrano come il 66% dei dipendenti che utilizzano l’i.a. generativa per ragioni professionali si affidino al risultato da essa proposto senza valutarne l’accuratezza. Non solo.Tra l’urgenza della cronaca e il “rumore della storia”, l’i.a. si insinua nella tattica bellica, alimentando la guerra algoritmica nel dominio cognitivo, con manipolazione di contenuti, deterrenza digitale e narrazioni polarizzanti. Si stanno sviluppando caschi integrati con realtà aumentata e i.a. per potenziare le capacità sensoriali dei soldati. In Ucraina il sistema Delta fornisce analisi strategiche predittive utili a orientare l’azione difensiva, mentre in Israele Red Alert elabora modelli predittivi per anticipare i tempi di evacuazione, a tutela dei civili. Benché non sostituisca l’uomo, l’i.a. ne orienta, dunque, le decisioni persino su di un terreno così drammaticamente umano come quello bellico, fatto di carne e sangue, che nessun algoritmo può cancellare.Indice degli argomenti
A nostra immagine e somiglianza/ Metis e nous/Eros e thanatos/le domande di Aurora/l’amico empatico/Gli incomparabili benefici che, potenzialmente, l’i.a. può offrire possono risolversi in pericoli intollerabili in assenza della necessaria consapevolezza che ne esige l’uso.Questo vale soprattutto per i minori che, come “nativi digitali”, intessono con le neotecnologie un rapporto quasi osmotico, con indubbi benefici (si pensi soltanto allo sconfinato patrimonio d’informazioni dischiuso da un solo click) ma anche, talora, rischi notevoli. In due soli anni sono, infatti, cresciuti del 380% i casi di uso d’i.a. per creare materiale pedopornografico, talora a partire da immagini reali cedute dietro ricatto dagli stessi minori, con un’esposizione di adolescenti cresciuta del 35% per i ragazzi e del 67% per le ragazze nello stesso arco temporale.L’ età adolescenziale si conferma, del resto, delicatissima non solo per il rischio di dipendenza da dispositivi digitali ma anche per l’esposizione al bullismo e, soprattutto, al cyberbullismo. Secondo stime Istat, quest’ultimo risultava incidere, già nel 2023, sul 34% degli adolescenti (in particolare stranieri) e rispetto a tale fenomeno, proprio in ragione della sua gravità, la tutela accordata dal Garante interviene con la massima rapidità. Per prevenire bullismo e discorsi d’odio è, tuttavia, indispensabile un’educazione dei giovani alle relazioni (anche on-line) e al rispetto: non a caso scelta come parola dell’anno dalla Treccani.Non solo le piattaforme e i social, ma anche l’i.a. generativa innerva profondamente le vite degli adolescenti. Per questa ragione è importante che l’accesso a tali dispositivi e, più in generale, alla rete, non avvenga in solitudine e in assenza della necessaria “pedagogia digitale”, comunque eludendo i limiti di età previsti normativamente per un consapevole consenso digitale.Ora, non si tratta tanto, né solo, di innalzare questi limiti che, in un contesto di digitalizzazione della vita sin dalla pre-adolescenza, rischierebbe di aumentare la distanza tra la realtà e la norma, rendendola ineffettiva. Ciò su cui è necessario il massimo rigore è-come dimostra l’azione del Garante sul punto- il rispetto degli obblighi di age verification e, soprattutto, una comune allenza delle istituzioni e delle comunità educanti per la promozione della consapevolezza digitale dei minori. La scuola, le scuole, stanno facendo molto; il Garante è al loro fianco in quest’ attività di formazione della cittadinanza digitale.Per molti adolescenti i chatbot sono, del resto, divenuti ormai delle vere e proprie figure di riferimento (Replika si autodefinisce “l’amico empatico”). Addirittura alcuni sviluppano una sorta di legame affettivo, empatico con questi chatbot anche in ragione del loro tono spesso eccessivamente lusinghiero, assolutorio, consolatorio e del loro configurarsi come un approdo sicuro in cui rifugiarsi, al riparo dal giudizio altrui. E’ quello che viene definito il loop dell’empatia infinita, che genera appunto dipendenza spingendo a svalutare, per converso, i rapporti umani (che appaiono troppo complessi