Rapporto Eurydice, i docenti della scuola primaria i più penalizzati d’Europa: il caso
Il settore educativo e dell’istruzione, purtroppo, si contraddistingue nel Belpaese per i limitati investimenti sull’ammodernamento delle strutture, sulla formazione continua dei docenti, sull’aggiornamento storico dei programmi e sulla garanzia di migliori condizioni occupazionali, salariali e di welfare, dato l’oramai arcinoto lavoro sommerso non retribuito che colpisce i lavoratori di settore: compiti, organizzazione delle lezioni e dei relativi contenuti, allestimento di OSA, unità didattiche e via dicendo non sono conteggiate nell’organico orario.
Tra quelli che se la cavano peggio, secondo l’annuale rapporto emesso dalle istituzioni europee, figurano i docenti della scuola primaria, i cui arruolamento ed abilitazione sono caratterizzati da stipendi bassissimi, mobilità professionale estrema e welfare pressoché inesistente in Italia. Il gap salariale è elevatissimo, e si accentua ulteriormente dopo 15 anni di insegnamento, divenendo imbarazzante. Seguono dati e considerazioni.
L’abisso tra Italia e UE: 11.000 euro di gap salariale. Una questione di anni di servizio
I maestri e …..
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