Scuole, ecco quelle che potrebbero riaprire già lunedì 29 marzo

C’è chi potrebbe riaprire le scuole già lunedì 29 marzo. Se il Lazio dovesse restare in zona rossa tutte le scuole resterebbero chiuse, ma se dovesse tornare in arancione, la situazione cambierebbe.

L’orientamento iniziale era quello di mantenere la didattica a distanza per tutti fino a dopo Pasqua, cioè con ritorno in classe fissato, per zone gialle e arancioni, per martedì 6 aprile.

In realtà alcune Regioni, Lazio compreso, hanno annunciato l’intenzione di aprire alcune scuole già a partire da lunedì 29 marzo e fino a mercoledì 31 marzo, sempre ammesso che i dati epidemiologici consentano il passaggio almeno in zona arancione o, ancora meglio, in zona gialla.

Da sabato 3 aprile a lunedì 5 aprile, giorno di Pasquetta, ricordiamo, tutta Italia entrerà in zona rossa, con negozi e ristoranti chiusi e spostamenti vietati anche all’interno del proprio comune.

Riapriranno elementari e medie, dad per superiori

L’intenzione di aprire alcune scuole nel Lazio (qualora la regione tornasse in zona arancione) è stata annunciata dall’assessore regionale al Lavoro e alla Scuola, Claudio Di Berardino.

In una nota ha specificato che lunedì potrebbero riaprire gli asili nido, le materne, le scuole elementari e le scuole medie. Continuerà, invece la dad per quanto riguarda le scuole superiori. La decisione riguarda le giornate antecedenti le vacanze di Pasqua e cioè il 29, 30 e 31 marzo.

Questa decisione sarà formalizzata nelle prossime ore con una ordinanza regionale a firma del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Così il governatore: “Da lunedì nel Lazio, se zona arancione, ripartono le scuole in presenza: asili, elementari e medie. Dopo Pasqua potranno riaprire le superiori, garantendo agli studenti di fare il tampone rapido gratuito e senza certificato medico in tutti i drive in della regione”.

L’assessore: “Decisione presa per favorire studenti più piccoli”

La scelta, ha spiegato ancora Di Berardino, “è stata elaborata anche a seguito di un incontro avvenuto questa mattina con tutte le organizzazioni sindacali del comparto scuola che hanno concordato con l’opportunità di continuare con la Dad al 100 per cento fino a Pasqua per gli istituti superiori”.

A partire da lunedì 29 marzo e per tutto il mese di aprile gli studenti potranno effettuare i tamponi senza ricetta medica negli hub regionali. “Con queste soluzioni crediamo di rispondere in modo adeguato alle esigenze delle famiglie e soprattutto di favorire gli studenti più piccoli, evidentemente più in difficoltà nell’apprendimento tramite computer. Fermo restando l’intenzione di tenere aperte le scuole il pià possibile, nostra priorità da sempre, la chiusura degli istituti di secondo grado per le giornate antecedenti la Pasqua sono da attribuire anche a motivazioni di tipo organizzativo”, ha concluso Di Berardino.

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Pass, spostamenti, zona gialla e scuola: bozza decreto, tutte le novità

