Bonus 100 euro 2022 e stipendi: come capire se mi spetta?

La Legge di Bilancio ha apportato alcune modifiche alle aliquote e alle detrazioni Irpef e anche al bonus da 100 euro in busta paga. Questo ha generato confusione in alcuni lavoratori, che non sono certi del fatto che gli spetta e hanno timore di doverlo poi restituire. Sul nostro gruppo Facebook, la domanda è presentata di frequente. Vediamo di chiarire alcuni aspetti, che possono aiutare a comprendere se ne abbiamo o meno diritto.

Bonus 100 euro in bista paga: a chi spetta nel 2022?

Il Bonus Irpef, o bonus 100 euro, è riconosciuto solo ai redditi più bassi, per un importo massimo di 1200 euro l’anno (100 euro al mese). Ne hanno diritto coloro che hanno un reddito massimo complessivo fino a 15mila euro.

Spetta anche a chi ha un reddito maggiore, fino a 28mila euro, ma per questa categoria il calcolo viene fatto facendo la differenza tra imposta lorda e detrazioni.

Il reddito complessivo rilevante ai fini del Bonus Irpef, in base alle indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, è da considerare come reddito complessivo lordo e non come reddito imponibile. Il reddito complessivo, secondo il Tuir, è costituito dalla somma di tutti i redditi (fondiari, di fabbricati, lavoro, pensione, capitale, diversi…) posseduti dal contribuente.

Come verificare il reddito in busta paga

Per individuare la retribuzione lorda mensile in busta paga, è sufficiente visualizzare la parte centrale del cedolino, dove sono indicate le voci che compongono la retribuzione del lavoratore.

La retribuzione lorda è individuabile nel riquadro in fondo alla colonna delle competenze, in basso a destra, in corrispondenza del totale. Il totale netto, invece, è la retribuzione netta spettante.

Per comprendere se si supera o meno il reddito annuale di 15000 euro, la retribuzione lorda va moltiplicata per le mensilità spettanti, ottenendo il reddito da lavoro (lordo) di tutto l’anno. Il calcolo è approssimativo e tiene conto del fatto che tutti i mesi la retribuzione è pressoché simile.

Se oltre alla busta paga si possiedono altri redditi, anche questi devono essere sommati al totale.

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Importanti novità sulla busta paga di marzo 2022 da NoiPA

IMPORTANTI NOVITA’ SULLA BUSTA PAGA DI MARZO 2022
Effetti in busta paga dal 1 marzo 2022 per l’applicazione della riforma fiscale, introdotta con la Legge di Bilancio 2022 e l’Assegno Unico e Universale.

Legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (Legge di Bilancio 2022) ha introdotto importanti novità fiscali e previdenziali.
Riforma fiscale
Dal 1° gennaio 2022 cambieranno le fasce IRPEF, le tariffe applicate e il calcolo delle trattenute per i dipendenti. Di seguito i dettagli delle modifiche introdotte.
1.Revisione dell’IRPEF

Per redditi da 15.000 a 28.000 euro l’aliquota d’imposta è ridotta dal 27% al 25%;
Per redditi fino a 50.000 euro, l’aliquota del 38% è ridotta al 35%;
Scompare la precedente aliquota del 41%, in quanto oltre i 50.000 euro esiste una sola aliquota del 43%.

2. Rimodulazione delle detrazioniCambia anche il sistema di calcolo delle detrazioni per i dipendenti. Viene infatti estesa la prima soglia di reddito a cui si applica la detrazione, passando da 8.000 a 15.000 euro. Per la seconda soglia di reddito, che va da 15.000 a 28.000 euro, la misura della componente fissa della detrazione passa da 978 a 1.910 euro e cambia la modalità di calcolo della componente variabile, che è pari a 1.190 euro per un reddito di 15.000 euro e che decresce, all’aumentare del reddito, fino ad annullarsi quando raggiunge i 28.000 euro. La terza ed ultima soglia di reddito per la quale è dovuta la detrazione viene abbassata da 55.000 a 50.000 euro; tuttavia la detrazione massima per tale reddito va da 978 a 1.910 euro.In particolare tale detrazione ammonta a 1.910 euro per reddito pari a 28.000 euro e decresce fino ad annullarsi alla soglia dei 50.000 euro. Infine, per le fasce di reddito comprese tra 25.000 e 35.000, è prevista una maggiorazione di 65 euro per la detrazione applicabile.

