Graphic novel e fumetti come strumento didattico

Il successo delle graphic novel ci insegna a riconsiderare i fumetti come strumento didattico. Come realizzare in classe un romanzo a fumetti? Maria Elena Marchini ci racconta la sua esperienza in una classe quinta.

Quando frequentavo le scuole elementari prima e scuole medie poi esisteva una netta
dicotomia tra romanzo e fumetto, quest’ultimo considerato una letteratura di “serie B”.

Un atteggiamento che, a mio avviso, ha allontanato molti da ciò che in futuro avrebbe potuto diventare piacere e gusto per la lettura o sviluppare curiosità e interesse per un qualsiasi argomento.

I fumetti, i racconti illustrati o le graphic novel riescono infatti ad attirare l’attenzione di tutti, anche dei …..

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GRAPHIC NOVEL A SCUOLA E SOTTO L’OMBRELLONE

ARTICOLO SCRITTO DA: Barbara Dragoni, AUTRICE SCUOLA OLTREArticolo collegato al corso di formazione:“Graphic novel a scuola e sotto l‘ombrellone”A breve arriverà l’estate e i suoi tempi più distesi permetteranno a grandi e piccini di leggere con maggior libertà e senza particolari costrizioni.Perché non approfittarne per leggere, e per far leggere, qualche graphic novel?Ma cosa si intende con il termine “graphic novel”?Visto che l’espressione inglese “graphic novel” viene convenzionalmente tradotta come “romanzo grafico”, la concordanza col sostantivo maschile richiederebbe l’uso dell’articolo “il”, ma in italiano vengono ammesse anche le forme con l’articolo femminile perché largamente in uso.La graphic novel può considerarsi come una forma narrativa in cui le storie vengono rappresentate in modalità grafica e, come accade nei romanzi, risultano autoconclusive e possiedono intrecci di una certa complessità.Il professore e saggista Gino Frezza le definisce ”storie grafiche che hanno il respiro del grande racconto, dell’affresco ambizioso, dell’opera narrativamente compiuta”.Secondo il disegnatore Andrea Artusi, visto che in inglese il termine “graphic” non significa solo “grafico” ma anche “esplicito”, meglio sarebbe definire la graphic novel non romanzo grafico, bensì esplicitazione per immagini di un contenuto narrativo.Ma quando e perché nasce la graphic novel?Nel 1978 Contratto con Dio dello statunitense Will Eisner viene convenzionalmente ritenuta la prima vera e propria graphic novel, in quanto novella drammatica autoconclusa che racconta la storia con maggior intensità rispetto al fumetto e che si rivolge in modo diretto a un pubblico adulto.Per i librai, vista la diversità rispetto alle composizioni prodotte fino ad allora, diventava difficile perfino assegnarle un posto negli scaffali!Con la graphic novel, in effetti, si sentì l’esigenza di raccontare storie di ampio respiro separate dal cliché del fumetto e di sperimentare forme grafiche e narrative non in veste seriale.Nel 1986 enorme successo ottenne la graphic Maus di Art Spiegelman incentrata sulla tematica della Shoah in cui i protagonisti assumevano l’aspetto di animali dalle caratteristiche antropomorfe: gli ebrei rappresentati come topi e i nazisti come gatti.Anche in Italia si sperimentano per la prima volta le potenzialità di questa forma narrativa sia con Corto Maltese, una ballata del mare salato di Hugo Pratt (1967) che con Poema a fumetti di Dino Buzzati (1969).Visto che le tematiche affrontate nelle graphic novels sono di un certo spessore, perché non proporle in lettura, magari nel periodo estivo, o impiegarle in classe per riflessioni e approfondimenti dei contenuti disciplinari?Il ricorso all’immagine, inoltre, incide positivamente sulla motivazione e sull’interesse nei confronti della lettura.Se noi docenti ne diveniamo fruitori, potremo constatare che le graphic novels appartengono a diversi generi, affrontano temi variegati e si rivolgono a determinate e differenti fasce d’età.La loro struttura narrativa ricalca quella del romanzo, trama e caratterizzazione dei personaggi risultano paragonabili a quelli letterari, quindi interessanti da comprendere e analizzare.La correlazione fortissima tra testo e immagine renderà ancora più stimolante la discussione e le attività di comprensione e produzione testuale.Riflessioni sui tratti grafici, sull’uso del colore o del bianco-nero, sulle inquadrature o sui punti di vista avranno ricadute positive in termini di capacità di osservazione e allenamento allo spirito critico.Il plot delle graphic si