Docenti precari di Religione assunti e licenziati per decenni, la Corte di Giustizia europea dice basta
L’aula delle decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo
Anche il trattamento dei docenti di religione non di ruolo, al pari degli altri precari, sconfina nell’abuso dei contratti a termine: l’idoneità diocesana e la conseguente revoca, infatti, anche se attuati nel rispetto del Concordato, non costituiscono una ragione oggettiva per perpetrare nel tempo determinato anche per decenni. E nemmeno giustificano il ricorso al 30% “fisso” di supplenti (gestiti in modo diretto dalla Cei) nella disciplina. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia europea, che con una importante sentenza del 13 gennaio sulla causa 282/19 rimessa dal Tribunale di Napoli ha confermato i dubbi dello stesso Tribunale campano, il quale …..