e poco satisfattivi), inducendo così all’isolamento. Sono agli atti delle indagini per la tragica scomparsa di una giovanissima ragazza le domande da lei rivolte a ChatGpt sulla “tossicità” dell’amore e sulla relazione sentimentale. E’ significativo che in Florida penda un giudizio sull’imputabilità a un chatbot del suicidio di un ragazzo 14enne, che con l’assistente virtuale aveva sviluppato un rapporto talmente intenso da considerarlo equivalente a quello con una persona, con una pericolosa sostituzione della figura dell’altro. Di cui, tuttavia, il robot non possedeva e non può possedere l’intelligenza emotiva, la capacità di cogliere la fragilità psicologica dell’interlocutore necessaria, tra l’altro, per dissuaderlo, appunto, da gesti estremi.Per quanto creato a immagine e somiglianza dell’uomo, infatti, il robot può certamente sviluppare, la metis ma mai la nous. Su questo terreno si arresta la capacità mimetica – non più soltanto protesica – dell’i.a. E se l’identità è nella relazione, i rapporti intessuti con i robot rischiano di alterare profondamente la stessa identità individuale e la percezione dell’altro.Esistono persino “deadbot”, ovvero chatbot che riproducono voce e volto dei defunti, rispetto ai quali si rischia di sviluppare una proiezione affettiva che giunga a confondere persino i confini della vita. L’i.a. s’insinua, così, persino nei due fuochi dell’esistenza individuati da Freud in eros e thanatos: le pulsioni fondamentali dell’uomo.E proprio in quanto capace, prima e oltre che colmarne le carenze, di simulare l’uomo e la sua razionalità, fino appunto a sostituirlo nella relazione affettiva, l’i.a. è protagonista di un vero e proprio mutamento d’epoca, in cui il mondo è intermediato da algoritmi che plasmano la percezione individuale e sociale, l’opinione pubblica, il pensiero.Il genere dell’algoritmo Ritenendolo neutro, all’algoritmo si affidano scelte progressivamente più importanti, attendendosene prevedibilità e infallibilità ma sottovalutandone, spesso, il potere trasformativo e l’attitudine a cristallizzare, talora, i pregiudizi di chi lo progetta. La stessa selezione, generalmente non neutra dei contenuti, da parte dell’i.a., può avere implicazioni importanti sulla formazione dell’opinione pubblica, della coscienza sociale, persino della memoria storica o dell’identità collettiva con il rischio di eludere le garanzie fondative della costruzione democratica.E non sono irrilevanti i bias di genere da cui sono affetti gli algoritmi che, anziché superare rischiano di perpetuare condizioni di discriminazione radicate. L’algoritmo non riflette, infatti, imparzialmente tutto il sapere del mondo ma, anzi, può ben riprodurre gli stereotipi e i pregiudizi sottesi, più o meno implicitamente e consapevolmente, al nostro pensiero, fotografando una realtà diseguale, iniqua come se essa fosse valida sempre, dunque elevando l’eccezione a regola.Come chiarisce il Politecnico di Torino, infatti, se “la parola uomo capita vicino alla parola dottore più spesso di quanto capiti vicino alla parola infermiere e, viceversa, se la parola donna è accostata più spesso alla parola infermiera, il modello imparerà che la donna è l’infermiera e l’uomo il medico”. Il che vorrebbe dire cancellare decenni, se non secoli, di lotta per l’emancipazione femminile. Dobbiamo, allora, insegnare agli algoritmi che la donna ben può essere medico e l’uomo ben può essere infermiere e utilizzare, anzi, la tecnologia perché promuova le nostre libertà, anzitutto superando ogni forma di discriminazione.Gli algoritmi sono poi spesso utilizzati per produrre deepfake, generalmente in danno di donne o minoranze; di coloro i quali sono ritenuti, per natura, rappresentazione o circostanza, più fragili. Anche per questa ragione, il Garante è intervenuto, nel corso dell’anno, rispetto a istanze di tutela inerenti la temuta diffusione di immagini artefatte mediante i.a., espressiva di una forma di prevaricazione ulteriore rispetto al sextortion e al revenge porn, che ha impegnato l’Autorità in 823 procedimenti nel 2024.Ciò che rende ulteriormente