dipana con la tipica struttura della “montagna della storia”: inizio, rottura dell’equilibrio, problema che complica la vicenda, climax, problema che va risolvendosi, epilogo.A livello didattico, sulla base di questa impostazione, possono essere attivati numerosi spunti di riflessione sia in modalità orale che scritta e lo stesso può dirsi per la psicologia dei personaggi e loro evoluzioni.Produzioni testuali, potenziamenti lessicali, lavori su competenze di analisi e sintesi sono solo alcuni esempi di attività applicabili in classe a partire dalla lettura e dalla osservazione di alcune graphic novels.Molto interessanti potrebbero, inoltre, rivelarsi connessioni e approfondimenti non solo a livello disciplinare, ma anche inter e transdisciplinare.Elisa Golinelli e Sabina Minuto nel libro Meraviglie da sfogliare riportano il pensiero della dottoressa Beatrice Villa, la quale sostiene che vi siano tre ragioni importanti per incoraggiare a leggere graphic novels:1. hanno illustrazioni ma anche testo da comprendere per poter seguire correttamente trama e sviluppo dei personaggi;2. sono coinvolgenti per i più restii, l’immagine aiuta a comprendere ciò che accade e invoglia a leggere anche coloro che di solito fanno fatica;3. sono testi di alta qualità, la loro trama è complessa, vi sono colpi di scena come nei romanzi, solo che l’immagine supporta la narrazione e facilita la lettura.Sempre prendendo a prestito il libro di Golinelli e Minuto sopra citato, leggendo una graphic novel si mettono in azione sei delle sette aree di lettura attiva riconosciute dalle neuroscienze:PREDIRE, saper fare previsioni su ciò che accadrà nel seguito della storiaFARE DOMANDE, porsi interrogativi su quanto si sta leggendoFARE CONNESSIONI, mettere in relazione ciò che si legge con sé, la vita, il mondoIDENTIFICARE, individuare gli elementi narrativi tipiciINFERIRE, riuscire a fare inferenze, deduzioni con ragionamenti logici e consequenzialiVALUTARE, esprimere opinioni e accogliere opinioni e punti di vista degli altriLa settima area – VISUALIZZARE, crearsi un’immagine di ciò che si legge – viene naturalmente attivata durante la lettura stessa.Un insieme di ragioni, insomma, per leggere e far leggere le graphic novel, sia in classe che a casa, specie in vista del periodo estivo che sta per arrivare.A titolo puramente esemplificativo, e senza alcuna pretesa di esaustività, propongo cinque titoli di graphic novels che possono essere lette a scuola, o consigliate come letture estive, per vicinanza a vissuti, sensibilità e tematiche riferite a quella particolare fascia di età.Tutte e cinque sono state lette nelle mie classi, in modalità parziale o integrale, e ciascuna ha riscontrato un discreto gradimento e rappresentato proficue occasioni di dibattito e confronto.1. Fantasmi di Raina Telgemeir, per parlare di presenze sovrannaturali più o meno fastidiose, ma anche di malattia e solidità dei rapporti familiari.2. In scena di Raina Telgemeir, con protagonisti adolescenti, dietro le quinte di un teatro e di una sceneggiatura di prossima realizzazione, alle prese con piccoli-grandi problemi di ogni giorno.Tutte le graphic di Raina Telgemeir, comunque, sono di ottima qualità (Il club delle baby-sitter, Sorelle, Smile, Coraggio)3. Invisibile di Brenna Thummler, gestire una lavanderia e la scuola per una ragazza che frequenta le medie non è affatto semplice, ma una strana presenza le sarà di aiuto.4 e 5. Anne Frank, diario di Ari Folman – David Polonsky, fedelissima rappresentazione grafica (e testuale) del celebre diario della ragazzina ebrea più famosa di tutti i tempi.Ari Folman, insieme a Lena Guberman, produce un’altra graphic su Anne Frank vista dall’originalissimo punto di vista di Kitty che riesce a materializzarsi e a diffondere il messaggio dell’amica con la quale aveva “conversato” nelle pagine del suo diario. Il suo titolo è Dov’è Anne Frank.Per coloro che avessero interesse ad approfondire l’argomento, il prossimo 22 maggio alle 17:00 si svolgerà un mio workshop che mostrerà come leggere e analizzare con gli studenti una graphic novel, riferendomi a recenti esperienze didattiche sperimentate in classe, sia in modalità di lettura collettiva che individuale, ed evidenziando nello specifico tutte le potenzialità di questa tipologia di testo così innovativa e inclusiva. Verranno inoltre indicati numerosi altri titoli di graphic novel da leggere e poter far leggere nel periodo estivo.

