Ius scholae: priorità del Paese?

“Siamo sicuri che lo Ius scholae sia la priorità del Paese? Le norme attuali già garantiscono diritti, istruzione e sanità ai minori stranieri”. Così Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, sul suo profilo Facebook.

Ricordiamo cos’è lo Ius scholae:

“Il minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia e che, ai sensi della normativa vigente, abbia frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno cinque anni, uno o più cicli scolastici presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale triennale o quadriennale idonei al conseguimento di una qualifica professionale, acquista la cittadinanza italiana”.

Ius scholae oggi

“Con gli Italiani costretti a subire l’aumento di benzina, bollette e inflazione galoppante è assurdo vedere un Parlamento impantanato e spaccato su questioni che sarebbe azzardato definire prioritarie. Mi riferisco – spiega Sasso nel post – al cosiddetto ius scholae, nuovo feticcio di una sinistra che evidentemente ha pochi scrupoli quando si tratta di produrre fibrillazioni all’interno della maggioranza di Governo. Un Esecutivo, è bene ricordarlo, di unità nazionale, nato per fronteggiare l’emergenza pandemica e con un programma dal quale, per ovvi motivi, erano state stralciate tutte le questioni ideologiche e potenzialmente divisive. E invece PD e M5S se ne infischiano e suonano la carica con ius soli e Ddl Zan. Pazienza se un autotrasportatore non riesce più a fare il pieno di gasolio o se fare la spesa costa il doppio. Secondo qualcuno, la priorità è lo ius scholae. Per fare cosa? Per permettere a un minore straniero di andare a scuola? Il diritto all’istruzione è già garantito a tutti i bambini che risiedono nel nostro Paese, indipendentemente dalla nazionalità. Per dare libero accesso alle cure? Il nostro sistema sanitario nazionale già lo garantisce. Il sospetto è che si voglia battere la strada dello ius scholae, usando i bambini come grimaldello, per un’estensione generalizzata della cittadinanza italiana a chiunque si trovi nel nostro territorio. Cosa succederebbe, infatti, se non venisse rinnovato il permesso di soggiorno al genitore di un minore divenuto cittadino italiano? Prevarrebbe, logicamente, la tutela del bambino e dunque il diritto al ricongiungimento familiare, che di fatto si trasformerebbe in una sorta di sanatoria universale. C’è qualcuno che realmente ritiene che per i cittadini italiani siano queste le priorità del momento? Fermatevi e lavoriamo per il nostro Popolo”. E’ giusto?

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