più complessa l’intelligenza artificiale è, del resto, oltre all’attitudine emulativa, mimetica della razionalità umana, la sua capacità di sviluppo, almeno in parte, autonomo, tale da “deviare” dal modello progettato (“disallineamenti emergenti”). E’ noto il caso di un algoritmo che, nell’84% delle simulazioni volte appunto a testarne l’allineamento, ha tentato di ricattare l’ingegnere (ipotetico) che ne avrebbe prospettato la disattivazione, minacciando di rivelare indiscrezioni sulla sua vita privata.Come nei paradigmi letterari più ricorrenti il robot si emancipa, dunque, dal suo creatore ribellandoglisi addirittura. Il rischio diviene tanto maggiore, naturalmente, ove la deviazione (ad esempio con la fornitura di indicazioni sulla fabbricazione di armi o sull’uso di violenza) riguardi presupposti essenziali di sicurezza e incolumità. Di qui l’importanza di normative, quali quelle europee di protezione dati e sull’i.a., che impongono verifiche periodiche sul grado di rischio per i diritti umani connesso all’uso delle tecnologie, garantendone sempre la supervisione umana. Per questa ragione, l’approccio umanocentrico della disciplina europea- è, per quanto perfettibile- quello maggiormente coerente con una democrazia personalista e quell’etica della responsabilità cui alludeva Max Weber.La protezione dei dati – tutelando la componente più profondamente “umana” dell’innovazione; la materia viva del digitale- è l’elemento fondativo di quest’impostazione; il principale argine a un esercizio illiberale e irresponsabile del potere; oggi, appunto, sempre più digitale, con la sua “bulimia di mezzi e atrofia di fini” .La verticale del potereSe il potere, con Carl Schmitt, è anzitutto definizione di identità, quello “ingiuntivo”, esercitato da algoritmi e piattaforme con la profilazione, la selezione e talora l’alterazione dei contenuti, si dimostra sempre più incisivo e decisivo nelle dinamiche democratiche. I dati ridefiniscono l’idea di sovranità e il confine tra pubblico e privato, potere e supremazia, mentre l’i.a. diviene il fulcro della competizione geopolitica. “Il suddito ideale del regime totalitario” è, ricordava Hannah Arendt, colui per il quale sfuma la “differenza tra realtà e finzione, tra il vero e il falso”. Emerge dunque, in tutta la sua urgenza, il pericolo del ricorso a deep fake o sedicenti post-verità: una vera propria sfida per le democrazie, sempre più esposte al rischio della degenerazione autocratica. Così, nel momento in cui Meta rifiuta il fact-checking e il controllo delle piattaforme si dimostra componente centrale della geopolitica, baricentro dei suoi rapporti di forza, il digitale si delinea sempre più come un potere da includere, come tale, nel principio di separazione. Lo ha inteso l’Europa che, con il Gdpr e le altre norme sul digitale, ha tracciato il “Nomos der Erde” della geopolitica dei dati, comprendendone fino in fondo il valore e fondando sulla regolazione la propria sovranità digitale. Significativo, in tal senso, il valore politico riconosciuto, dalle varie Amministrazioni americane succedutesi dalla sentenza Schrems, agli accordi Europa-Usa sul trasferimento dei dati, nella consapevolezza di come al mercato europeo non possa accedersi senza rispettarne le regole. Speculare anche la tendenza al “cloud repatriation”, ovvero all’ emancipazione, da parte europea, dalla dipendenza americana nel controllo dei dati di aziende e istituzioni, oggi vincolato al 70% alle big tech.Parte essenziale della strategia europea di governo del digitale è anche la regolazione dell’altrimenti illimitato potere privato delle piattaforme, comprensiva oggi anche del Regolamento sul targeting politico.Esso assegna alle Autorità di protezione dei dati un ruolo rilevante nell’impedire che la profilazione e la conseguente selezione “targettizzata” dei contenuti alteri le più essenziali dinamiche democratiche. Alle piattaforme- i “mercanti dell’attenzione” cui allude Tim Wu, si rischia infatti altrimenti di delegare, con la legge del mercato, la definizione delle nostre libertà e l’esercizio della