Albi Illustrati: educazione, innovazione, inclusione

Il potere degli Albi Illustrati: educazione, innovazione e inclusione sociale

di Sofia Turiano

1. Gli albi illustrati: cenni introduttivi

Negli ultimi anni, il mondo della letteratura per l’infanzia ha compiuto passi significativi verso l’inclusione e la diversità. Tra questi, gli albi illustrati si stanno affermando come uno strumento prezioso per affrontare anche tematiche legate alla disabilità, promuovendo la comprensione e l’accettazione delle differenze sin dalla tenera età.

Essi non sono solo libri, ma opere d’arte che raccontano storie di vita, emozioni e sfide, fornendo ai bambini intrattenimento, ma anche risorse per comprendere la varietà delle esperienze umane. Infatti, gli albi illustrati possono aiutare a sradicare stereotipi e pregiudizi, educando i più piccoli a riconoscere e accettare le differenze, siano esse fisiche o cognitive. A tal proposito è fondamentale far approcciare i bambini ad essi, in modo da offrire differenti prospettive, non solo didattiche, ma anche di vita.

Gli albi illustrati sono strumenti preziosi nell’ambito dell’educazione infantile e sono in grado di favorire diversi aspetti dello sviluppo dei bambini. Essi, possono offrire vari vantaggi, tra cui:

• Stimolo della creatività: in quanto le illustrazioni accattivanti stimolano l’immaginazione dei bambini, incoraggiandoli a pensare in modo creativo e a costruire le proprie storie.

 • Sviluppo del linguaggio: i testi brevi e semplici, accompagnati dalle immagini, facilitano la comprensione del linguaggio e aiutano i bambini a costruire il loro vocabolario.

• Apprendimento visivo: le illustrazioni possono rendere più accessibili concetti complessi, consentendo ai bambini di apprendere attraverso un approccio visivo che spesso risulta più immediato e intuitivo.

• Coinvolgimento emotivo: le storie raccontate negli albi illustrati possono affrontare tematiche importanti riguardanti le emozioni, la famiglia, l’amicizia e il rispetto, la diversità,  incoraggiando i bambini a riflettere su sé stessi e sulle loro relazioni con gli altri.

• Promozione della lettura: l’aspetto visivo e la brevità del testo rendono gli albi illustrati particolarmente attrattivi, contribuendo a sviluppare l’amore per la lettura fin dalla tenera età.

• Interazione sociale: leggere insieme agli adulti, agli insegnanti o ad altri bambini stimola la condivisione e il dialogo, creando opportunità per discussioni e riflessioni collettive.

• Educazione interculturale: molti albi illustrati raccontano storie di diverse culture, offrendo così ai bambini la possibilità di esplorare mondi diversi e comprendere la diversità in modo empatico.

• Apprendimento interdisciplinare: gli albi illustrati possono integrare diversi ambiti di apprendimento, come la storia, la scienza e l’arte, rendendo l’educazione più olistica e coinvolgente. Incorporare albi illustrati nella routine scolastica e nelle letture a casa non solo arricchisce il bagaglio culturale dei bambini, ma favorisce anche la loro crescita personale, rendendo l’apprendimento un viaggio divertente e significativo per tutti e per ciascuno.

2. Educazione e sviluppo

L’utilizzo dell’albo illustrato in un contesto didattico presenta una serie di vantaggi significativi, specialmente in termini di inclusione e accessibilità all’apprendimento. Esso permette di coinvolgere diverse modalità di apprendimento, rispondendo così ai vari stili cognitivi degli studenti.

