Docenti A046, precari e non chiedono dignità per questa classe di concorso: la proposta di modifica della legge sull’Educazione Civica

I problemi legati alla classe di concorso A046, relativa all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, sono molti.
Tra questi emerge una prassi consolidatasi già da alcuni anni, che vede questi docenti utilizzati come potenziamento ma in realtà costretti a sostituire i colleghi in supplenze, senza che sia assegnato loro un reale progetto. Problema, questo, intensificatosi dall’assenza dell’insegnamento di diritto ed economia nelle scuole secondarie di I e II grado, previsto solo negli istituti più propriamente tecnici e professionali.
La Legge n.92/ 2019 sull’insegnamento di Educazione Civica aveva reso la disciplina autonoma, aprendo la speranza che finalmente fosse permesso a questi docenti, a partire dall’a.s 2020/2021, di poter essere assegnati sull’insegnamento di questa materia. Invece così non è stato.
La criticità principale è rappresentata dalla trasversalità: educazione civica viene infatti insegnata da docenti di varie materie, non opportunamente formati e preparati sulla disciplina in esame, creando in questo modo anche confusione tra gli studenti che si ritrovano senza un insegnante specifico di riferimento che conferisca loro le competenze insite alla materia e che possa valutarli su quella stessa materia.
Di questo abbiamo parlato col Presidente dell’Associazione Professionale Insegnanti Scienze Giuridiche ed Economiche (Apidge), il Prof. Ezio Sina, che ci ha esposto le suindicate problematiche legate alla cdc A046.
Il malcontento dei docenti interessati, che in questo biennio hanno provato a far sentire la propria voce con molti esponenti politici, è stato raccolto dall’On. Elisabetta Maria Barbuto (M5S), che ha presentato pochi giorni fa una proposta di legge per modificare la legge sull’insegnamento dell’Educazione Civica.
Dare dignità all’insegnamento di Educazione Civica e valorizzare i docenti A046
L’On. Barbuto ha esposto il contenuto della proposta di legge in occasione dell’incontro online tenutosi il 23 aprile 2022 con gli studenti ed i docenti della Scuola di Arti e Mestieri Bertazzoni di Suzzara, organizzato per discutere di Educazione civica con il Prof. Ezio Sina e il Prof. Michele Corradi, autore del libro ‘Salus civitatis’.
Lo scopo della proposta, come affermato dallo stesso onorevole pentastellato, è quello di “dare a questa materia una dignità che oggi si stenta a riconoscerle a causa della trasversalità e soprattutto della scarsa valorizzazione dei docenti di discipline giuridiche ed economiche nell’insegnamento, questi ultimi relegati comunque nel ruolo di semplici comparse nelle dinamiche didattiche e, solo se presenti, nelle istituzioni scolastiche di riferimento”.
Di seguito il comunicato pubblicato poche ore fa sulla propria pagina Facebook:
“La proposta prevede che le funzioni di coordinamento nell’insegnamento dell’educazione civica vengano affidate, in tutte le scuole del primo e del secondo ciclo, ai docenti di discipline giuridiche ed economiche e che nel primo biennio di tutte le scuole secondarie di ogni indirizzo l’educazione civica venga sostituita con l’insegnamento di diritto ed economia.
Oggi mi attendo che, in coerenza con l’impegno preso con l’ordine del giorno approvato in occasione della legge di bilancio 2022, il Governo valuti realmente l’opportunità di accogliere le modifiche richieste per ritornare a costruire una scuola intorno agli studenti e alle loro esigenze, studenti che, peraltro, a gran voce richiedono l’insegnamento della materia diritto ed economia ( basta andare a vedere la registrazione della web tv della commissione cultura del 21 febbraio 2022 ).
L’insegnamento del diritto e dell’economia, infatti, è sempre più indispensabile ai nostri giorni. Oltre a consegnare alle giovani generazioni gli strumenti per comprendere il proprio ruolo di cittadino, dei propri diritti e dei propri doveri e delle dinamiche economiche della nostra società, non va sottovalutato il contributo fondamentale che tale insegnamento fornisce per sviluppare le capacità di senso critico delle giovani generazioni.
Non dovrebbe, forse, essere questo l’obiettivo primario della scuola? E non mi si obietti che l’impegno economico è particolarmente gravoso. Perché la cultura, con la C maiuscola, non ha prezzo. Perché nell’interesse delle giovani generazioni, nulla può risultare veramente gravoso.
Pensiamo, piuttosto, a limitare spese inutili quali quelle che ogni anno vengono impegnate per sostenere una elefantiaca produzione di progetti esterni nelle scuole.
Non sono contraria ai progetti, sia chiaro, ma auspico – soprattutto pensando alle ultime notizie che stanno emergendo dalle indagini del nucleo valutario della Guardia di Finanza di Roma – che gli stessi siano in grado di incidere in maniera mirata e positivamente sulla crescita culturale degli studenti mentre, in molti, troppi casi, si rivelano solo come fonte di ritorno economico esclusivamente per gli organizzatori.
Soprattutto in un tema così delicato come la legalità e soprattutto continuando ad ignorare i docenti specializzati della A046 già in organico ed il fondamentale contributo che apportano quotidianamente e che potrebbero apportare ulteriormente se la disciplina fosse adeguatamente valorizzata. Senza dimenticare tutti quelli che aspirano ad entrare, a pieno titolo, nel mondo della scuola.“
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