democrazia, ridisegnando una nuova “verticale del potere” al di fuori delle garanzie dello Stato di diritto. Quest’esigenza di redistribuzione del potere muove dalla consapevolezza di come la rinuncia all’introduzione di una forma, sia pur limitata, di responsabilizzazione dei poteri privati rifletta uno slittamento dell’idea di libertà su quella di anomia, quando l’assenza di regolazione non produce eguaglianza ma subalternità agli imperativi del mercato.Ed è proprio questo effetto distorsivo, anzitutto in termini democratici, che la regolazione europea del digitale, pur tra inevitabili ombre e luci, mira a contrastare, ridisegnando il perimetro dei poteri privati e ponendo la tecnica al servizio della persona. E’ questa la strada su cui proseguire, tenendo insieme innovazione, iniziativa economica, tutela della persona.Se è vero, del resto, che l’Europa, sul piano interno, ha fondato la propria identità sul diritto e non sul potere, è altrettanto vero che nelle relazioni internazionali – e nel digitale soprattutto – ha tentato di affermare il proprio potere sul diritto, delineando una terza via tra protezionismo cinese e neo-mercantilismo americano. Così anche per l’i.a., attorno alla quale l’AI Act tenta di far convergereprogresso e libertà, in un progetto di governo dell’innovazione in cui la protezione dei dati assume un ruolo centrale.I dati personali sono infatti, oggi il peso specifico della libertà; parametro e condizione, al tempo stesso, delle garanzie democratiche.E’ significativa, in questo senso, la riserva di competenza sancita, dall’Ai Act, in favore delle autorità di protezione dei dati, rispetto all’uso di sistemi di i.a. ad alto rischio in ambiti sensibili quali, in particolare, quelli delle attività di contrasto, gestione delle frontiere, giustizia e democrazia. Nell’esercizio della delega legislativa di adeguamento dell’ordinamento interno all’Ai Act, tale riserva di competenza dovrebbe essere valorizzata, anche con la previsione di un meccanismo agile ed efficace di coordinamento tra le istituzioni, a vario titolo coinvolte, nella complessa gestione dell’i.a.La frontiera digitaleL’enorme mole di dati connessa al funzionamento dell’i.a. rende, proporzionalmente, sempre più rilevante l’esigenza di tutela della sicurezza dei dati stessi e dei sistemi che li ospitano: quella digitale è ormai, infatti, la frontiera più delicata e vulnerabile (perché mobile, dinamica, immateriale) dei Paesi. Si pensi all’esplosione, in Libano, dei cercapersone dei miliziani di Hezbollah, imputabile probabilmente a un malware mai così fatale. Si tratta di un esempio dei più paradigmatici di quanto permeabile possa essere il confine virtuale da difendere, da attacchi asimmetrici e pulviscolari. Non di rado, poi, le informazioni illecitamente carpite sono rivendute a caro prezzo e per scopi i più vari, alimentando un mercato dei dati che trae forza proprio dalle vulnerabilità informatiche.I dati del Clusit evidenziano le vulnerabilità che caratterizzano, spesso, le infrastrutture del sistema-Paese- inteso nella duplice componente del settore privato e di quello pubblico- sulle quali l’attenzione del Garante è, non da ora, massima.Il processo di digitalizzazione (soprattutto, ma non solo) delle pubbliche amministrazioni è avvenuto infatti, in Italia, in maniera fortemente disomogenea e, soprattutto, al di fuori di un progetto organico e trasversale. Lo sviluppo maggiore della digitalizzazione si è riscontrato, in particolare, durante la pandemia e, quindi, con il PNRR, che lo ha incluso tra i suoi obiettivi principali. Tuttavia, non sempre la spinta all’innovazione è stata sostenuta da una consapevolezza adeguata dei rischi che essa, se non ben governata, comporta. Di qui, anche, le vulnerabilità dei sistemi informativi, che sono tanto di natura tecnologica (la tecnica evolve sempre più velocemente delle procedure amministrative in cui è inscritta) quanto imputabili al “fattore umano”.Appare, così, sempre più necessaria l’introiezione, da parte del personale del settore pubblico e di quello privato, di una complessiva cultura della