3. Rimodulazione del trattamento integrativo ed abolizione dell’ulteriore detrazioneRispetto alla vecchia disciplina, la revisione delle aliquote e il calcolo delle trattenute sul rapporto di lavoro, prevede un miglioramento del trattamento.
Per i redditi annui fino a 15.000 euro, l’indennità integrativa continuerà a essere corrisposta dal sostituto d’imposta sulla cedola del salario. Per i redditi fino a 28.000 euro tale beneficio può essere riconosciuto in sede di dichiarazione dei redditi, solo in presenza di specifici presupposti della norma.
Parimenti, la rimodulazione positiva del calcolo dei parametri fiscali anche per i redditi superiori a 28.000 euro ha compensato l’abolizione della detrazione aggiuntiva precedentemente prevista per i redditi da 28.000 a 40.000 euro, che quindi non è più dovuta dal 1° gennaio 2022.

Concessioni contributive
La Legge di Bilancio 2022 prevede uno sgravio contributivo per i dipendenti con stipendi previdenziali imponibili fino a 35.000 euro annui (2.692 euro lordi mensili) di 0,8 punti percentuali, per il solo anno 2022. Normalmente si attendono le istruzioni operative dell’INPS.
Controllo singolo e universale
Al fine di riorganizzare, semplificare e rafforzare le misure a sostegno delle famiglie con figli, il decreto legislativo 29 dicembre 2021 n. 230, in attuazione della legge n. 46 del 2021, è stato istituito l’Assegno Unico e Universale , che abroga le norme relative alle detrazioni fiscali per i figli a carico fino a 21 anni di età (art. 12, comma 1, lett. c) e comma 1-bis del TUIR) e quelle che prevedere l’assegno per nucleo familiare (art. 2 del decreto-legge 13 marzo 1988, n. 69, convertito dalla legge 13 maggio 1988, n. 153).
A partire dalla retribuzione di marzo 2022 gli assegni al nucleo familiare per le famiglie con figli saranno sostituiti con l’erogazione da parte dell’INPSdell’Assegno Unico e Universale, previa richiesta da inoltrare direttamente all’Istituto di Previdenza Sociale, al seguente link: https://www.inps.it/prestazioni-servizi/assegno-unico-e-universale-per-i- figli-a-carico . Resta valido il termine di 5 anni per la richiesta al nucleo familiare di eventuali arretrati degli assegni, per le famiglie con figli in scadenza fino al 28 febbraio 2022, che possono essere versati in busta paga.
Gli assegni per le famiglie senza figli continueranno ad essere corrisposti in bollettino da NoiPA.Anche a partire dallo stipendio di marzo 2022 le detrazioni fiscali verranno automaticamente riconosciute dal 1 marzo solo ai ragazzi con 21 anni di età entro il 31 marzo 2022 , se già presenti nella banca dati NoiPA.

I soggetti in amministrazione con figli (a carico fiscale) che compiranno 21 anni dopo il 31 marzo 2022 , dovranno presentare una nuova domanda di detrazioni:

Dal 4 marzo 2022 sarà possibile utilizzare il self-service NoiPA “Gestione detrazioni familiari a carico” al seguente link: https://noipa.mef.gov.it/group/mypa/detrazioni-familiari-a- carico . Ricordiamo che la domanda di detrazioni sostituisce, a partire dal mese di inizio prescelto, i dati dei familiari a carico presenti nella banca dati NoiPA. Pertanto, dalla data prescelta, i dati e le percentuali dei familiari a carico devono essere nuovamente comunicati.
Invia il modello cartaceo al tuo ufficio responsabile dell’elaborazione delle buste paga. L’amministratore deve altresì comunicare, se ne ha diritto, i dati anagrafici e il codice fiscale del coniuge e/o degli altri familiari a carico.

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