Nuovo decreto covid in vista delle riaperture del 26 aprile. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, novità nella bozza del dl con misure e regole sul ritorno della zona gialla in Italia, ma anche sul pass per lo spostamento fra regioni in zona arancione e zona rossa,
visite a parenti e amici, scuola in presenza, ristoranti, palestre e piscine, teatri, cinema e concerti, sport. Le nuove misure sulla pandemia saranno valide fino al 31 luglio, si legge nella bozza.
Secondo quanto contenuto nella bozza, è previsto un pass per gli spostamenti tra zona arancione e rossa.
“Gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori delle Regioni e delle Province autonome collocati in zona arancione o rossa sono consentiti ai soggetti muniti delle certificazioni verdi”,
si legge infatti nella bozza. Il pass verde normato dal dl che arriverà domani sul tavolo del Cdm prevede la validità di 6 mesi per guariti e vaccinati,
solo 48 ore per chi si è sottoposto a un test molecolare o antigenico rapido e avrà validità, c’è scritto nella bozza del decreto, in tutti gli Stati membri. Il certificato verde potrà essere presentato in formato cartaceo o digitale,
prevede inoltre il dl che norma il pass all’articolo 10. Il decreto prevede anche sanzioni per chi falsifica. Per i ‘furbetti’, tra le sanzioni è prevista addirittura la reclusione.
“Se alcuno dei fatti previsti dagli articoli 476, 477, 479, 480, 481, 482, 489, anche se relativi ai documenti informatici di cui all’articolo 491- bis, del codice penale,
ha ad oggetto le certificazioni verdi Covid-19 di cui all’articolo 10, comma 2, si applicano le pene stabilite nei detti articoli, aumentate di un terzo.
Se la certificazione verdi Covid-19 contraffatta o alterata è utilizzata per svolgere attività o compiere spostamenti vietati ai sensi del presente decreto,
si applicano anche le relative sanzioni amministrative previste dall’articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19”.
Via libera invece agli spostamenti tra regioni dello stesso colore, mentre in zona gialla e arancione si ‘allargano’ le visite a parenti e amici, consentite ora a 4 persone.
Sul fronte istruzione, la scuola torna in presenza, con superiori al 50% e niente deroghe dalle Regioni: unica eccezione alle deroghe, i focolai del virus. In zona rossa, inoltre, scuole superiori in presenza tra il 50% e il 75%.
“Dal 26 aprile e fino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia,
dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado,
nonché delle attività scolastiche e didattiche della scuola secondaria di secondo grado, almeno per il 50 per cento della popolazione studentesca. Le disposizioni di cui al primo periodo non possono essere derogate da provvedimenti dei Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano e dei Sindaci”, si legge ancora nella bozza del decreto Covid.
La deroga alla scuola in presenza “è consentita solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica.
I provvedimenti di deroga sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità,
anche con riferimento alla possibilità di limitarne l’applicazione a specifiche aree del territorio”, spiega la bozza.
E ancora: “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado – si legge nella bozza – adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica,
affinché, nella zona rossa, sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e, fino a un massimo del 75 per cento,
della popolazione studentesca, e, nelle zone gialla e arancione, ad almeno il 60 per cento e fino al 100 per cento della popolazione studentesca.
La restante parte della popolazione studentesca delle predette istituzioni scolastiche si avvale della didattica a distanza”.Dal 26 aprile ristoranti all’aperto anche a cena, mentre dal 1° giugno in zona gialla ristoranti anche al chiuso con consumo al tavolo fino alle 18.
“Dal 1° giugno, nella zona gialla, le attività dei servizi di ristorazione sono consentite anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle ore 5:00 fino alle ore 18:00,
o fino a un diverso orario stabilito con deliberazione del Consiglio dei ministri”, si legge nella bozza del decreto Covid.
Sempre secondo la bozza, dal 26 aprile in zona gialla torna anche il calcetto, ok agli sport da contatto ma spogliatoi ancora off limits: “A decorrere dal 26 aprile 2021, in zona gialla,
nel rispetto delle linee guida vigenti, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto. È comunque interdetto l’uso di spogliatoi”, si legge nella bozza.
Sempre in zona gialla, dal 15 maggio via libera alle piscine all’aperto, dal 1 giugno tornano quindi ad aprire le palestre. “A decorrere dal 15 maggio 2021 in zona gialla – recita la bozza – sono consentite le attività di piscine all’aperto
in conformità ai protocolli e alle linee guida adottati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla base dei criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico”.
“A decorrere dal 1° giugno 2021 in zona gialla – si legge ancora – sono consentite le attività di palestre in conformità ai protocolli
e alle linee guida adottati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla base dei criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico”.
Dal 26 aprile in zona gialla – secondo quanto contenuto nella bozza -, via libera quindi a teatri, cinema e concerti. Per gli spettacoli capienza al 50%, massimo 1000 persone all’aperto, 500 al chiuso.
“A decorrere dal 26 aprile 2021, in zona gialla gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto
sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale”, si legge nella bozza del decreto Covid,
che continua: “La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori
non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.
Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida vigenti. Restano sospesi gli spettacoli aperti al pubblico quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui al presente articolo”.
Dal 1 luglio in zona gialla tornano quindi fiere, convegni e congressi. “È consentito dal 1° luglio 2021, in zona gialla, lo svolgimento in presenza di fiere nel rispetto dei limiti e delle modalità previsti dai provvedimenti di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020
e da protocolli e linee guida definiti con i medesimi provvedimenti, ferma restando la possibilità di svolgere, anche in data anteriore,
attività preparatorie che non prevedono afflusso di pubblico”, si legge ancora.
“L’ingresso nel territorio nazionale per partecipare a fiere di cui al presente comma è comunque consentito, fermi restando gli obblighi previsti in relazione al territorio estero di provenienza”.
“Dal 1° luglio 2021, in zona gialla, sono altresì consentiti i convegni e i congressi, nel rispetto dei limiti e delle modalità previsti dalle deliberazioni di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020
e da protocolli e linee guida definiti con i medesimi provvedimenti”, spiega la bozza.
Sempre dal 1 luglio in zona gialla ok all’apertura di terme, parchi tematici e lunapark. “Dal 1° luglio 2021 sono consentite in zona gialla le attività dei centri termali,
nel rispetto dei limiti e delle modalità previsti dai provvedimenti di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020 e da protocolli e linee guida definiti con i medesimi provvedimenti”, si legge nella bozza del decreto.
Sempre dal 1° luglio “sono consentite le attività dei parchi tematici e di divertimento, nel rispetto dei limiti e delle modalità previsti dai provvedimenti di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020
e da protocolli e linee guida definiti con i medesimi provvedimenti”, si legge ancora.

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