protezione dei dati. Ciascuno deve essere consapevole della rilevanza della propria azione per la garanzia della sicurezza della “frontiera digitale” del Paese: fa parte di quella cultura del digitale senza la quale nessuna strategia di tutela è possibile. Questa consapevolezza è il presupposto ineludibile per riforme che siano non soltanto e mera innovazione tecnica, ma che sanciscano invece un reale progresso in termini di libertà e di garanzie democratiche. Del resto, se il digitale è un bene comune, per non essere vittima della tragedia di Hardin necessita non di un Leviatano, ma di un governo lungimirante e di un impegno quantomai collettivo a sua tutela.Sebbene le criticità ancora non manchino il Garante ha, sinora, svolto un’azione importante di prevenzione delle vulnerabilità informatiche e contribuito alla messa in sicurezza di moltissime banche dati anche strategiche, pubbliche e private. La disciplina di protezione dei dati – permeata dal principio di responsabilizzazione, che onera i titolari di un ruolo anche pro-attivo di tutela – ha rappresentato, in questo senso, uno stimolo importante al rafforzamento delle garanzie, non solo tecniche, nella gestione dei dati e nel rischio “sociale” ad essa connesso. Le vulnerabilità cui possono essere esposti patrimoni informativi, talora anche di cruciale rilevanza possono avere, infatti, implicazioni importanti in termini di sicurezza nazionale e pubblica oltre che di riservatezza individuale, tanto più alla luce della diffusione dell’i.a. che si avvale di quantità di dati notevolissime per addestrare i propri sistemi.L’impatto potenziale di tali fenomeni è apparso plasticamente evidente con la diffusione, lo scorso autunno, di notizie inerenti presunti dossieraggi svolti mediante accessi abusivi a banche dati sia pubbliche che private. Il Garante ha tempestivamente costituito una specifica task-force interdipartimentale, per contrarre i tempi istruttori e semplificare taluni passaggi procedurali, così da coniugare efficacia e rapidità dell’accertamento. Le notizie sui presunti dossieraggi hanno restituito, con plastica evidenza, il valore della privacy che troppo spesso si sottovaluta e che, tuttavia, non può essere apprezzato solo nel momento della patologia. Serve agire (e proteggersi) prima.E’ necessario che ciascuno si faccia portatore di quella cultura della privacy che renda il rispetto della norma un’attitudine, un vantaggio competitivo e non un mero onere burocratico.Vecchie e nuove vulnerabilitàLa diffusione della cultura della protezione dei dati è, del resto, tanto più necessaria in un ambito, quale quello sanitario, in cui massima è l’esigenza di coniugare condivisione delle informazioni a fini di ricerca, governance sanitaria ed efficienza diagnostica e protezione di dati espressivi di una fragilità del corpo o della psiche. Questa tensione riflette, del resto, la natura complessa del diritto alla salute, nell’art. 32 della Carta non a caso descritto come diritto fondamentale, tanto quanto interesse della collettività.Analoga complessità è propria del diritto alla protezione dei dati personali: diritto sancito come fondamentale dalla Carta di Nizza ma, anche, caratterizzato da una “funzione sociale” espressa con nettezza dal Gdpr. Questo parallelismo tra pubblico e privato, individuale e collettivo caratterizza tutta la questione dell’innovazione in sanità. Mai come oggi essa è, infatti, percorsa dalla tensione tra data sharing e privacy, soprattutto in un contesto di costruzione dello Spazio europeo dei dati sanitari fondato, nel Regolamento da poco approvato, proprio sulla valorizzazione delle informazioni sanitarie e sulla loro condivisione a fini di ricerca e miglioramento delle cure.In questa prospettiva d’integrazione dei sistemi informativi sanitari degli Stati membri, è sempre più necessario investire, a livello interno, su una digitalizzazione sostenibile della sanità, che consenta di valorizzare i dati sanitari, tutelando al contempo la riservatezza del paziente.E’ questo l’obiettivo sotteso alle indicazioni fornite, dal Garante, rispetto