Inoltre, la combinazione di elementi visivi e verbali, unita all’elemento performativo della lettura a voce alta, crea un ambiente favorevole per tutto il contesto classe. La lettura ad alta voce non è solo un modo per trasmettere informazioni, ma diventa un’azione che stimola l’immaginazione e l’emotività, favorendo l’inclusione di tutti gli alunni, anche quelli con difficoltà di linguaggio o caratteristiche uniche come quelle associate all’autismo, o in generale per tutti coloro che presentano un bisogno educativo speciale. Infatti, la modulazione della voce e l’espressività corporea possono trasformare un semplice racconto in un’esperienza coinvolgente, capace di catturare l’interesse e facilitare l’attenzione.

Inoltre, l’uso di immagini significative, come quelle presenti negli albi illustrati, svolge un ruolo cruciale nel supportare la comprensione del testo. Le immagini non solo chiariscono il significato delle parole, ma aiutano a stabilire un collegamento tra concetti astratti e rappresentazioni concrete, migliorando così la comprensione per tutti gli studenti.

Per gli studenti con disturbi del linguaggio o altre difficoltà comunicative, ad esempio, l’uso di albi illustrati può offrire una chiara rappresentazione dei concetti, facilitando un approccio multisensoriale che promuove l’apprendimento attivo e partecipativo. Questa sinergia tra parole e immagini contribuisce a creare un ambiente didattico più inclusivo, in grado di rispondere alle esigenze diverse di ogni alunno. Infine, è importante sottolineare che l’adozione di strategie inclusive tramite albi illustrati non solo arricchisce l’esperienza di apprendimento, ma contribuisce anche alla costruzione di una comunità scolastica più coesa e rispettosa delle differenze individuali, promuovendo il valore della diversità come risorsa fondamentale nell’educazione. Leggere un albo illustrato stimola la curiosità e l’amore per la lettura, esponendo i giovani lettori a vocaboli e concetti nuovi. Inoltre, le illustrazioni forniscono un contesto visivo che facilita la comprensione del testo, rendendo la lettura un’esperienza interattiva e coinvolgente

3. Disabilità, Peer Education e ruolo dell’insegnante

Differenti autori e illustratori stanno contribuendo a realizzare molte narrazioni che includono protagonisti con disabilità, parlando di esperienze di vita che risuonano con la realtà di molti bambini e delle loro famiglie. Queste storie, arricchite da illustrazioni vivaci e accessibili, permettono ai lettori di entrare in contatto con la disabilità in modo empatico e naturale.

Far leggere storie che presentano una varietà di esperienze di vita crea opportunità di dialogo e discussione, promuovendo un ambiente inclusivo e solidale, molto importante all’interno del contesto classe. Questo tipo di lettura condivisa può essere un modo importante per affrontare domande e preoccupazioni, offrendo spunti per trattare tematiche delicate con semplicità. Per questo è importante anche che all’interno delle classi i libri siano accessibili sempre ai singoli alunni, in modo da realizzare un ambiente che incoraggi i bambini ad esplorare il mondo della lettura in modo autonomo. Questa tipologia di approccio utilizzato quotidianamente favorisce anche il consolidarsi di legami sociali di condivisione tra compagni. Infatti, quando un bambino inizia a sfogliare un libro e a condividere le proprie impressioni si iniziano a creare dinamiche di “Peer education”, dove il ruolo di lettore e ascoltatore si intrecciano realizzando così un’esperienza di apprendimento collettivo.

L’insegnante riveste un ruolo fondamentale: infatti, osservando quali testi suscitano maggiore interesse e quali alunni si rivelano più inclini a condividere le proprie letture, può sviluppare attività didattiche mirate che valorizzano le diverse competenze e sensibilità del gruppo. È fondamentale che insegnanti, educatori, genitori scelgano albi illustrati che rappresentino la diversità in tutte le sue forme, aggiungendo così valore all’educazione dei bambini.

Peraltro, un’epoca in cui le nuove tecnologie influenzano profondamente il modo in cui si apprende, gli albi illustrati rappresentano un prezioso strumento educativo; nonostante la crescente digitalizzazione e il predominio degli ebook, gli albi illustrati stanno vivendo una rinascita. Infatti, molti lettori, grandi e piccoli, continuano a preferire il formato cartaceo, apprezzando il tatto e l’odore della carta.