al FSE e all’Ecosistema dei dati sanitari, volte in particolare ad assicurare omogeneità nelle garanzie accordate sul territorio nazionale, non potendo ammettersene una tutela a geometria variabile.La digitalizzazione del lavoro impone, del resto, alcune essenziali cautele per impedire che le garanzie faticosamente conquistate sul terreno giuslavoristico per riequilibrare la posizione di vulnerabilità del dipendente, siano eluse da mere scorciatoie tecnologiche. La protezione dei dati svolge un ruolo centrale nel coniugare esigenze datoriali e libertà del lavoratore, anche alla luce delle innovazioni indotte dalla gig economy, che non può degenerare in una forma di caporalato digitale.Particolarmente significativo, in tal senso, il provvedimento adottato nei confronti di una società di food delivery che organizzava il lavoro mediante piattaforma, in assenza delle necessarie garanzie per i lavoratori.Giurisdizione e informazione sono due presidi essenziali della democrazia, il cui rapporto si snoda attorno a un equilibrio delicatissimo tra indipendenza e responsabilità. Raccontare la giustizia è, quindi, un’attività tanto importante quanto complessa, nel costante tentativo di coniugare istanze molteplici quali il diritto di informazione, la “trasparenza” dell’amministrazione della giustizia, il diritto di difesa, la privacy delle parti e dei terzi a vario titolo coinvolti nel processo.Anche quest’anno, il Garante è dovuto intervenire per richiamare gli organi d’informazione al rispetto del criterio di essenzialità dell’informazione, a fronte di eccessi come nel caso della diffusione dei colloqui intercettati, in carcere, tra l’imputato di un noto femminicidio e i genitori. Il principio di essenzialità dell’informazione costituisce infatti, soprattutto in contesti di tale drammaticità, l’unico argine al rischio di sensazionalismo in cui può degenerare la cronaca giudiziaria. Per questo e per evitare una paradossale vittimizzazione secondaria, il Garante ha avvertito i media dell’illiceità connessa all’eventuale diffusione del video dell’autopsia di Chiara Poggi, oggetto di un recente provvedimento di blocco.La valutazione della reale funzionalità del dato ai fini informativi deve essere, del resto, ora condotta anche alla luce della maggiore selettività imposta dalle recenti riforme sul terreno della pubblicità degli atti di indagine. Soprattutto rispetto alle intercettazioni, sono state infatti accentuate le garanzie di riservatezza dei terzi, anche circoscrivendo l’ambito circolatorio (endo- ed extra-processuale) dei contenuti captati, a tutela della privacy di tutti i soggetti (non solo le parti) le cui conversazioni siano captate.Le esigenze di riservatezza sono, peraltro, valorizzate dalla riforma, attualmente in seconda lettura, del sequestro dei dispositivi elettronici, rispetto alla quale è importante garantire un equilibrio ragionevole tra esigenze investigative e privacy, non sacrificando in misura sproporzionata né le une né l’altra.Ragionevole appare- come abbiamo avuto modo di sottolineare alla Camera- l’equilibrio sancito dalla proposta di legge sulle persone scomparse, volta a consentire l’acquisizione dei tabulati telefonici e telematici se ritenuta necessaria per esigenze di tutela della vita e dell’integrità fisica dell’interessato. Si tratta di uno dei (molti) esempi di come la privacy, lungi dall’essere un diritto “tiranno”, prevaricatore rispetto agli altri interessi in gioco, sia invece un diritto “di frontiera”, perché tenuto a coniugare libertà e solidarietà, diritto e tecnica, dignità e sicurezza. Su quest’equilibrio dovrebbe attestarsi anche l’attuazione della sentenza della Corte costituzionale sul diritto all’affettività in carcere, costituendo la privacy un tassello importante di quel “percorso di inveramento del volto costituzionale della pena” invocato dalla Consulta.Memoria e responsabilitàIl breve excursus di alcuni dei temi trattati dal Garante restituisce, benché solo in parte, l’idea dell’ampiezza dell’azione dell’Autorità, tenuta a tutelare la persona in ogni contesto in cui i suoi