Anche differenti librerie e biblioteche hanno iniziato ad organizzare eventi e laboratori dedicati agli albi illustrati, coinvolgendo illustratori e autori in incontri con il pubblico. Attraverso storie coinvolgenti e immagini suggestive, questi libri non solo arricchiscono il bagaglio culturale dei bambini, ma contribuiscono anche alla loro formazione emotiva e sociale. È fondamentale che le scuole continuino a valorizzare e ad integrare gli albi illustrati nel loro curriculum, per garantire un’educazione che sia completa e stimolante.

4. La scelta degli albi illustrati inclusivi

La formazione degli insegnanti deve includere linee guida su come selezionare albi illustrati che rappresentino una diversità di esperienze e culture. Gli albi illustrati dovrebbero non solo riflettere una varietà di punti di vista, ma anche affrontare tematiche importanti come l’identità, l’uguaglianza, il rispetto e l’inclusione. La consapevolezza e la sensibilità nella scelta possono contribuire a creare un ambiente in cui tutti gli studenti si sentano riconosciuti e valorizzati.

Una volta scelti, è essenziale che gli insegnanti siano formati su come integrare questi albi nelle loro pratiche didattiche. Alcune di queste strategie  sono:

Letture congiunte: leggere ad alta voce albi illustrati in classe, stimolando discussioni e riflessioni condivise che permettano a tutti gli studenti di esprimere le proprie opinioni e collegarsi ai contenuti.

Attività interattive: incoraggiare attività creative legate agli albi illustrati, come disegni, drammatizzazioni o creazioni di racconti, che coinvolgano diversi stili di apprendimento.

Riflessioni critiche: promuovere il pensiero critico, invitando gli studenti a discutere le immagini e i messaggi trasmessi dagli albi, favorendo così un dialogo aperto sulle differenze e sull’inclusione.

Investire nella formazione degli insegnanti per l’uso degli albi illustrati rappresenta un passo fondamentale verso un’educazione più inclusiva. Questi strumenti non solo arricchiscono il percorso, ma aiutano anche a costruire comunità scolastiche più unite e rispettose, dove ogni studente ha l’opportunità di migliorare e apprendere in un ambiente accogliente e stimolante.

La formazione continua e il supporto reciproco tra insegnanti sono essenziali per realizzare pienamente il potenziale degli albi illustrati nel promuovere l’inclusione in classe.

5. Conclusioni

Gli albi illustrati si rivelano un potente strumento per promuovere l’educazione, l’inclusione e l’innovazione sociale. La loro capacità di affrontare tematiche complesse attraverso storie visivamente coinvolgenti e linguisticamente accessibili è cruciale per educare i bambini a una società sempre più diversificata e interconnessa.

Integrare questi preziosi strumenti nella pratica didattica non solo arricchisce il curriculum scolastico, ma favorisce anche un ambiente di apprendimento che celebra e valorizza le differenze. L’adozione di strategie didattiche che coinvolgano letture condivise, attività creative e riflessioni critiche permette a studenti di ogni età di confrontarsi con la diversità in modo empatico e riflessivo.

Inoltre, la formazione degli insegnanti e la scelta consapevole di albi illustrati rappresentativi sono passi fondamentali per garantire che tutti gli alunni si sentano inclusi e riconosciuti.

In un’epoca di rapidi cambiamenti, frenetica e digitale, è fondamentale non solo preservare il formato cartaceo degli albi illustrati, ma anche continuare a promuoverne l’uso in contesti educativi, affinché ogni bambino possa sperimentare la magia della lettura e comprendere il valore della diversità.

In questo senso, gli albi illustrati non sono semplicemente strumentali nell’educazione: sono alleati essenziali nella costruzione di una società più inclusiva, empatica e rispettosa, dove ogni voce e ogni esperienza hanno un posto meritevole.

Essi rappresentano un rifugio, un invito a rallentare e a lasciarsi trasportare dalla narrazione e dall’arte. Che sia per un viaggiatore solitario, un genitore che legge al proprio bambino, un insegnante o un adulto curioso, l’albo illustrato continua a essere un tesoro da scoprire e riscoprire. La loro capacità di toccare il cuore e stimolare la mente fa sì che questi libri rimangano un elemento fondamentale della letteratura moderna, capaci di attraversare generazioni e culture.

Bibliografia        

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