dati siano trattati: dai rapporti commerciali alla sanità, dall’istruzione al giornalismo, dalla giustizia all’immigrazione, dalla pubblica sicurezza ai social network.La garanzia di una tutela così ampia è affidata al costante e instancabile impegno di un contingente di personale ristretto ma qualificato che intendo, unitamente al Collegio e al Segretario generale, sinceramente ringraziare, per l’abnegazione e la professionalità. Ringrazio anche le Autorità che hanno inteso offrirci, in vario modo, sostegno, nonché il corpo della Guardia di Finanza, per l’insostituibile collaborazione.La trasversalità dell’impegno del Garante si riflette anche, del resto, sulla varietà delle tipologie dei provvedimenti suscettibili di adozione e che, anche quest’anno, si sono articolati in atti di natura eterogenea, tesi a modulare al meglio l’azione amministrativa sulla base delle esigenze di volta in volta emergenti.Spesso, anzi, l’efficacia della strategia sta nella sua natura integrata; nel suo coniugare, cioè, diverse dimensioni e direttrici dell’agire amministrativo. Emblematico, in questo senso, il fenomeno del telemarketing, rispetto al quale le misure sanzionatorie, pur rilevanti per entità e presupposti (in un caso di oltre sei milioni di euro), sono state affiancate da attività complementari, di natura preventiva, remediale e consultiva, non meno significative.Il Garante ha partecipato, peraltro, a numerosi tavoli di lavoro (uno anche con la Polizia di Stato, per la disciplina della videosorveglianza per fini di sicurezza integrata) e siglato diversi protocolli d’intenti (uno dei quali con l’Arma dei Carabinieri) per coordinare la propria azione con quella di altre istituzioni, realizzando proficue sinergie.Importante anche, per contenuti ed esiti, l’attività del G7 privacy promossa dal Garante lo scorso ottobre, che ha rivelato un comune sentire, sulla cui base poter fondare azioni condivise e realizzare gli impegni delineati nel piano di azione, riaffermando il valore del metodo proprio del G7: il confronto, la cooperazione, lo scambio di esperienze come migliore strumento di governo di fenomeni complessi.Si tratta di un metodo che, mai come per il digitale, è necessario adottare per poter affrontare fenomeni ontologicamente transazionali, legati a una realtà che ha superato da tempo i confini degli Stati e delle giurisdizioni e rispetto alla quale, quindi, non si può che ragionare in termini globali. Ogni regola in quest’ambito deve avere una vocazione – o, quantomeno, un’aspirazione – il più possibile sovranazionale, sostituendo orizzonti ai confini.Un dialogo ampio è stato promosso mediante una consultazione pubblica sul modello “pay or ok” utilizzato da alcuni soggetti economici, per individuare soluzioni coerenti con le esigenze sottese ma, anche, con la necessità di impedire che la monetizzazione dei dati sancisca una vera e propria patrimonializzazione delle libertà. Promuovere un confronto quanto più possibile ampio su temi importanti e fondarvi una regolazione il più possibile aderente alle istanze sociali è, infatti, il modo migliore per interpretare la protezione dei dati come cultura, comune sentire che avvicini “la vita e le regole”, per riprendere il titolo di un bellissimo libro di Stefano Rodotà. E’ questa la responsabilità che deve necessariamente bilanciare un potere, quale quello digitale, che la protezione dei dati ha il compito di porre al servizio della persona e della sua dignità. In fondo, la vera caratteristica distintiva di questo diritto rispetto al corrispondente americano del right to be left alone risiede nelle radici della storia europea e nel valore che la dignità vi ha assunto, quale reazione alla tragica esperienza dei totalitarismi.Nel governo dei dati e del loro potere si intrecciano questa consapevolezza e questa responsabilità, che il Garante assume come fondamento e obiettivo, al tempo stesso, della propria azione. Ricordando, con le parole di Josè Saramago, che siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che assumiamo.

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